Originariamente Scritto da
zaffo
Gelata demoscopica per il centrosinistra. Dalle rilevazioni effettuate dagli istituti di ricerca nelle ultime settimane si alza un coro unanime: la Casa delle libertà è nettamente avanti nelle intenzioni di voto degli italiani, con margini di vantaggio mediamente attorno ai 9 punti percentuali (54,5% Cdl, 45,5% Unione). Questi dati spiegano perché da un po’ di tempo Silvio Berlusconi sbandiera sondaggi nei comizi, mentre dalle riunioni dei partiti del centrosinistra filtrano crescenti preoccupazioni per la perdita di consenso della maggioranza.
E spiegano il lungo colloquio di ieri mattina, nell’aula del Senato, tra Berlusconi e Piero Fassino alla cerimonia di commemorazione dei 50 anni dei trattati di Roma. Il Cavaliere ha mostrato al leader Ds i risultati di un sondaggio elettorale (dal titolo «Berlusconi e Prodi: la fiducia»). «Da due mesi la tendenza è stabilmente favorevole al centrodestra di circa 11 punti - spiega Maurizio Pessato, amministratore delegato della Swg -. Tutti i guai per il centrosinistra sono iniziati in coincidenza con la Finanziaria. Dopo il sostanziale pareggio elettorale di aprile, il governo ha avuto un periodo positivo fino a luglio (elezione dei presidenti delle Camere, decreto Bersani, missione in Libano, documento di programmazione economico-finanziaria ben accolto dall’opinione pubblica), poi, al rientro dalla pausa estiva, è cominciata una caduta pesante di consenso». A settembre era un calo, in autunno inoltrato è diventata una voragine. «L’ultima nostra rilevazione è di lunedì e dimostra che l’esecutivo non riesce ancora a riprendere quota - analizza Pessato -. A questo punto chi sostiene Prodi si arrocca e lo difende comunque e gli ultimi fatti (Vallettopoli, sequestro Mastrogiacomo) non incidono più di tanto sul consenso perché sono a doppia lettura, con alcuni aspetti a favore della maggioranza e altri meno. Anche l’economia che tira e le tasse sono al momento ininfluenti, anzi sono decodificati in negativo pure dall’elettore dell’Unione che si aspettava meno imposte».
Un vantaggio di 8-9 punti per la Cdl è «una fotografia realistica», concorda Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research. «La gente si sente disorientata, non sa se resteremo o no in Afghanistan, quindi, in assenza di punti di riferimento precisi le intenzioni di voto si trasformano in aspettative. Invita a tener conto della «massiccia presenza di indecisi» il direttore di Nexus, Fabrizio Masia, che però registra anch’egli un forte vantaggio a favore della Cdl. «La forbice è piuttosto ampia, pur non essendoci ancora la certezza nell’elettorato della compattezza del centrodestra. Certo, senza l’Udc il risultato cambia sensibilmente, ma il trend favorevole all’opposizione è chiaro - osserva Masia -. Ci sono sacche di elettori dell’Unione delusi che non sappiamo come si comporteranno davvero al momento del voto. Ad aprile gli “scettici” della Cdl rientrarono nei ranghi in extremis, rendendo molto risicato il margine di vittoria di Prodi rispetto alle intenzioni di voto dell’immediata vigilia». Che i giochi potrebbero cambiare alla vera chiamata alle urne lo sottolinea anche Nando Pagnoncelli, presidente dell’Ipsos: «Comunque, ora la Cdl è avanti di 10 punti e questa tendenza negativa, che testiamo ogni settimana, dura per il governo da due mesi con insignificanti variazioni». Luigi Crespi, sondaggista di Ekma, rileva la stessa dinamica. «Fino a luglio le cose per l’esecutivo andavano benino, poi il consenso è precipitato in autunno. A gennaio c’è stato un rimbalzo tecnico del dato di Prodi, del governo e dei partiti della maggioranza. Sembravano esserci segnali di ripresa. Nelle ultime due settimane, però, la distanza è tornata sugli 8-9 punti». Renato Mannheimer, presidente dell’Ipso, ricorda che la misurazione delle intenzioni di voto non è una scienza esatta: «Ciò che è significativo non è tanto la misura, quanto il fenomeno. L’Unione ha avuto un crollo, un grosso calo. Il suo dato è stabilmente negativo da un paio di mesi e non si può dire se abbia raggiunto il suo punto più basso».
http://www.lastampa.it/redazione/cms...9643girata.asp
Che dire?Prendo atto con piacere.
Il governo della serietà,della fiducia e della speranza
vede un tracollo di consensi e la bocciatura della grande maggioranza del paese.
Si potrebbe dire che bisogna attendere le elezioni: è vero,per carità,ma intanto io mi godo la situazione,palesemente favorevole al centrodestra