Citazione Originariamente Scritto da MaIn Visualizza Messaggio
ma anche io penso che la priorità sia quella economica rispetto a quella dei diritti civili, almeno laddove è affermata la democrazia.
non concordo invece sulla tattica: se c'è un'occasione di approvare un diritto civile, questa va afferrata a volo. il diritto civile infatti può essere letto, a mio avviso, come welfare per i più poveri. faccio un esempio: quando non si approva l'eutanasia o la pma in italia o quando non si approvava l'aborto, la ricca signora poteva andare all'estero. era la donna povera che doveva sbrigarsela con le mammare o non avere figli.
il gay ricco è da decenni emancipato: vendola o gli stilisti non hanno problemi a dichiarsi. il problema, in ambiente dove non si è abbattuto il muro omofobo, ce l'ha il figlio del proletario.
ovviamente, sancire questo diritto all'omosessualità pone praticamente fine a tutte le integrazioni da sostenere nella lotta politica. ora vi sono soltanto limature da fare.
rimane la grande battaglia della legalizzazione di droga e prostitzione ma quelle possono essere lette (io lo faccio così) come lotta alla criminalità organizzata, la quale è la forma più becere del capitalismo.
ma tra due settimane, se il ddl passerà, si potrà concentrare tutto il tempo e l'energia sul problema economico.

seguivo preve ai tempi in cui era in associazione con lagrassa, si parla di anni fa e non so molto distinguere tra i due.
se non erro, consideravano la rivolta zapatista tra l'inutile e il non rivoluzionario. nel senso che mancando l'elemento di uno Stato in contrapposizione agli USA ed essendo appoggiata da molta borghesia progressista era malvista. ma non ti saprei citare i passi di condanna.
Capisco che nel riconoscimento di alcuni diritti civili si possano intravedere anche miglioramenti sociali. Il problema, però, è che OGGI lavoro, sanità gratuita e casa non sono appannaggio di tutti i cittadini italiani. Prima si affrontano le lotte sociali. Poi si penserà al resto.

Sullo zapatismo, grosso modo, concordo. Un'esperienza comunitaria affascinante e coraggiosa. Ma , a mio modesto parere, di fronte all'alta borghesia e agli imperialisti è necessaria l'esistenza di uno stato. L'autogoverno, se ci sarà, lo si costruirà in un secondo tempo.