ho trovato questo articolo sul corriere della sera online (notorio quotidiano comunista e anticattolico)
stranamente dice che la manifestazione non è CONTRO i DICO, ma è per la famiglia
io l'articolo lo posto. certo che a leggerlo sembra che il 12 maggio non sia questa CROCIATA che qualcuno sperava
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In San Giovanni a Roma un happening in risposta ai Dico
Family Day, cattolici in piazza il 12 maggio
La data decisa in una riunione delle associazioni cattoliche che ha anche approvato il manifesto. Mastella aderisce: «Ci sarò»
STRUMENTI
Il cardinal Ruini con il ministro Mastella (Emblema)
ROMA - Sabato 12 maggio: è questa la data del Family day, la giornata della mobilitazione cattolica per la famiglia. Lo ha deciso il Forum delle associazioni che si è riunito lunedì proprio per trovare un accordo sulla data del grande raduno cattolico in piazza san Giovanni a Roma. Un happening dove sono attese almeno 100mila persone. Un'iniziativa concepita da alcune anime dell’associazionismo cattolico come momento di protesta per il ddl del governo sui Dico. Ma la scelta non è stata condivisa da tutti, tanto che alla fine il punto di incontro è stato proprio quello di dar vita alla manifestazione ma solo pro-famiglia. I rappresentanti delle associazioni cattoliche - da Azione cattolica a Comunione e liberazione, dalle Acli a Rinnovamento nello Spirito, da Sant'Egidio ai Neocatecumenali - hanno anche approvato un manifesto a sostegno della famiglia. A marciare con loro ci sarà anche il ministro Mastella che ha confermato la sua adesione. «Ci sarò. Sarà una bellissima giornata, tranquilla e serena con tanta gente a difendere un diritto costituzionale», ha detto il Guardasigilli.
«IN PIAZZA SENZA VESCOVI» - «Speriamo di riempire piazza San Giovanni il 12 maggio» è l'auspicio del presidente del Forum delle famiglie Giovanni Giacobbe. «La nostra sarà una manifestazione laica di promozione della famiglia - ha scandito Giacobbe - il manifesto che abbiamo approvato sulla famiglia ha dei richiami espliciti agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione e la nostra posizione è una posizione laica di ancoraggio alla Costituzione». Per lui «non si tratta di una manifestazione spettacolare, ma di una occasione per chiedere politiche a sostegno della famiglia». Giacobbe precisa inoltre che «il family day non è una risposta né alla manifestazione gay di piazza Farnese e nemmeno al ddl sui Dico. La famiglia - ha aggiunto - è una e una soltanto ed è un valore universale». Alla domanda se il family day è stato incoraggiato anche dal Vaticano, Giacobbe ha risposto: «Non c’è nessun intervento diretto ma siamo lieti se la nostra azione incontrerà l’appoggio anche del Papa». Infine il presidente del Forum ha escluso la partecipazione di vescovi e in questo ha sottolineato che si tratta di una «manifestazione diversa da quella avvenuta in Spagna» perché «non è una questione politica, il Governo non c’entra nulla; la nostra azione - ha concluso - propone la difesa della famiglia».
ACCORDO DOPO LO SCONTRO - In un primo tempo la manifestazione doveva svolgersi il 15 marzo, costruita sul modello della mobilitazione promosso dalla Chiesa spagnola. Ovvero cardinali, vescovi e preti in piazza insieme ai politici di opposizione a sfilare per difendere i valori cattolici. Addirittura in un primo tempo notizie giornalistiche ipotizzavano un cardinale Ruini che avrebbe parlato dal palco di Piazza San Giovanni. Le cose col tempo sono cambiate: vescovi e politici non saranno comunque sul palco della manifestazione, resta da vedere che cosa accadrà in piazza. Fra le associazioni ecclesiali o d'ispirazione cattolica che hanno contestato questa linea ci sono l'Azione cattolica, i Focolari, la Coldiretti, le Acli; è noto che nel corso della discussione si è riaperto anche un conflitto, che pareva appartenere al passato, fra Comunione e liberazione e Azione cattolica, conflitto che è finito anche sui giornali. Anche il quotidiano della Cei «Avvenire» aveva in un primo tempo spinto con una serie di editoriali affinchè la manifestazione avesse toni più decisi e più duri con riferimento chiaro al dibattito in corso in Parlamento.
19 marzo 2007