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PLomo
AASSIME DI SAGGEZZA PAGANA
Sta ag1i Dèi il venire a me: non a me l’andare ad essi
In questa fiera risposta data da Piotino ad Amelio, che lo invitava ad accostarsi agli Dèi con i riti prei racchiuso tutto lo spirito della via « solare ». Il sorpassamento dell’attitudine religiosa; la dignità trascendente dell’uomo in possesso della Sapienza, secondo il termine plotiniano; la sua superiorità non solo rispetto al mondo naturale, ma anche rispetto a quello divino, sono affermate.
In particolare, si tratta di un significato interno, fondamentale per la pratica, perché se non lo si intende, se realizza, è inutile parlare di « magia », è inutile mettere in moto « cerimoniali » astrusi, darsi a discipline ascetiche o ad a esercizi » yogici.
Bisogna creare in sè una qualità, per via della quale le potenze soprasensibili (gli Dèi) siano costrette a venire come femine attratte dal maschio. Questa qualìtà si riassume in una parola, che vuoi dir nulla e vuoi dire
ESSERE
CONSISTI, rènditi un CENTRO. Mediante ascesi »,
mediante « purificazione », mediante ciò che ora Plotino
‘OIP!RID, Vita dì Plotirzo, § 10. I
stesso espliciterà
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Hai sentito parlare di « via secc Questo ne è il segreto. Stàccati da coloro che con in posto bisogno, anima anelante e confuso sguardo — a non esseri)) che «esseri y — sono attratti verso i m.o invisibili.
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Agli Dèi bisogna farsi simili: non già agli uomini
bene.
Non l’essere esenti dal peccato, ma l’essere un Dio
— è il fine (i).
Queste massime staccano rudemente la via deU’ ziato dalla via degli uomini. La «virtù)) degli UOE in ultima analisi, è cosa indifferente: imagine - imagine — dice Plotino. La « moralità>) non ha ‘sedere con 1’ iniziazione. L’ iniziazione è una trasfoi zione radicale di uno stato di esistenza in un altro d’esistenza. Un « Dio» non è un « valore morale D:
altro essere. L’uomo buono non cessa di essere « n per il suo esser « buono ». In qualsiasi tempo e luo sia capito che significhi « iniziazione », 1’ idea è sempre la stessa. Così nell’ermetismo: « ‘La nostra «è la conversione e il cangiamento di un essere « altro essere, di una cosa in un’altra cosa, della «lezza in forza.., della corporeità in spiritualità »
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Anche i cattivi possono prender acqua dai fiumi. Chi dà ignora ciò che dà, ma dà semplicemente (3).
L’uomo come sta rispetto al tutto? Come una parte?. No. Come un intero che appartiene a sè stesso.
(‘) Enneadi, 1, 11, 7; I, U, 6.
(2) N. Ft.*MEL, 11 Desiderio Desiderato, § VI (testo del Sì v. 11, pag. 307).
(3) 1V, IV, 42.
Meno « uno », sono quanti son meno ((essere »: più, quelli che più sono.
È sè, ogni essere, appartenendosi; e appartenersi, è concefltrars Uno, egli possiede sè stesso, ed ha tutta la grandezza, ed ha la bellezza. Ecco: non scorre e non fugge [più] a sè indefinitamente. Tutto intero è [ora] adunato nella sua unità (1).
Il primo elemento che costitisce la condizione di
« essere » e i uiuta.
UNÌFICATI ‘ SII UNO.
Quel fascio di energie, quel popolo di esseri, di sensazioni, di tendenze che tu sei, piègalo sotto una legge unica, sotto una volontà unica, sotto un pensiero unico.
ORGANÌZZATI.
Piega la tua «anima », usala in ogni senso, portala ad ogni bivio finchè sia inerte, incapace di movimento proprio, morta ad ogni irrazionalità di istinto. Come un cavallo perfettamente domato, guidato a destra va a destra, guidato a sinistra va a sinistra, frenato si arresta, incitato si slancia — così pure la tua anima sia per te:
una cosa che tieni tutta nel tuo pugno. Senza vincoli, sarai UNO: essendo uno, SEI e ti appartieni. Apparte. nendoti, la grandezza ti appartiene.
L’ antica sapienza classico-aria distinse due regioni Simboliche: quella inferiore delle cose che « fuggono », quella superiore delle ((cose che sono ». Fluiscono, «fuggono » le cose, che sono impotenti a giungere alla realizUZlOne e al possesso perfetto della loro natura. Le altre, sono: hanno trasceso quella vita, che è mista con la fliOrte, e che è uno scorrere e un bramare continui. La Oro «immobilità », e la stessa antica designazione astro-
(‘) il, lI, 2; VI, IX, 1; VI, VI, 1.