ennò cazzo.
è questo che contesto più di ogni altra cosa: il cui prodest....
il cui prodest viene, al limite DOPO.
prima il fatto. poi perchè è emerso.
è questa logica distorta del chiedersi chi ci guadagna come prima forma di giudizio sullo stato dei fatti che è UNA ABERRAZIONE totale.
è quanto di peggio sta succedendo a questo paese.
NON mi interessa chi ci guadagna. voglio solo sapere se quanto è successo è vero o no.
paradossalmente se le intercettazioni fossero illegali ma venissero pubblicate lo stesso il mio giudizio non cambierebbe (e parlo di qualsiasi politico, non di bertolaso)
ovviamente una corruzione provata attraverso mezzi non legali non costituirebbe prova, quindi la responsabilità penale sarebbe esclusa.
ma il politico che non sarebbe nemmeno da indagare dovrebbe dimettersi.
io la logica del guardare il dito che indica la luna e non la luna stessa la combatterò sempre.
Il magistrato che ha sentore di qualche illecito CONDIVIDE le sue informazioni con il tribunale di competenza in modo che questo possa aprire opportune indagini. Certamente NON LO TIENE ALL'OSCURO FACENDOGLI APPRENDERE DA REPUBBLICA CHE SONO IN CORSO DELLE INDAGINI.
Altrimenti il magistrato manda lui per primo a puttane quell'ordine costituito di cui dovrebbe essere il tutore.
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Risposta: la campagna elettorale!
http://forum.politicainrete.net/foru...tml#post927561
Ultima modifica di Edmond Dantés; 22-02-10 alle 19:08
"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)
ok. il magistrato è un coglione, uno in malafede quello che vuoi.
ma le intercettazioni ci sono. e vedremo i giudici di roma o firenze o perugia o salcazzo dove come giudicheranno i FATTI.
questo mi basta.
voglio sapere se x e y sono dei corrotti o no. stop.
tutto il resto mi interessa relativamente, ora.
se poi riterrò che esiste un complotto (tutto da provare) interverrò....
ma partire col delegittimare il giudice in base ad errori/omissioni o altre cose in modo da far passare in secondo piano quello che è oggetto di indagine è gioco al massacro.
autolesionista, oltretutto.
Se questa “realtà” fosse stata messa in pratica prima del ’93, i suoi attuatori sarebbero stati consegnati al plotone d’esecuzione.
Trattasi di un classico esempio di USO POLITICO DELLA GIUSTIZIA.
Mi ripeto visto che non hai letto ciò che ho detto in altra sede.
Se il giudice di Firenze si fosse attenuto alle prescrizioni del codice di procedura penale, avrebbe dovuto correttamente valutare la propria competenza territoriale.
Una volta accertata la propria sfera di competenza solo sui fatti relativi a Firenze, avrebbe dovuto rimettere l’intero incarto al giudice competente (presumibilmente quello di Perugia, visto che uno degli imputati è un procuratore aggiunto presso la Procura di Roma – Perugia è la sede territorialmente competente in presenza di magistrati imputati che svolgono funzioni presso il Tribunale di Roma).
In questo modo, a decidere su eventuali richieste formulate dal pm a decidere sarebbe stato il GIP di Perugia.
La posizione di Bertolaso però risulterebbe avulsa dal contesto delle imputazioni rivolte al magistrato di Roma (Achille Toro), per cui nutro qualche perplessità sulla competenza di Perugia in ordine ad essa.
Il fascicolo relativo a Bertolaso potrebbe essere di competenza romana ove fosse dimostrato che non sussita connessione tra Toro e Bertolaso (e mi pare che sia proprio così).
Cosa è accaduto?
Il GIP di Firenze, volendo scongiurare il rischio che il giudice naturale (quello di Perugia) decidesse in maniera difforme al preciso “intento persecutorio” che si celebrava nella sua mente, trattiene a sé gli atti e dispone le ordinanze di custodia cautelare in carcere, realizzando così quanto effettivamente si presume progettato: sollevare lo scandalo prima delle elezioni di marzo.
Perché parliamo di intento persecutorio?
Perché le valutazioni a cui il GIP è tenuto, nell’applicare le norme del codice di procedura penale in fatto di misure cautelari (artt. 272 e segg. cpp), debbono rispondere a criteri precisi.
In assenza dei presupposti che riguardano l’applicazione delle norme relative alle disposizioni delle misure in ordine alle esigenze cautelari, il GIP si trova nella oggettiva condizione di rigettare le richieste formulate dal pm. Il pm chiede l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare (carcere o domicilio) ma il GIP non la accoglie.
Non volendo correre questo rischio, il GIP di Firenze, trattiene a sé gli atti e decide conformemente alle richieste del pm.
Esiste un dubbio sulla sussistenza della necessità di applicare quelle misure cautelari.
Se infatti le condizioni di applicabilità risultano oggettive, qualsiasi Giudice (Roma-Firenze-Perugia-etc…) le avrebbe disposte. In questo caso il GIP di Firenze anche inviando gli atti a Perugia (come avrebbe dovuto fare) avrebbe potuto confidare nello scontato risultato dell’accoglimento, da parte del giudice perugino, delle richiesta di custodia cautelare in carcere avanzate dal pm.
Ma, come abbiamo detto, si insinua il dubbio (sospetto) che non ci si trovi di fronte alla oggettiva necessità di ricorrere a quelle misure cautelari. Allora il giudice di Firenze, per raggiungere lo scopo di suscitare lo scandalo che altrimenti rischiava di abortire, decide lui.
Senza l’ordinanza di custodia cautelare ed in assenza dell’avviso di garanzia a Bertolaso non ci sarebbe stato alcun clamore. Nessun chiasso. Nessuno scalpore.
"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)
No. Iniziare un'indagine pochi giorni dopo aver appreso che un determinato personaggio prenderà parte alle elezioni per una parte politica, iniziandole sapendo di non essere di competenza, fare intercettazioni e consentire che diventino di pubblico dominio prima che la magistratura possa determinare cosa esattamente significano e se siano in qualsiasi modo di rilevanza penale, QUESTO è gioco al massacro
Ma non lo sembra neanche più tanto è diventata cosa normale
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Ultima modifica di Edmond Dantés; 22-02-10 alle 19:16
"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)