L'Europa fino a Vladivostok (ripensare l'europa in periodo di commemorazioni)

[legio_taurinensis]

Thiriat ebbe una lucida idea, immaginando un'Europa dei popoli unita e contrapposta all'imperialismo americano, e di questo gliene do atto (anche perchè mi sono formato politicamente sui suoi testi relativi all'Eurasia, anche se ho avuto poi un'altra evoluzione) , ma ritengo sia inapplicabile un principio che sia poi riducibile esclusivamente ad un'unione di forze da usare come "blocco" imperiale (anche qui va fatto un discorso analitico a parte) senza tenere conto della astoricità di un progetto che non credo sia nell'interesse di alcuna delle forze in gioco in quella forma (a partire dalla Russia stessa).

[ivanko]

l'europa è un'evoluzione del concetto di nazione che prevede la rinuncia ad alcune competenze tipiche dello stato-nazione in favore di un'entità intergovernativa. le competenze a cui noi abbiamo rinunciato DEFINITIVAMENTE e che invece la russia nn può permettersi di devolvere sono:

1. unione doganale
2. libertà di concorrenza
3. politica monetaria
4. politica commerciale comune
5. conservazione delle risorse ittiche
6. accordi internazionali conclusi dall'UE

potrebbe mosca in questo momento o entro i prossimi dieci anni devolvere la propria sovranità in queste fondamentali materie in favore di un'ente dalla cui esistenza come partner esterno dipende la sua sopravvivenza economica??

se poi ci si imbatte nelle competenze articolo 14 ovvero quelle che riguardano materie che possono essere prese in mano sia dal legislatore nazionale che da quello comunitario, i motivi russi per nn entrare in europa assumono caratteristiche ancora più significative; specialmente per quanto riguarda le reti trans europee dell'energia che del resto è già una realtà visto che italia e francia hanno già comunitarizzato il proprio approvvigionamento energetico. per nn parlare poi degli spazi di libertà, sicurezza e giustizia (cioè la cooperazione tra le procure ed i commissariati) o le politiche sociali

in ultima istanza, quello dell'ingresso della russia in europa è un falso problema, nel senso che l'unione si è evoluta secondo le esigenze dei paesi europei strictu sensu restando così qualcosa di incompatibile con gli interessi di un impero

[Lupus in Fabula]

l'unica cosa che mi lascia perplesso è la tua ultima frase.
l'unione del cuore dell' europa mi lascia perplesso.
trattare alla pari con i fornitori del 90% del nostro gas può andar bene fin tanto che loro vorranno trattare alla pari con noi.
il peso militare può diventare relativo nel momento in cui questo serva da mero deterrente.

La questione del "cuore" o nucleo duro è una questione di fattibilità politica.
Faccio l'esempio della moneta unica: ci sono voluti 30 anni per la moneta unica all'interno delle comunità esistenti, e ancora nel 1991 non era possibile farlo per le reticenze di alcuni paesi, la crisi economica italiana e per l'opposizione manifesta della Gran Bretagna.
Quale fu l'idea geniale? Un'avanguardia di paesi all'interno dell'unione che avrebbero raggiunto l'unità monetaria.
Lo stesso discorso si puo fare per l'unificazione politica, diplomatica e militare:
comincino un gruppo di paesi (e possono solo esserlo i paesi fondatori delle comunità, con un livello di integrazione dovuto a 50 anni di processo comunitario) a fondare una vera federazione, stati uniti d'Europa o come vogliamo chiamarla. Poi gli altri paesi dentro e fuori dall'Ue potranno aderirvi, nonstante l'opposizione inglese a qualunque forma di integraziuone politica/militare.
Uno stato di 400'000'000 di persone. Quello che già Thiriart intendeva fare con l'apporto della Russia (che all'epoca in cui scriveva, non dimentichiamolo, occupava metà dell'attuale Europa!).
Uno stato con peso politico, credibilità internazionale, tecnologia, conoscenze, forza economica e militare per stravolgere gli attuali equilibri delle relazioni mondiali.
A quel punto perchè non una comunità esclusivamente economica e di alleanza difensiva con la Russia? O un rapporto privilegiato coi paesi sudamericani. O la pacificazione e il riassetto dell'Africa. La fine dell'unilaterlaismo americano e il contenimento del crescente imperialismo cinese.

[ivanko]

comincino un gruppo di paesi (e possono solo esserlo i paesi fondatori delle comunità, con un livello di integrazione dovuto a 50 anni di processo comunitario) a fondare una vera federazione, stati uniti d'Europa o come vogliamo chiamarla. Poi gli altri paesi dentro e fuori dall'Ue potranno aderirvi, nonstante l'opposizione inglese a qualunque forma di integraziuone politica/militare.

un meccanismo simile alla tua proposta è già esistente ed è quello della cooperazione rafforzata ovvero la possibilità per gli stati membri di procedere congiuntamente alla realizzazione di un obiettivo lasciando fuori coloro che nn accettano tale linea. ciò significa che su singole politiche comunitarie gruppi di stati si possono accordare per superare l'opposizione degli altri in virtù dell'articolo 10 per cui gli stati agiscono in via autonoma

per un approfondimento in merito al concetto di cooperazione rafforzata si veda
http://it.wikipedia.org/wiki/Cooperazione_rafforzata

[Combat]

Sono d'accordo sulla teoria che è dietro ciò che dice lupus... cioè una vera integrazione politica dell'europa e poi procedere con accordi tutti a quel punto indirizzati a ricostruire le culture del nostro continente. Ma già da oggi bisogna trattare con l'est soprattutto, altrimenti siamo trooppo deboli!

[ART]

Ma già da oggi bisogna trattare con l'est soprattutto, altrimenti siamo trooppo deboli!

Vediamo di metterci d'impegno per fare dell'Europa un soggetto in grado di muoversi con le sue gambe, che è la prima cosa che ci serve obbligatoriamente, poi con l' "est" o chiunque altro vogliamo possiamo "trattare" senza problemi.

A mio parere per non soccombere quando la Cina sarà diventata una mega-potenza ci ritroveremo volenti o nolenti a dover trattare oltre che con la Russia anche con gli USA e l'America latina, quando sarà ben sviluppata.

[ivanko]

Vediamo di metterci d'impegno per fare dell'Europa un soggetto in grado di muoversi con le sue gambe,

l'europa si muove già con le sue gambe. agisce come soggetto politico indipendente ha una sua moneta, un suo mercato, una sua unione doganale, dialoga con gli stati membri attraverso regolamenti e direttive.
quello che bisogna fare è all'interno dello stato ovvero dimostrare la disponibilità dei cittadini italiani ad essere cittadini europei. pensare l'europa e fare l'europa

[Lupus in Fabula]

un meccanismo simile alla tua proposta è già esistente ed è quello della cooperazione rafforzata ovvero la possibilità per gli stati membri di procedere congiuntamente alla realizzazione di un obiettivo lasciando fuori coloro che nn accettano tale linea. ciò significa che su singole politiche comunitarie gruppi di stati si possono accordare per superare l'opposizione degli altri in virtù dell'articolo 10 per cui gli stati agiscono in via autonoma

Il fatto è che la cooperazione rafforzata la posso applicare i paesi UE se sono almeno 8, su argomenti che non siano di competenza esclusiva della comunità.
E se approvano la "costituzione", il merdoso trattato costituzionale, l'articolo che hai citato vieterà espressamente cooperazioni rafforzate su materie di difesa e politica estera.

Se gli stati vogliono fare davvero le cose, poi, se ne fregheranno dei trattati.