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Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Padania libera dai padioti
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    Predefinito Come fronteggiare la cementificazione delle vallate alpine

    Sto osservando la mostruosa cementificazione del territorio ad opera di attivissimi imprenditori e politici padioti realizzata a fini turistici.

    Come al solito la lungimiranza della classe imprenditoriale e politica padiota non può prescindere dalla devastazione dei luoghi più belli delle vallate alpine e prealpine, che non producono alcun effetto sull' economia del luogo ma contribuiscono ad arricchire ancora di più chi è già ricco o straricco, finiscono per danneggiare anche lo spirito più genuino delle popolazioni locali , invogliandole a vite basate sulla rendita parassitaria abbandonando quelle attività che hanno da sempre scandito il ritmo della vita nelle zone di montagna.

    Torme di turisti sempre più idioti si affannano alla ricerca di improbabili località "incontaminate" , a pochi minuti di strada dalle grandi città , sottoponendosi a fine settimana a contatto con il cemento sempre più invasivo e caratterizzante i paesaggi alpini , a file estenuanti per raggiungere un negozio o semplicemente per ritornare a casa depositando nell' aria tonnellate di polveri sottili.

    E' il degrado della bruttura che dalle grandi città padiote si trasferisce nei luoghi che ancora conservavano lo spirito e l' anima delle genti padane.

  2. #2
    Blut und Boden
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    Predefinito Indipendenza

    Fino a quando la Padania sarà prigioniera dello stato italiano, la cementificazione sarà la via obbligata per i comuni a ubicati nord della Linea Gotica.
    La stragrande maggioranza dei finanziamenti che permettono alle municipalità di esistere vengono da due voci di bilancio:
    1. ICI;
    2. oneri di urbanizzazione.
    Solo quando la maggior parte del prelievo fiscale del territorio resterà in loco, allora e solo allora la cementificazione selvaggia si potrà fermare.
    Per ottenere questo prerequisito occorre uscire dallo stato italiano.
    Ma i beoti padani si rifiutano di prenderne atto.
    Beozia libera.

  3. #3
    giovanni.fgf
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    no comment...


    Dago: «Lega-Controcorrente,
    pensiamo al tunnel di Vocca»


    borgosesia
    «Cosa mi aspetto? Che con l'accordo Lega-Controcorrente ( ma non si diceva che controccorrente non esisteva più in quanto tutti tesserati lega?) venga rafforzata la presenza valsesiana in Provincia. Così si potrà lavorare meglio per la montagna». Il rimellese Angelo Dago, consigliere provinciale Lega Nord (attualmente il Carroccio fa parte della maggioranza) riconferma la candidatura e si prepara a correre con il partito di Gialuca Buonanno. (ma non era tesserato lega?)

    Dago, la Lega Nord Valsesia ha spinto molto per un'alleanza con Controcorrente. Quali saranno i vantaggi politici per il Carroccio?
    Se viene confermato l'accordo avremo maggiore peso decisionale all'interno del consiglio provinciale. Da qui si potrà iniziare anche un percorso verso le elezioni regionali.
    E per il territorio?
    Buonanno e la Lega la pensano allo stesso modo a proposito del territorio. Questa alleanza è un modo per rafforzare la valle all'interno delle istituzioni. E del resto è un dato di fatto che i due partiti siano i più radicati in Valsesia.
    Se vincerete, in che modo la Lega penserà alla Valsesia?
    Devo ammettere che di finanziamenti per la valle ne sono arrivati parecchi in questi anni. Adesso però bisogna puntare sulle valli minori, Mastallone e Sermenza. La mia attenzione sarà dedicata soprattutto allo sviluppo di queste. Penso ad esempio al traforo Vocca-Cravagliana, piuttosto che alla strada del Baranca. ( e alleeee!!!! cemento per tutti quanti.... )Tutte soluzioni che toglierebbero dall'isolamento la montagna
    Il suo partner di Controcorrente, Gianluca Buonanno ha più volte ritenuto insufficienti o comunque mal distribuiti i finanziamenti per la Valsesia. E' dello stesso parere?
    Su alcuni progetti, come Alagna e Mera, c'è stata attenzione; un po' meno su altri aspetti, magari ritenuti marginali. Diciamo che l'attuale assessore alla montagna (ndr. Corrado Rotti, vice sindaco di Borgosesia) ha fatto un po' troppe rotonde sul suo territorio, a volte dimenticando opere essenziali per la valle, quali la messa in sicurezza delle strade di montagna. d.s.

  4. #4
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    Anche qua amministratori terroni ?

  5. #5
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    Purtroppo sono poche le zone di pregio delle Alpi ad essere estranee a scempi del genere. Di solito le più colpite sono quelle del turismo invernale, con gli impianti di risalita ed i paesaggi artificiali a misura di cannone. Inoltre c'è tutto un fiorire di seconde case costruite in massa, magari da qualcuno a cui il rispettivo sindaco ha un intere$$e personale a dare la concessione.
    In FVG si assiste al curioso fenomeno del "tertium non datur": o ci sono i mostri urbanistici di Tarvisio e Piancavallo, o non si trova nemmeno un panino (o quasi) in zone stupende, tipo Val Tramontina, Val d' Aupa, alta Val Resia, Val Pesarina. Purtroppo è sconosciuta l' usanza delle "Hütten" di cui sono piene le Alpi Austriache. L' itagliano pretende di obbligare chiunque a mangiare antipastino, primi della casa, secondo, dolcino, caffè... per poi affibbiargli il...koperto! Un panino allo speck, minestrone e formaggio li si trova quasi solo in Carso e in qualche zona vinicola (agriturismi).

    In Slovenia la natura ancora è incontaminata e ci sono (rari) posti per viandanti (si usa il piatto unico senza koperto in tutto il paese).

    In Austria, dove si scia ci sono spesso obbrobri (Bad Kleinkirchheim, Innerkrems, Ischgl, Serfaus...), dove non si scia il mondo è a posto, ci sono bei sentieri segnalati e Hütten a volontà.

    La Baviera è da evitare come turista naturalista, dato il pauroso affollamento in stagione e la generale uniformità della nuova architettura.

    Se costasse di meno, andrei in Svizzera, dove il mondo è ancora a posto.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Fino a quando la Padania sarà prigioniera dello stato italiano, la cementificazione sarà la via obbligata per i comuni a ubicati nord della Linea Gotica.
    La stragrande maggioranza dei finanziamenti che permettono alle municipalità di esistere vengono da due voci di bilancio:
    1. ICI;
    2. oneri di urbanizzazione.
    Solo quando la maggior parte del prelievo fiscale del territorio resterà in loco, allora e solo allora la cementificazione selvaggia si potrà fermare.
    Per ottenere questo prerequisito occorre uscire dallo stato italiano.
    Ma i beoti padani si rifiutano di prenderne atto.
    Beozia libera.
    A mio avviso si tratta di un fatto culturale e politico prima che "fiscale".
    Non so quanti amministratori lascino strada libera ai "palazzinari" sulla base del ragionamento per cui 10 o 100 immobili in più equivalgono a 10-100 gettiti.

    Il problema è neutralizzare le potenti "lobbies" dei costruttori, che si nascondono dietro la necessità di infrastrutture per coltivare le proprie speculazioni e che intessono rapporti privilegiati con le elitès locali, soprattutto in campagna elettorale.

    Ma è anche convincere i padani del fatto che il paesaggio ha un valore culturale e identitario e che la loro qualità di vita è indissolubilmente legata alla conservazione delle vallate o delle riviere. Non che molti non riconoscano la validità di questa affermazione. Ma è indubbio che spesso manca un ecologismo intelligente che non sia "instrumentum regni" di certi ambienti politici con cui la maggioranza silenziosa non vuole avere nulla da spartire.

    Per questo non si è mai affrontato in modo strutturale il problema della tutela del paesaggio come azione politica partecipata. Una variante a un piano regolatore passa attraverso il Consiglio Comunale ma non attraverso un Referendum, dove nove volte su dieci sarebbe bocciata. Chi voterebbe "si" se gli venisse chiesto il proprio parere sulla "rottamazione" di un'area rurale? Probabilmente solo chi, una piccola minoranza, ha interesse diretto a che ciò avvenga.

  7. #7
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    Consiglierei attenta visione del film "Le Mani sulla Citta'"

    http://www.italica.rai.it/cinema/politico/mani.htm

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da ZENA Visualizza Messaggio
    A mio avviso si tratta di un fatto culturale e politico prima che "fiscale".
    Non so quanti amministratori lascino strada libera ai "palazzinari" sulla base del ragionamento per cui 10 o 100 immobili in più equivalgono a 10-100 gettiti.

    Il problema è neutralizzare le potenti "lobbies" dei costruttori, che si nascondono dietro la necessità di infrastrutture per coltivare le proprie speculazioni e che intessono rapporti privilegiati con le elitès locali, soprattutto in campagna elettorale.

    Ma è anche convincere i padani del fatto che il paesaggio ha un valore culturale e identitario e che la loro qualità di vita è indissolubilmente legata alla conservazione delle vallate o delle riviere. Non che molti non riconoscano la validità di questa affermazione. Ma è indubbio che spesso manca un ecologismo intelligente che non sia "instrumentum regni" di certi ambienti politici con cui la maggioranza silenziosa non vuole avere nulla da spartire.

    Per questo non si è mai affrontato in modo strutturale il problema della tutela del paesaggio come azione politica partecipata. Una variante a un piano regolatore passa attraverso il Consiglio Comunale ma non attraverso un Referendum, dove nove volte su dieci sarebbe bocciata. Chi voterebbe "si" se gli venisse chiesto il proprio parere sulla "rottamazione" di un'area rurale? Probabilmente solo chi, una piccola minoranza, ha interesse diretto a che ciò avvenga.
    in quanto del settore, ti posso garantire che:
    - dopo le ultime 7-8 finanziarie, i comuni sono costretti a finanziarsi oramai solo con ICI e oneri, introiti purtroppo legati alle costruzioni
    - il piani regolatori in itaglia sono politicizzati per volere legislativo (vedere tutto l'iter burocratico che assegna ai politici compiti della gestione del territorio)
    - nell'edilizia Padana vengono riciclati i soldi delle attività illecite del sud

  9. #9
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    Predefinito Voliamo basso

    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    in quanto del settore, ti posso garantire che:
    - dopo le ultime 7-8 finanziarie, i comuni sono costretti a finanziarsi oramai solo con ICI e oneri, introiti purtroppo legati alle costruzioni
    - il piani regolatori in itaglia sono politicizzati per volere legislativo (vedere tutto l'iter burocratico che assegna ai politici compiti della gestione del territorio)
    - nell'edilizia Padana vengono riciclati i soldi delle attività illecite del sud
    +++++++++++++++++++
    VOGLIAMO DIRE ANCHE CHE IL COSTRUTTORE CHE GUADAGNA MILIARDI CON UNA LOTTIZZAZIONE DI UNA CERTA DIMENSIONE E' PRONTO A MOLLARE MAZZETTE DI UN CERTO PESO A QUALCHE ASSESSORE ?
    IL MARCIO L'ABBIAMO ANCHE IN CASA, MICA TUTTO VIENE DAL SUD.
    UN SALUTO

 

 

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