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Risultati da 1 a 10 di 15
  1. #1
    Sionista
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    Per amore di Sion, non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finchè non sorga come il sole la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come una fiaccola ardente. Isaia 62.1
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    Arrow A Guantanamo processo al boia di Daniel Pearl

    Dalla STAMPA del 16 marzo 2007:

    Regista degli attentati dell’11 settembre, boia di Daniel Pearl, ideatore di 31 stragi e pianificatore di agguati contro Carter, Clinton, Musharraf e Giovanni Paolo II: deponendo al tribunale militare di Guantanamo Khalid Sheik Mohammed si è descritto come la mente logistica della campagna di terrore di Al Qaeda. Nato in Pakistan nel 1965, cresciuto in Kuwait e con alle spalle anche tre anni di studi in North Carolina, Khalid Sheik Mohammed è il super-terrorista titolare di 27 falsi nomi educato al fondamentalismo dai Fratelli musulmani e divenuto dall’inizio degli anni ‘90 l’autore delle più efferate operazioni di Bin Laden. Fino alla cattura da parte della Cia nel marzo del 2003 nella città pakistana di Rawalpindi.
    Da allora è stato detenuto in una prigione della Cia fino alla scorsa estate, quando la Casa Bianca ne ordinò il trasferimento nella base di Guantanamo per affrontare il processo militare che si è aperto proprio con la lunga testimonianza nella quale rivendica con orgoglio di essere una sorta di demiurgo del terrore. A cominciare dagli attacchi dell’11 settembre 2001 «per i quali sono responsabile dalla A alla Z» ovvero dalla progettazione alla realizzazione da parte del commando guidato da Mohammed Atta.
    La confessione più spietata riguarda l’esecuzione di Daniel Pearl, il giornalista del Wall Street Journal sequestrato e ucciso in Pakistan nel 2002: «Con la mia benedetta mano destra ho tagliato la testa dell’ebreo americano Daniel Pearl nella città di Karachi, in Pakistan, e per coloro che hanno bisogno di una conferma vi sono le foto su Internet in cui sono ritratto tenendo la sua testa nelle mani».
    Sono 31 nel complesso gli atti di terrorismo dei quali Khalid Sheik Mohammed rivendica la paternità e includono le più efferate gesta di Al Qaeda: il primo attentato alle Torri Gemelle nel 1993, gli oltre 3mila morti dell’11 settembre, l’aggressione contro due soldati americani in Kuwait, l’attentato nella discoteca di Bali, gli attacchi di Mombasa contro un hotel frequentato da israeliani ed il quasi contemporaneo lancio di un missile Stinger contro un jet dell’El Al in fase di decollo dal Kenya. Rivendicare migliaia di morti è un tutt’uno con l’ammissione di essere stato il regista di piani altrettanto feroci ma falliti: dal piano «Bojinka» per far esplodere in volo 12 aerei di linea sui cieli del Pacifico ad una seconda ondata di attacchi kamikaze contro l’America che avrebbe dovuto investire le maggiori metropoli, dal progetto di affondare navi americane a Gibilterra fino all’esplosone della Sears Tower di Chicago ed al lancio di aerei-missile sauditi contro la città israeliana di Eilat.
    In alcuni casi si tratta di piani noti ma vi sono anche rivelazioni inedite come il progetto per assassinare Giovanni Paolo II nelle Filippine oppure gli attentati contro Bill Clinton, Jimmy Carter e il presidente pakistano Pervez Musharraf. Anche sul fallito tentativo di far esplodere un aereo Parigi-Miami grazie ad una bomba nelle scarpe del kamikaze Richard Reid vi sono novità: il piano prevedeva l’esplosione contemporanea di due jet sull’Atlantico.
    La trascrizione della confessione - resa nota dal Pentagono - è lunga 26 pagine e lascia trasparire anche la convinzione ideologica di Mohammed, che dice di «essere uguale a George Washington», definisce «inevitabile» lo spargimento di sangue fra popoli, afferma che «la guerra è iniziata quando Caino uccise Abele e ha per linguaggio il numero delle vittime» e spiega la propria militanza con la scelta di «risvegliare l’America» per «bloccare la sua politica nelle nostre terre». Esalta Bin Laden come proprio leader e gli riconosce il merito di «aver condotto la migliore conferenza stampa di sempre quando nel 1998 annunciò che dichiarava guerra all’America», e di aver creato in Al Qaeda un’organizzazione che «segue la dottrina dell’Islam e rispetta i Dieci Comandamenti».
    Acquisita una deposizione destinata a far testo negli imminenti processi sull’11 settembre a 14 leader di Al Qaeda, toccherà ora agli investigatori americani appurare quanto le rivendicazioni siano vere oppure costituiscano il tentativo di ritagliarsi un ruolo di primo piano nel gotha del terrorismo islamico.

    Maurizio Molinari

  2. #2
    capaneo
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    I filo-beduini, i complottisti, i comunisti, i filo-Blondet e, in generale, gli imbecilli sono già tutti impegnati ad autoconvincersi che il galantuomo si autoaccusa per aver subito il solito lavaggio del cervello dalla solita CIA, dal solito Mossad e dal solito potere oscuro plutogiudeomassonico...

    Hai notato come i coglioni siano anche noiosi e monotoni?

  3. #3
    kalashnikov47
    Ospite

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    Il terrorismo globale non c’è più: il cervello ha confessato
    Maurizio Blondet
    16/03/2007
    Il «super-terrorista» Khalid Sheikh Mohammed«Sono responsabile dell’operazione dell’11 Settembre dalla A alla Zeta»: finalmente il cervello di Al Qaeda ha confessato.
    Spontaneamente.
    A Guantanamo.
    In udienza a porte chiuse.
    Davanti a giudici militari senza nome.
    Senza difesa legale.
    E attraverso un «rappresentante personale», qualunque cosa ciò voglia dire.
    Khalid Sheikh Mohammed è dunque il numero uno di Al Qaeda?
    O il «braccio destro» di bin Laden? O uno dei tantissimi «bracci destri»? Certo è che finalmente la complicata matassa è stata sciolta.
    Il terrorista braccio destro o numero uno, un pakistano arrestato nel 2003, torturato (per sua denuncia poi ritrattata), è l’intero terrorismo islamico che gli Stati Uniti stavano cercando.
    Non è solo uno, è tutto.
    L'intero terrorismo mondiale in una sola persona.
    Si è dichiarato colpevole dell’11 settembre.
    Ma anche di aver organizzato il precedente attacco alle Twin Towers, quello del 1993.
    E’ reo confesso dell’attentato alla discoteca di Bali.
    Di aver cercato di far esplodere in volo due aerei tramite terroristi suicidi con scarpe esplosive.
    Ha provato a far saltare l’Empire State Building, la Sears Tower di Chicago, la Library Tower in California, e Wall Streeet.
    Ha ammesso di aver ammazzato il giornalista Daniel Pearl.
    Di essere stato il comandante operativo militare, ma anche il responsabile - media (sic) di Al Zarkawi.
    E’ stato il direttore della «Casa dei martiri» nella provincia di Kandahar, dove ha addestrato tutti i 19 dirottatori dell’11 settembre.
    E’ il responsabile della pianificazione e del finanziamento di operazioni (mai avvenute) per bloccare lo stretto di Ormuz, il porto di Singapore e lo stretto di Gibilterra facendovi saltare e affondare petroliere o navi d’altro tipo.
    E non si dimentichi che ha pianificato lo stesso attentato per il canale di Panama.
    Ha architettato anche la distruzione dei ponti sospesi di New York, e i piani per uccidere vari presidenti USA, fra cui Carter.
    Nel frattempo, ha pianificato anche la distruzione, a Londra, del Big Ben, dell’aeroporto di Heathrow, del quartiere Canary Warf.
    Ha programmato di colpire la città israeliana di Eilat con aerei decollati dall’Arabia Saudita.



    Nei ritagli di tempo, ha progettato attentati alle ambasciate americane in Giappone, Australia e Indonesia.
    Senza tralasciare, en passant, di uccidere due soldati americani in Kuweit.
    Ha diretto lui tutte le operazioni relative alla produzione di armi chimiche e batterioligche, compreso l’antrace comprovatamente uscito dal laboratorio USA di Fort Detrick.
    E’ stato lui a mettere a segno l’attentato dell’Hotel di Mombasa.
    E’ stato lui, ancora e sempre lui, a dirigere il lancio di un missile russo SA-7 contro un aereo El-Al in decollo da Mombasa.
    Ha guidato la sorveglianza attorno a varie centrali aromiche americane, che intendeva far saltare.
    Ha finanziato attentati anti-americani, anti-inglesi ed anti-ebraici in Turchia.
    E’ lui il supervisore di operazioni intese a colpire le centrali NATO in Europa.
    Si è dichiarato responsabile del tentativo di distruggere una «impresa petrolifera di proprietà dell’ebreo ex segretario di Stato Henry Kissinger nell’isola di Sumatra».
    Si è confessato non autore unico, ma co-operatore, di un tentativo di ammazzare Giovanni Paolo II durante il viaggio alle Filippine, e Musharraf .
    Non c’è notizia più bella.
    Tutti i dubbi, gli interrogativi e le contraddizioni riguardanti gli attentati «islamici» e le ambiguità di personaggi forse inventati come Al-Zarkawi sono risolti: è stato lui, Sheik Mohammed.
    E lo ha fatto spontaneamente.
    Quindi, non c’è dubbio.
    L’intera questione del terrorismo islamico è stata risolta: essendo in galera a Guantanamo questo cervello unico di tutte le malefatte e i delitti avvenuti e non avvenuti nel mondo, non esiste più alcun terrorismo islamico.
    Faceva tutto lui, Mohammed, questo stakanovista del terrore.
    Non è più necessario cercare bin Laden, che a questo punto si riduce a livello di numero 6 o 7: abbiamo nelle mani il vero numero uno, Mohammed il pakistano.
    Dunque, a che pro restare ad occupare l’Iraq e l’Afghanistan?
    La guerra globale contro il terrorismo è vinta.
    Bush può dire, finalmente, «Mission accomplished».
    E’ finita, si torna a casa.



    E’ strano che questo personaggio fosse in galera dal 2003, e tuttavia Al Qaeda - della cui esistenza giura l’indubitabile Magdi Allam, e il cui organigramma ci è stato tanto spesso riferito minutamente da Guido Olimpio su indicazioni del Mossad - potesse in qualche modo operare.
    Come faceva, senza Mohammed il pakistano, a cavare un ragno dal buco?
    Da dove venivano i video di Al-Zarkawi, visto che l’uomo che ne curava non solo l’organizzazione bellica, ma anche l’immagine mediatica, era detenuto?
    E da dove vengono i video Made in USA degli altri bracci destri e numeri-due che ci vengono ammanniti via Al Jazerra?
    Strano anche il fatto che Mohammed non si sia dichiarato colpevole degli attentati di Londra e di Madrid.
    Era in galera, ma che vuol dire?
    Un uomo di tali capacità, con il dono dell’ubiquità e della bilocazione, può benissimo aver addestrato i terroristi di Londra e Madrid per via telepatica.
    E la sua partecipazione all’assassinio di Hariri e al programma nucleare iraniano, perché ne tace?
    Forse gli specialisti di «interrogatori» a Guantanamo, nell’entusiasmo, hanno dimenticato di fargli domande precise.
    Di stringergli i pollici nelle tenaglie.
    Hanno pasticciato con troppa fretta nel «waterboarding», il soffocamento con acqua.
    E così restiamo a corto di informazioni della massima importanza: Mohamed ha allestito Auschwitz? E’ un negazionista? Ha portato lui al potere Ahmadinejad, il nuovo Hitler?
    Ha finanziato Hamas? Ha ammazzato lui Calipari? E’ lui la vera causa dell’effetto serra?
    Dello scongelamento dell’Artide? Dello tsunami? Non sapremo mai la verità completa, senza un altro giro di tenaglie.



    Ma anche così va bene: il cervello del terrorismo totale ha confessato, sicchè il terrorismo è finito e senza cervello.
    Nemmeno il KGB nei suoi tempi migliori riusciva ad ottenere confessioni così complete e spontanee.
    La civiltà occidentale ha vinto, ha trionfato la democrazia di mercato giudaico-cristiana.
    Ecco finalmente una verità a cui Pezzana può credere ciecamente: questa sì è informazione corretta. Sono curioso di sapere cosa scriverà Magdi Allam.
    E cosa Guido Olimpi o Massimo Introvigne: anche il loro lavoro è finito.
    Dovranno cercarsene un altro.

    Maurizio Blondet

    (leggere, per credere, la spontanea confessione del delinquente al sito del Pentagono
    http://www.defenselink.mil/news/transcript_ISN10024.pdf.)

  4. #4
    kalashnikov47
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    Citazione Originariamente Scritto da capaneo Visualizza Messaggio
    I filo-beduini, i complottisti, i comunisti, i filo-Blondet e, in generale, gli imbecilli sono già tutti impegnati ad autoconvincersi che il galantuomo si autoaccusa per aver subito il solito lavaggio del cervello dalla solita CIA, dal solito Mossad e dal solito potere oscuro plutogiudeomassonico...

    Hai notato come i coglioni siano anche noiosi e monotoni?
    l'importante è che siate convinti voi babbei che il signore abbia confessato.
    L'importante ora è che sia stato sconfitto il terrorismo e tutti tornino a casa.
    La guerra è finita. Mission accomplished. O no?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da capaneo Visualizza Messaggio
    I filo-beduini, i complottisti, i comunisti, i filo-Blondet e, in generale, gli imbecilli

  6. #6
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    Talking Se confessa, non credete a Khalid Sheikh Mohammed

    per il quotidiano comunsta l'ossessione è Guantanamo

    Testata: Il Manifesto
    Data: 16 marzo 2007
    Autore: Franco Pantarelli
    Titolo: «Sheikh Mohammed confessa tutto, e di più»

    Dal MANIFESTO del 16 marzo 2007 un articolo di Franco Pantarelli che pone in dubbio la varidicità e l'attendibilità della confessione di Khalid Sheikh Mohammed.
    Pantarelli suggerisce che Mohammed potrebbe essere stato torturato (ma a Guantanamo, dove ha confessato, ci sono le visite della Croce Rossa ), segnala le censure al testo della confessione da parte del Pentagono, motivate da necessità di sicurezza nazionale (ma come a partire da questo si possa sospettare che siano state anche aggiunte autoaccuse mai realmente pronunciate da Mohammed è difficile da comprendere), interpreta l'attacco a Guantanamo e il paragone tra George Washington e Osama Bin Laden come furbe manipolazioni del testo, o "concessioni" (scritto tra virgolette) della censura, volte ad accreditarlo (ma dichiarazioni del genere vengono fatte in continuazione da accademici di estrema sinistra o militanti "pacifisti" americani: non è questo che si intende per minaccia alla sicurezza in un paese dove vige completa libertà di parola, anche per le tesi più aberranti) .


    Ecco il testo:


    Khalid Sheikh Mohammed ha confessato di essere stato il «cervello» degli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, oltre che di un'altra trentina di attentati progettati ma non compiuti (compresi gli assassinii di Jimmy Carter, Bill Clinton e Giovanni Paolo II), nonché della decapitazione del giornalista Daniel Pearl del Wall Street Journal, compiuta «con la mia santa mano sinistra» nel 2002 in Pakistan. Questo è ciò che il Pentagono dice che Mohammed ha detto, ma lo stesso Pentagono avverte di avere «rivisto» il testo della confessione e di averlo ripulito delle informazioni che «potrebbero essere utili al nemico». La confessione è avvenuta sabato scorso durante la deposizione di Mohammed di fronte al Csrt, che sta per Tribunale per la revisione dello status di combattente. E' questo il primo passo della procedura per arrivare al processo, previsto dalle nuove norme che la Casa bianca e il Congresso (prima di chiudere per fare posto al Congresso a maggioranza democratica) hanno messo a punto per aggirare la bocciatura della prassi precedente da parte della Corte Suprema. Il cambiamento sta nel fatto che la definizione di «combattente nemico» non è più semplicemente «attribuita» dal presidente ma «verificata» per l'appunto dal Csrt. In sostanza, la decisione che il Csrt deve prendere è se al soggetto devono essere riconosciuti dei diritti o no. Se il Csrt dice che no, non può essere considerato un combattente nemico, per lui si apre la giustizia «normale» (ma non è mai accaduto); se invece afferma che il marchio di combattente nemico è «corretto», per il marchiato si apre la via del processo di fronte alle «commissioni militari», dove le accuse non devono essere provate se ciò pone in pericolo la «sicurezza nazionale» e dove nessuno si chiede come le confessioni sono ottenute. Con la sua deposizione (resa non in presenza di un avvocato ma di un suo non meglio identificato «rappresentante personale») Khalid Sheikh Mohammed sembra aver deciso di andare a quel processo-farsa, forse convinto che anche così, dato il suo «alto profilo», riuscirà ad avere un certo impatto. Lui infatti è uno dei «magnifici 14» che solo recentemente sono stati trasferiti a Guantanamo perché per anni la loro «prominenza» aveva consigliato di tenerli nelle catacombe della «extraodinary rendiction», cioè le carceri segrete della Cia sparse per il mondo la cui esistenza è stata alla fine ammessa dallo stesso Bush proprio in occasione del loro trasferimento. Data la fama che questa amministrazione, che ha negato la Convenzione di Ginevra, si è fatta nel mondo, la possibilità che questa confessione potesse essere accolta con un certo scetticismo deve essere stata presa in seria considerazione dal Pentagono, come indicano certe «concessioni» fatte da coloro che hanno epurato il testo di Mohammed, che sembrano fatte apposta per rendere la cosa più credibile. Fra queste: la denuncia degli abusi cui è stato sottoposto per tre anni (con la precisazione che «questa» confessione l'ha fatta volontariamente); l'avvertimento che «molti» detenuti di Guantanamo non sono combattenti e sono stati catturati «per sbaglio o ingiustamente»; e perfino la considerazione che «se George Washington fosse stato catturato dagli inglesi probabilmente sarebbe stato trattato come voi adesso trattate me».

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da kalashnikov47 Visualizza Messaggio
    L'importante ora è che sia stato sconfitto il terrorismo e tutti tornino a casa.
    La guerra è finita. Mission accomplished. O no?
    Ancora qualche giorno e la democrazia prevarrà sul terrore

  8. #8
    Forumista
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    Citazione Originariamente Scritto da IloveISRAEL Visualizza Messaggio
    In quelle condizioni avresti anche confessato di essere Hitler

  9. #9
    capaneo
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    Citazione Originariamente Scritto da kalashnikov47 Visualizza Messaggio
    l'importante è che siate convinti voi babbei che il signore abbia confessato.
    L'importante ora è che sia stato sconfitto il terrorismo e tutti tornino a casa.
    La guerra è finita. Mission accomplished. O no?
    Non esattamente, ciccio: i problemi rimangono, vista la gestione degli stessi.

    Tu, i giornali, non li leggi molto, vero?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da MaxRed Visualizza Messaggio
    Ancora qualche giorno e la democrazia prevarrà sul terrore
    ...e vissero tutti felici e contenti.

 

 
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