TELECOM: RISCHIO MANI STRANIERE, BERSANI CHIAMA BANCHE
ISTITUTI CAUTI; PIRELLI VOLA IN BORSA SU ATTESE USCITA OLIMPIA
13/03/2007 - 20:22
(ANSA) - MILANO, 13 MAR - La politica smette di stare alla finestra.
L'opa lanciata da Swisscom su Fastweb vince il pudore del Governo che, dopo il polverone alzato dal cosiddetto piano Rovati, si e' finora astenuto dal commentare il riassetto nell'azionariato di Telecom e il possibile passaggio del gruppo sotto controllo estero.
Sono il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e quello per le Comunicazioni Paolo Gentiloni ad esporsi chiamando, indirettamente, le banche a intervenire in Olimpia.
In Borsa invece riparte Pirelli sulla scommessa di una cessione dell'80% di Olimpia, la holding che controlla il 18% di Telecom. Sul fronte politico Bersani tira le orecchie agli imprenditori italiani e sottolinea che ''e' evidente come, di fronte a opportunita' fornite sia da processi di liberalizzazioni sia dagli sviluppi industriali e tecnologici in campi come questi, l'ossatura dei nostri protagonisti industriali e finanziari non e' in grado di raccogliere una sfida di questa portata''.
Ma non risparmia neppure le banche chiamandole a intervenire: ''in attesa dei fondi pensione - dice Bersani a margine del Forum italo russo - dobbiamo trovare un modo attraverso cui dotare i nostri progetti industriali di punti di stabilita' strategici, come avviene negli altri paesi.
Penso che il capitale finanziario italiano - conclude - debba prendersi qualche responsabilita' in piu'''. ''Sono decisioni degli azionisti e come tali vanno rispettate'' premette Gentiloni anche se ''non c'e' dubbio che il futuro della nostra grande rete di telecomunicazioni, e quindi di Telecom, e' molto importante per il Paese.
Percio' - ha sottolineato il ministro - questa situazione rappresenta una sfida per il mondo delle imprese e della finanza italiana: mi auguro che siano all'altezza''. Fra le banche per ora nessuno esce allo scoperto.
Mediobanca e Capitalia starebbero in effetti, secondo indiscrezioni, valutando il dossier e in serata, prima di partecipare al direttivo del patto di Piazzetta Cuccia, il presidente di Capitalia Cesare Geronzi e il numero uno di Pirelli Marco Tronchetti Provera si sono incontrati nella sede della banca insieme ai soci francesi dell'istituto, ma non e' chiaro quale sia stato il tema della discussione.
Unicredit e Intesa sarebbero dal canto loro piu' restie a intervenire e si chiama fuori anche il fondo Clessidra guidato da Claudio Sposito, mentre Edizione Holding, socia al 20% di Olimpia, si dichiara pronta, per bocca del suo presidente Gilberto Benetton, a restare in Olimpia in caso di un disimpegno di Pirelli a seconda del profilo dei nuovi azionisti. Nel frattempo l'attenzione torna sugli investitori russi.
''Sono interessato a tutto, approfittero' della mia presenza in Italia per portare avanti questi contatti'' ha dichiarato il presidente di Sistema, Vladimir Evtushenkov, a margine del forum Italia-Russia. In Borsa si riaccende nel frattempo la speculazione su Pirelli sulla possibile uscita totalitaria da Olimpia.
http://www.borse.it/CasoGiorno.php?ID=101022
INIMMAGINABILE in altri paesi ad economia di mercato un intervento della politica di questo genere sui mercati e sul mercato, sulla finanza e sulle banche. Abbiamo regole confuse e ingnoranza generalizzata del centrosinistra sulle regole del mercato, sul concetto di libertà economica, sul liberalismo e sulle liberalizzazioni. Siamo un'anomalia in europa per la magmaticità del contesto delle regole e sul rispetto delle stesse da parti degli attori e dei poteri. Un caos che quanto di più terrificante ci possa essere per gli investitori.