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Il 17 marzo 1924 nasceva a Roma Clemente Graziani, detto Lello. Uomo d’azione e di pensiero, fu uno dei pochi, in un’era contrassegnata da accomodamenti sdrucioli e pervasa di ogni genere di uscite di sicurezza, ad andare coerentemente fino in fondo alla sua strada. Avendo rifiutato una delle tante giravolte di Rauti (in particolare l'entrismo missino) fu condannato a pesanti pene per delitto ideologico in quanto capo del Movimento Politico Ordine Nuovo. Preferì chiudere la vita in esilio, in Paraguay dove concluse il cammino terreno per una malattia, piuttosto che rientrare in Italia negoziando la sicura non carcerazione per i pochi mesi di condanna che gli rimanevano da scontare a ventitre anni dai processi e dalla sentenza subita per ricostituzione del disciolto Partito Fascista. In un mondo (quello dei rappresentanti politici) pieno zeppo di personaggi che riescono a sembrare sempre meno mediocri di quanto realmente sono, ma così scarso di esempi fermi, Lello si erge in una luce singolare e particolare.
È uno dei pochissimi per i quali non sia valsa la legge della gerarchia invertita e dell’inversione valoriale che sembra essere una maledizione inevitabile di questo mezzo secolo.
Grazie Lello! Cercheremo di essere degni di onorarti.