Bivat s’occupatzione de sos operajos!!




Le azioni eclatanti degli operai Legler sono la dimostrazione che l’unica maniera per far ascoltare la voce di 900 famiglie messe a dura prova dai colonialisti di turno, è quella di mobilitarsi e creare disagi. Può darsi che il significato di questi disagi non venga compreso da tutti, ma sicuramente essi sono efficaci per tenere alta l’attenzione pubblica su una lotta che appartiene a tutto il Popolo Lavoratore Sardo. Questa è una lotta che si inserisce anche nel problema degli operai della Queen di Macumere e anche di tutti quelli che con stesse modalità vengono assunti, sfruttati e licenziati dai soliti continentali che insediano le loro fabbriche giusto il tempo di spillare una montagna di fondi pubblici dalla Regione - anch’essa sempre lieta di servire questi rapinatori d’oltremare – per poi scappare impunemente con le tasche piene e lasciando sulla nostra terra disoccupazione, distruzione del tessuto economico tradizionale e produttivo, deserto ambientale e disperazione. Questa è la regola.
In Sardigna diventa ogni giorno più evidente come gli operai vengono trattati come merce da vendere di padrone in padrone, ceduti e venduti all’asta come schiavi o come macchinari. Mentre poi i macchinari comprati con i soldi dei Sardi vengono impacchettati e trasferiti in territori dove sfruttare è ancora più comodo. Finché gli operai sardi non si approprieranno della produzione e di un reale potere decisionale su di essa non potranno appropriarsi del loro destino, e questo è ciò che Regione e Stato italiano dimostrano di volere meno di qualunque altra cosa!
Insieme agli operai Legler rivendichiamo il diritto al posto di lavoro e chiediamo non solo che le loro richieste vengano immediatamente accolte come misura minima e immediata, ma anche che la Regione obblighi chiunque ha avuto o voglia avere accesso ai finanziamenti a trasferire la propria sede legale in Sardigna!

Bivat s’occupatzione de sos operajos!
Traballu produttivu sicuru e onestu!
Sardigna libera e ruja!



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