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  1. #1
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    Predefinito Pazienza (quasi) finita

    Ultima chiamata per l’Italia, i suoi Partiti e i suoi Palazzi. Stiamo superando la soglia di guardia del pericolo. Se non esplode la rivolta è solo perché la nausea ora prevale sul dissenso, il disgusto frena la ribellione. Ma non è detto che duri a lungo. Ha ragione Berlusconi a suonare l’allarme e a dirsi preoccupato: avrà pure letto sondaggi riservati, ma ha capito che siamo sull’orlo di un burrone e questo Paese sta raggiungendo uno dei suoi punti più bassi. Non dirò il più basso perché non bisogna mai esagerare, le vie dello squallore sono infinite e abbiamo un’esperienza storica assai ricca e varia del degrado. Non bastano gli ascolti per compensare il malessere. Lo dico alle antonelleclerici di destra e di sinistra che si accontentano dello share, dell’audience e del cono di luce e non si accorgono che ascoltare non vuol dire condividere: le vicende di sesso & corruzione che si spalmano su tutto il paesaggio politico italiano creano clamorosi indici di ascolto ma anche paurosi indici di disgusto.

    Come è successo al festival di Sanremo e agli emanueli filiberti, anche il livello di attenzione alla politica è alto, ma il livello di consenso alla politica è ai minimi storici. Nella migliore delle ipotesi, che coincide poi con la peggiore, i grandi ascolti vogliono dire che questo Paese si rispecchia e si ]riconosce perfettamente nel degrado dei partiti e dei poteri. Ma questo non consola, semmai aggrava la situazione; e impone a chi ha qualche possibilità di incidere sulla realtà una responsabilità in più. Se il Paese degrada come la sua classe dirigente, è dalla classe dirigente che si deve ricominciare per reagire e rimediare. Perché una classe dirigente non deve solo rispecchiare il Paese ma deve anche guidarlo.

    Altrimenti non dirige ma domina, esercita un potere ma si sottrae alle sue responsabilità. Le elezioni regionali stanno aggravando la situazione, offrendo uno spettacolo avvilente: si narra di candidature comprate e pagate il doppio, il triplo dell’indennità che gli eletti riscuoteranno lungo tutto il mandato; giri di affari e malaffari paurosi all’ombra dei cartelli elettorali, conflitti interni feroci, guerre tra bande, conditi di boicottaggi e colpi bassi. Dei partiti resta solo un residuo associativo di stampo mafioso.

    È stato facile in questi anni esaurire la questione politica al caso Berlusconi, scaricarsi delle responsabilità di un’intera classe dirigente adducendo l’alibi che c’è lui, la sua personalità forte e pervasiva, l’impronta monarchica del suo comando. In realtà appena lo sguardo si sposta da lui al resto, o meglio ai poco amabili resti della politica e dei poteri, ti accorgi che la china è tremenda. Degrada la qualità della classe dirigente, il ricambio è prevalentemente in basso, una selezione a rovescio premia sempre il peggio e un darwinismo perverso promuove la sopravvivenza del più losco o del più inetto. Berlusconi è stato il generoso ombrello, l’alibi comodo dietro cui rifugiarsi per osannarlo o attribuirgli tutti i mali del Paese. Ma un Paese non si può ridurre a una persona, un complesso intreccio di poteri politici e giudiziari, locali e culturali, civili e amministrativi, non può essere nascosto all’ombra di Re Silvio, dei suoi processi e del gossip su di lui.

    Questa è una chiamata alle armi e per la prima volta dopo tanto tempo non è rivolta a uno schieramento contro un altro, e nemmeno moralisticamente agli onesti contro i disonesti perché ci sono troppe zone grigie: ma più realisticamente a chi si accorge che di questo passo il Paese si sfascia e chi invece nello sfascio ci guazza e pensa di trarre ancora giovamento.

    Non si tratta nemmeno, come avrete capito, di ingaggiare una guerra pro o contro i magistrati, perché il conflitto attraversa pure i tribunali e divide i magistrati non in rossi o bianchi, non in corrotti e integerrimi, ma tra chi si accorge che questo ciclone spazzerà via anche la loro credibilità e chi invece vive nell’occhio del ciclone e gode dei suoi immediati benefici. Ma la visibilità e il potere di oggi rischiano di ribaltarsi in condanna e vituperio domani.

    Pensateci voi che avete qualche possibilità di reagire al degrado. Reagite in tempo. Ognuno faccia la sua parte secondo le sue possibilità e il suo ruolo. Noi che scriviamo abbiamo il dovere di denunciarlo a chiare lettere, di sospendere per un momento conflitti e schieramenti per concentrare l’attenzione pubblica e di ciascuno sulla Priorità Assoluta, la Svolta.

    Fermate la discesa verso il collasso, selezionate contenuti, persone e programmi sulla base della qualità, del merito e dell’efficacia, invertite la tendenza all’imbarbarimento e all’involgarimento, non barricatevi nei vostri clan e nelle rendite di posizione, assumetevi le vostre responsabilità rispetto al domani. Questo è un Paese già povero di futuro, senza figli, pieno di vecchi e gonfio d’immigrati; date una scossa, non aspettate la mazzata finale.




    Pazienza (quasi) finita - Interni - ilGiornale.it del 22-02-2010
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    ma dopotutto che interesse abbiamo affinchè le cose cambino?
    «Puoi togliere il selvaggio dalla foresta, ma non puoi togliere la foresta dal selvaggio.»
    Paolo Sizzi

  3. #3
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    E' da un pò che la pazienza è finita.

  4. #4
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    Citazione Originariamente Scritto da Aristocle Visualizza Messaggio
    Questo è un Paese già povero di futuro, senza figli, pieno di vecchi e gonfio d’immigrati; date una scossa, non aspettate la mazzata finale.
    Nessuna scossa.
    La storia è chiusa.
    L'Italia e l'Europa sono ormai completamente americanizzate e quando non americanizzate sono comunque svedesizzate, irenistizzate.
    Ci possono solo essere dissensi individuali, di minoranza, di pensiero, personali.
    La nazione non può seriamente sussistere nemmeno più a livello retorico.
    Credo solo a singole personalità di genio e a singole imprese di grande prestigio.
    La questione del salvare il salvabile su di un piano più generale non si pone nemmeno più.
    Ultima modifica di amerigodumini; 22-02-10 alle 18:39

  5. #5
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    non ho capito cosa succede quando la pazienza è finita

  6. #6
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    Citazione Originariamente Scritto da Pompeo Visualizza Messaggio
    non ho capito cosa succede quando la pazienza è finita
    un casssso

  7. #7
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    Citazione Originariamente Scritto da amerigodumini Visualizza Messaggio
    Nessuna scossa.
    La storia è chiusa.
    L'Italia e l'Europa sono ormai completamente americanizzate e quando non americanizzate sono comunque svedesizzate, irenistizzate.
    Ci possono solo essere dissensi individuali, di minoranza, di pensiero, personali.
    La nazione non può seriamente sussistere nemmeno più a livello retorico.
    Credo solo a singole personalità di genio e a singole imprese di grande prestigio.
    La questione del salvare il salvabile su di un piano più generale non si pone nemmeno più.
    eh si
    cosa rimane ?
    trincee personali ?
    piccole comunita' di puri ?
    assenteismo elettorale?
    auspicare l'anarchia >
    che gli USA facciano la fine che nel film 2012 ?

    e' un po che la veggo buia...

  8. #8
    email non funzionante
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    l'unica soluzione percorribile è appoggiare me come Duce d'Europa.
    Io sono nato per questo. :giagia:
    Ultima modifica di Odissea; 22-02-10 alle 19:28

  9. #9
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    Citazione Originariamente Scritto da Odissea Visualizza Messaggio
    l'unica soluzione percorribile è appoggiare me come Duce d'Europa.
    Io sono nato per questo. :giagia:
    Prima impara l'italiano
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  10. #10
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    Predefinito Rif: Pazienza (quasi) finita

    Citazione Originariamente Scritto da Odissea Visualizza Messaggio
    l'unica soluzione percorribile è appoggiare me come Duce d'Europa.
    Io sono nato per questo. :giagia:
    al massimo possiamo appoggiare la tua candidatura come candidato manciuriano per missioni di sola andata
    «Puoi togliere il selvaggio dalla foresta, ma non puoi togliere la foresta dal selvaggio.»
    Paolo Sizzi

 

 
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