Fonte: ansa.it"AFGHANISTAN: BERLUSCONI, COME VOTEREMO? STIAMO RIFLETTENDO"ROMA - "Stiamo riflettendo: non c'é nulla di scontato": lo afferma il leader di FI Silvio Berlusconi rispondendo ai cronisti che gli chiedono se il suo partito voterà in Senato a favore del rifinanziamento delle missioni militari all'estero. "La situazione - ha spiegato Berlusconi - è profondamente mutata rispetto a qualche tempo fa. Avevamo dato la garanzia per il nostro voto, ma oggi stiamo riflettendo al nostro interno". La Cdl sta riflettendo se votare o meno il rifinanziamento della missione in Afghanistan anche perché "c'é una politica estera che ci pare in assoluta discontinuità rispetto al passato". Lo ha detto Silvio Berlusconi uscendo dal Senato . Ai cronisti che gli chiedono se questa sua convinzione l'avesse esposta anche a D'Alema, Berlusconi risponde: "No, non ne ho avuto occasione". "Per adesso stanno facendo solo controriforme, stanno andando nella direzione opposta", ha detto il leader di Forza Italia sulla politica della maggioranza. [bold]BERLUSCONI-FASSINO, COLLOQUIO AL SENATO Lungo colloquio stamane al Senato tra Silvio Berlusconi e Piero Fassino. Il presidente di Forza Italia e il segretario dei Ds si sono incrociati nell'aula di Palazzo Madama, in occasione della cerimonia di commemorazione dei 50 anni dei trattati di Roma. Oggetto della conversazione potrebbe essere stato anche un sondaggio che riguarda proprio Berlusconi e Romano Prodi. I due leader hanno infatti esaminato insieme un documento, che aveva con se il Cavaliere, dal titolo 'Berlusconi e Prodi: la fiducia'.[/bold]E' durato almeno una ventina di minuti il colloquio al Senato tra Berlusconi e Fassino. I due leader hanno parlato, sfogliando una cartellina con dei numeri e dei grafici, mentre nell'Aula del Senato i presidenti dei Parlamenti d'Europa intervenivano nella celebrazione die 50 anni dei Trattati di Roma. Berlusconi e Fassino hanno probabilmente anche commentato i dati di un sondaggio che Berlusconi aveva con sé. "Berlusconi e Romano Prodi: la fiducia. Gennaio-marzo 2007", si legge dalle tribune stampa nell'intestazione di uno dei fogli. E nella copertina, scritto, in grande, 'Osservatorio'. Le pagine scorrono, si vedono dei grafici che Berlusconi indica mentre Fassino ora annuisce ora scuote la testa. Berlusconi era arrivato in ritardo alla cerimonia. Ha trovato posto al banco delle commissioni dove c'erano già seduti Massimo D'Alema e il leader dei Ds. Con il ministro degli Esteri l'ex premier scambia solo un saluto quando D'Alema lascia l'Aula. Con Fassino, invece, è un'altra cosa: al tavolo restano solo loro due, si avvicinano e cominciano a parlare, sotto lo sguardo incuriosito dei cronisti e dei fotografi. Quando Berlusconi lascia l'Aula, i cronisti cercano di farsi raccontare il colloquio ma è inutile. "Non ho niente da dire", risponde uscendo da Palazzo Madama. Ma per strada vede una scolaresca che lo chiama e lo applaude. Si avvicina, apre la cartellina e ammette con i cronisti: "A loro ho fatto vedere quello che avevo prima visto con Fassino".