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Discussione: Recep Tayyip Erdoğan

  1. #1
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    Predefinito Intervista al premier turco Erdogan

    «Da 50 anni attendiamo di entrare nell'Ue Ora chiedo ai leader una risposta chiara»

    Il premier turco Erdogan: «Berlusconi è un collega, un amico, uno di famiglia»

    Antonio Ferrari

    07 luglio 2009




    ANKARA — «Sono 50 anni che siamo in attesa di entrare nell'Unione europea. E ora vorremmo una risposta chiara. Vi sono leader che dicono una cosa e poi si correggono, e magari in altre sedi sostengono di non averla detta. È diventato comico, e noi siamo stanchi di comiche».

    Parla a bassa voce, quasi a voler celare il fastidio, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, che si prepara a partire per L'Aquila, per il G8 e la sua propaggine allargata, con la determinazione di chi vuol far valere le ragioni e le aspirazioni del suo Paese. «Mi chiedete se accetterei un'associazione privilegiata? No, mai. Chiediamo l'adesione piena e basta!», ha detto nell'intervista esclusiva concessa al nostro giornale. All'incontro era presente il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli.



    È sera, e sul volto di Erdogan sono disegnati i segni di una dura giornata di lavoro. Ci riceve nella sede del partito dove, dietro la sua scrivania, troneggia l'immagine di Mustafa Kemal Atatürk, il grande leader laico che ha cambiato la storia del Paese e di tutta la regione. Un leader indiscusso, che un tempo il futuro presidente del partito islamico moderato della Giustizia e dello Sviluppo (Akp) non esitava a criticare. Ma ora, con la consapevolezza delle responsabilità, sembra a volte chiederne silenziosamente i consigli. Ai lati del dipinto, le bandiere della Turchia e quella con la lampadina del suo partito Akp. Lampadina stampata sugli astucci di cioccolatini, che il premier offre ai suoi ospiti.



    Signor primo ministro, lei parteciperà alla seconda giornata di lavori del G8 e avrà, per decisione della presidenza italiana, un tavolo tutto europeo, con rappresentanti di Paesi che la sostengono, come Italia, Gran Bretagna, Spagna e la Svezia (presidente di turno dell'Ue), e Paesi che sono contrari, come la Germania, ma soprattutto la Francia. Ci tolga una curiosità: ma perché Sarkozy è così duro con voi?

    «Difficile comprendere. Vedete, io ho ottimi rapporti personali con tutti i miei colleghi. Anche con il presidente Sarkozy. Quando la Francia aveva la presidenza dell'Ue, il collega Sarkozy nei tête-à-tête mi diceva: "State tranquilli. Apriremo 30 capitoli, su altri 5 vedremo dopo". Poi andava in Svezia e faceva dichiarazioni durissime. Poi, quando ci rivedevamo, correggeva».



    L'Italia, invece, vi ha sempre sostenuto con scelte bipartisan, sia con i governi di centrosinistra che con quelli di centrodestra.

    «È vero, è così. Il problema è non diffondere messaggi conflittuali. Chiediamo chiarezza e coerenza. Certo, anche noi abbiamo le nostre colpe. Non abbiamo saputo spiegare chi siamo e non abbiamo saputo comunicare quel che stavamo e stiamo facendo. E così in alcuni leader si sono radicate idee sbagliate: che non avevano e non hanno nulla a che fare con la nostra realtà».



    Ma può spiegarci perché nell'Unione europea molti hanno paura della Turchia?

    «Ve l'ho appena detto».



    Un sondaggio, diffuso ieri dal vostro istituto di ricerca, dice che, nonostante le difficoltà e qualche disaffezione, il 51,9 per cento dei turchi è ancora favorevole all'ingresso del vostro Paese nell'Ue, mentre i contrari sono il 29,5 per cento. Pensavamo peggio.

    «Dovreste pensare che nel 2005, quando abbiamo cominciato i negoziati, il 75 per cento del nostro popolo era favorevole. Poi, a forza di no, di forse, di distinguo, siamo arrivati a questo punto. Basterebbe che la cancelliera Merkel e il presidente Sarkozy dicessero: "Bene, se la Turchia soddisfa tutte le condizioni richieste, saremo pronti ad accoglierla". Basterebbe questo per tornare a percentuali quasi plebiscitarie».



    Vi è stato chiesto di modificare l'articolo 301 del codice penale, che punisce con il carcere chi offende "l'identità turca". Accusa che era stata rivolta al premio Nobel Pamuk.

    «E noi l'abbiamo modificato. Dico di più. Abbiamo consultato e studiato i codici penali di Italia, Germania e Spagna. Posso dirvi che il nostro articolo 301 è migliore del vostro. Nessuno è finito in carcere».

    Ma non sarebbe ora, signor Erdogan, di fare i conti con la vostra storia? Pensiamo agli armeni, vittime di quello che molti storici considerano un genocidio.

    «Non esiste un solo documento che lo provi. Uno solo. E poi: pensate che 40.000 armeni continuerebbero a vivere in Turchia? Sono gli armeni in altri Paesi che diffondono notizie e interpretazioni non corrispondenti alla realtà».



    Lei ha parlato di un passato fascista, in Turchia, che non ha rispettato le minoranze.

    «Sì, mi riferivo ad errori commessi nel passato contro gli ebrei, i greci, i cristiani».

    Negli ultimi tempi sono riaffiorati contrasti con i militari. C'è una proposta di legge, alla firma del presidente Gül, che prevede tribunali civili anche per i soldati. La firmerà il capo dello Stato?

    «La domanda non è giusta. Non si può parlare di contrasti con le Forze armate. I militari, come la polizia e le forze di sicurezza, fanno parte della nostra società. Ora, un conto è processare, in un tribunale civile, un soldato che ha commesso reati civili. Ma nessuno intende processare militari che abbiano commesso reati connessi con la loro missione».

    In Iraq la situazione è migliorata. Non vi sono più le pressioni nel Nord, nel Kurdistan, che tanto vi preoccupavano. Con l'Iran avete buoni rapporti. Non temete il suo potenziale nucleare?

    «Noi siamo assolutamente contrari alle armi di distruzione di massa, però ci poniamo una domanda: è giusto condannare soltanto alcuni Paesi che le detengono o starebbero attrezzandosi a dotarsene? Io penso che tutti i Paesi dovrebbero essere liberati dalle armi di distruzione di massa. Tutti».



    È quanto sosteneva il presidente Obama nei suoi scritti giovanili.

    «Appunto. E le notizie che arrivano da Mosca sull'accordo tra Usa e Russia per la riduzione delle testate sono incoraggianti».



    Lei ha la passione per il calcio. Lo ha anche praticato. Tifa per il Fenerbahçe, ma il suo compagno di partito, il presidente della repubblica Abdullah Gül, tifa per il Besiktas. E il Besiktas ha vinto il campionato. Mi sembra che, quest'anno, lei condivida le sofferenze sportive di Berlusconi e del suo Milan.

    «In Italia Milan, Inter e Juventus sono icone del calcio. Da noi ce ne sono altrettante. È bello vincere, ma è anche bello riprovarci, se l'anno prima le cose non sono andate bene».



    A proposito del presidente Berlusconi. Che idea si è fatto delle vicende private nelle quali è coinvolto?

    «Berlusconi è un collega, un amico, è uno di famiglia. Perciò entrare nelle sue vicende private non è né corretto né leale».


    http://msdfli.wordpress.com/2009/07/...turco-erdogan/

    che ne dite ?
    tosto anche erdogan...

  2. #2
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    Predefinito South Stream e "Relazioni pericolose" di Aldo Braccio

    South Stream e "Relazioni pericolose"
    :::: 11 Agosto 2009 :::: 101 T.U. :::: Analisi - Turchia - Russia - Italia :::: Aldo Braccio
    di Aldo Braccio*

    La Turchia ha autorizzato nei giorni scorsi la Russia a intraprendere gli studi per realizzare il passaggio del gasdotto South Strem dal territorio turco, precisamente dalle acque del mar Nero : è prevista anche la partecipazione della Gazprom alla realizzazione di un terminale GNL (Gas Naturale Liquefatto) nel Paese della Mezzaluna.
    L’apertura del cantiere è annunciata per il novembre 2010 : Erdoğan e Putin hanno sottolineato nella conferenza stampa comune l’ottimo stato delle relazioni bilaterali turco – russe, relazioni che del resto non erano state indebolite ma semmai rafforzate dall’evolversi della situazione dell’altro grande progetto energetico (su ciò si veda “Progetto Nabucco : una conferma e qualche interessante novità”, Eurasia :: Rivista di studi Geopolitici, 14 – 7 – 2009) in corso d’opera ( o meglio di programmazione).
    Putin ha anche preannunciato l’interessamento russo per l’oleodotto turco Samsun (mar Nero) – Ceyhan (Mediterraneo), “un progetto da sostenere e sul quale dobbiamo lavorare insieme”.
    In questo scenario di rafforzata e positiva intesa l’Europa – che ha tutto da guadagnare in termini immediati di approvvigionamento energetico e più in generale in termini di iniziale integrazione euroasiatica - assume volutamente una posizione di basso profilo, sicchè è il solo Berlusconi a personalmente presenziare all’accordo turco-russo, riconoscendo che esso andrà a beneficio di tutta l’Europa.
    Per il resto, serpeggia un certo fastidio, ben rappresentato da un editoriale di Franco Venturini apparso sul “Corriere della Sera” dell’8 agosto : si tratta di “Relazioni pericolose” (titolo dell’articolo) : “La ‘guerra dei gasdotti’ è la vera partita geostrategica del nostro tempo (…) La Russia è un fornitore affidabile, ma la fine del confronto tra i blocchi ha incoraggiato il Cremino a fare del suo gas una potente arma politica che autorizza prudenziali timori (…) Gli USA, forse ancor più dell’Europa, hanno capito che occorre trovare subito forniture di gas non russe se si vuole che il Nabucco decolli e che buona parte del territorio Nato eviti di finire sotto il potenziale ricatto energetico do Mosca”. Non mancano, in questo testo esemplare, tirate d’orecchi per Berlusconi (che ha “sistematicamente aiutato la Russia”), per la Turchia (che fa “il doppio gioco”) e naturalmente per la Russia stessa, che va “associata all’Occidente”, dopo “qualche parola chiara sui diritti civili, sulla libertà di stampa, sull’amministrazione della giustizia”. La controffensiva mediatica “occidentale” è già in atto, ben poco interessata ai reali interessi europei in gioco.

    *Aldo Braccio, analista geopolitico, esperto di Turchia, è redattore di Eurasia. Rivista di studi geopoilitici.

    Eurasia :: Rivista di studi Geopolitici

  3. #3
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    Predefinito Rif: South Stream e "Relazioni pericolose" di Aldo Braccio

    Gli usa col nabucco pensavano di impensierire i russi ma si trovano in difficoltÃ* ora. Berlusconi lo vedo male...

  4. #4
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    Predefinito Rif: South Stream e "Relazioni pericolose" di Aldo Braccio

    Citazione Originariamente Scritto da msdfli Visualizza Messaggio
    Gli usa col nabucco pensavano di impensierire i russi ma si trovano in difficoltÃ* ora. Berlusconi lo vedo male...

    Cioè? onf: Scusami ma forse non ho capito cosa intendevi dire...

    Berlusconi mi sembra già in difficoltà di suo però ha vinto ugualmente le elezioni. Significa che il consenso non manca. Le opposizioni in Italia sono praticamente inesistenti e c'è da dire che il premier sa il fatto suo nelle relazioni privilegiate non disdegnando nè Obama nè Putin e nemmeno Gheddafi. In politica estera quest'ultimo periodo mi è sembrato particolarmente attivo.

    Ottima la sua presenza a Ankara per il gasdotto turco-russo. Non mi è certamente simpatico ma riconosco che qualcosa di utile per il paese stia cercando di farlo almeno a livello internazionale il G8 a L'Aquila è stato un successo.

  5. #5
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Recep Tayyip Erdoğan

    Quest'uomo sta diventando sempre piu' un vero punto di riferimento ogni giorno che passa, la Turchia grazie a lui si e' allineata alle altre potenze eurasiatiche Iran e Russia in testa. hefico:

  7. #7
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Recep Tayyip Erdoğan

    e intanto...ad orologeria:

    Turchia: lancia una scarpa contro Erdogan, arrestato aggressore a Siviglia


    Siviglia, 23 feb. - (Adnkronos/Dpa) - Un curdo siriano e' stato arrestato in Spagna per aver lanciato una scarpa contro il premier turco Recep Tayyip Erdogan. Erdogan stava salendo in automobile dopo aver lasciato la sede del municipio di Siviglia - dove era stato insignito di un premio per il suo impegno nel settore della cooperazione culturale - quando e' stato aggredito. Il 27enne, poi arrestato, ha lanciato la scarpa, che ha colpito la macchina, urlando 'Kurdistan'.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Recep Tayyip Erdoğan

    Erdogan mi sembra un politico molto pragmatico e intelligente: ha compreso perfettamente quali sono i reali interessi della Turchia, cercando di mediare tra l'alleanza con la Russia, guardando al mondo arabo con rinnovato spirito di collaborazione e all'Iran con estrema attenzione. Non sbava necessariamente troppo dietro all'Europa nè insiste troppo a fare da bastione della NATO in funzione anti-islamica pro-americana. Insomma mi sembra davvero uno concreto come ha dimostrato chiaramente prendendo le distanze dall'ex alleato Israele. Ci sono ottime ragioni per sostenere il nuovo corso della Turchia.
    Una domanda: esistono in circolazione, anche in inglese o altre lingue europee (francese/spagnolo/tedesco), dei testi validi , una biografia seria o scritti di Erdogan?

  9. #9
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    Predefinito Rif: Recep Tayyip Erdoğan

    Citazione Originariamente Scritto da Boris Visualizza Messaggio
    Erdogan mi sembra un politico molto pragmatico e intelligente: ha compreso perfettamente quali sono i reali interessi della Turchia, cercando di mediare tra l'alleanza con la Russia, guardando al mondo arabo con rinnovato spirito di collaborazione e all'Iran con estrema attenzione. Non sbava necessariamente troppo dietro all'Europa nè insiste troppo a fare da bastione della NATO in funzione anti-islamica pro-americana. Insomma mi sembra davvero uno concreto come ha dimostrato chiaramente prendendo le distanze dall'ex alleato Israele. Ci sono ottime ragioni per sostenere il nuovo corso della Turchia.
    Esatto. Come faceva notare Gaudenzi a Braccio su Rinascita, bisogna vedere se la Turchia uscirà dalla Nato esattamente come fece la Francia negli anni 60. Ma la vedo dura. E poi ci sono altre due questioni che mi lasciano perplesso sulla Turchia, ma per il resto ho una buona considerazione del presidente Recep Tayyip Erdogan.
    Ultima modifica di Lucio Vero; 12-05-10 alle 14:44

  10. #10
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    Predefinito Rif: Recep Tayyip Erdoğan

    Razzialmente è un mediterraneo dolicocefalo orientalide,di alpogruppo j-2(di razza bianca).

    culturalmente è un devoto musulmano che vuole fare della turchia una grande potenza islamica capace di catalizzare le masse musulmane del mondo ed eventulmente schiavizzarle.

    VIVA ERDOGAN! :gluglu::gluglu:

 

 
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