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  1. #651
    algyz77
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da LupaNera Visualizza Messaggio
    ........................................adesso ho capito PERFETTAMENTE chi sei

    IO TI DICO INVECE DI NO!

    SONO CASOMAI LA BRUTTA COPIA, IL FRATELLO MINORE O AL MASSIMO UN SUO AVATAR


    FOTO MANIFESTAZIONI DI OGGI A BAGHDAD E NELLE PRINCIPALI CITTA' DEL SUD SCIITA CONTRO L'OCCUPAZIONE AMERICANA

  2. #652
    CON LA RESISTENZA!
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    Citazione Originariamente Scritto da algyz77 Visualizza Messaggio
    IO TI DICO INVECE DI NO!

    SONO CASOMAI LA BRUTTA COPIA, IL FRATELLO MINORE O AL MASSIMO UN SUO AVATAR
    una cosa è sicura: se non sei chi dico io, comunque lo conosci bene....


    FOTO MANIFESTAZIONI DI OGGI A BAGHDAD E NELLE PRINCIPALI CITTA' DEL SUD SCIITA CONTRO L'OCCUPAZIONE AMERICANA

    dove sono?

  3. #653
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    Speciali misure di sicurezza per la manifestazione indetta
    in occasione del quarto anniversario della caduta di Saddam

    Najaf, più di un milione in piazza
    Gli sciiti di al Sadr contro gli Usa


    Un corteo lungo cinque chilometri ha attraversato la città santa
    Operazione per truppe irachene e americane: uccisi 60 miliziani


    La folla scesa in strada a Najaf per protestare contro il perdurare dell'occupazione americana

    NAJAF (IRAQ) - Nel quarto anniversario della caduta del regime di Saddam Hussein, simboleggiata il 9 aprile 2003 dalle immagini della sua statua abbattuta nella centrale piazza al-Firdus a Bagdad, centinaia di migliaia di seguaci del leader radicale sciita Moqtada al Sadr hanno invaso la città santa di Najaf (161 chilometri a sud di Bagdad) per protestare contro il perdurare dell'occupazione americana.

    "No al colonialismo". Sventolando bandiere irachene e inalberando striscioni con scritte come 'Morte all'America', 'No al colonialismo, all'America e a Israele', i manifestanti - che alcune fonti hanno valutato in almeno un milione, mentre i sadristi hanno parlato di due milioni - si sono concentrati di fronte alla moschea di Kufa, 25 chilometri a nord-est di Najaf e si sono poi diretti, con un corteo lungo cinque chilometri, verso la piazza Al-Sadrain, nel centro della città santa sciita.

    Bandiere americane e israeliane sono state dipinte sulla strada in modo da poter essere calpestate dai manifestanti e in testa al corteo hanno preso posizioni alcuni religiosi sunniti invitati dagli sciiti.

    Misure di sicurezza eccezionali. Rigide misure di sicurezza, con il divieto di circolazione per auto e moto sono scattate all'alba di oggi e rimarranno in vigore fino a domani a Najaf. Simili divieti sono stati adottati anche a Bagdad, mentre il premier Nuri al Maliki ha scelto proprio il quarto anniversario della caduta di Saddam per recarsi in visita ufficiale in Giappone, dove è stato ricevuto stamani dall'imperatore.


    Nelle ultime 24 ore, la cronaca dell'inarrestabile ondata di violenza ha frattanto fatto registrare la scoperta di tre cadaveri nei pressi di Baquba (66 chilometri a nord-est di Bagdad) e l'esplosione di due ordigni a Hilla (100 chilometri a sud della capitale) al passaggio di pattuglie americane, che ha provocato un numero ancora imprecisato di vittime.

    Operazione Aquila Nera. La risposta irachena e americana contro i miliziani di al Sadr, è l'operazione Black Eagle, Aquila Nera che da giorni impegna le truppe a Diwaniya, a 180 chilometri a sud di Bagdad. Oggi oltre 60 miliziani sciiti sono stati uccisi o catturati. Lo ha reso noto il generale polacco Pawel Lamla, che comanda la forza multinazionale in questo settore.

    Venerdì circa 3.300 militari americani e iracheni sono entrati a Diwaniya scontrandosi con miliziani sciiti che per il colonnello americano Michael Garret sono per lo più esponenti del cosiddetto Esercito del Mahdi e fedelissimi di al Sadr. Garret ha aggiunto che gli obbiettivi dell'operazione "sono stati raggiunti al 60-70 per cento".

    (9 aprile 2007)

  4. #654
    legione muti
    Ospite

    Predefinito Articolo molto interessante da leggere

    I Fratelli Musulmani, Hamas, l’Iran, e un interrogativo imbarazzante
    10/03/2007
    Di Osama Shahadeh *

    Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le critiche rivolte alla posizione che i Fratelli Musulmani e Hamas hanno adottato nei confronti dell’Iran, soprattutto dopo che è stato svelato il ruolo giocato dall’Iran e dalle sue ampie ramificazioni nella regione – ed in particolare Hezbollah in Libano, e le brigate “Badr” e l’esercito del Mahdi in Iraq.
    La politica regionale dell’Iran si basa su una visione composita, persiana e sciita. Il pensiero sciita contemporaneo è stato fondato dallo Stato safavide il quale ha riacceso il sentimento persiano rivestendolo di una dimensione religiosa.
    Questa struttura composita sciita e persiana è quella che oggi domina in Iran. Ciò emerge con chiarezza dalla Costituzione iraniana, il cui articolo 12 recita: “La religione ufficiale dell’Iran è l’Islam, secondo la confessione jaafarita duodecimana; questo articolo ha validità eterna e non può essere cambiato”! L’elemento sciita viene sottolineato in molti altri articoli della Costituzione. […] Ad esempio l’articolo 121 recita così: “In qualità di presidente della repubblica giuro su Dio Altissimo ed Onnipotente, alla presenza del Nobile Corano, e davanti al popolo iraniano che salvaguarderò la confessione ufficiale”. Ciò è in contrasto con tutti gli altri Stati islamici, di qualunque confessione essi siano, in cui la religione ufficiale è l’Islam ma non viene prescritta alcuna confessione specifica.
    L’elemento persiano emerge ad esempio nell’articolo 15: “La lingua e la scrittura ufficiali e condivise sono quelle persiane” […].
    La chiarezza con cui emerge questo elemento sciita e persiano ci spinge ad interrogarci sulla correttezza della posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas nei confronti dell’Iran. Questa posizione è emersa dal messaggio che il Fronte di Azione Islamica ha inviato alle proprie sezioni, a cui hanno fatto seguito le apparizioni pubbliche di alcuni leader dei Fratelli Musulmani (nell’articolo si fa essenzialmente riferimento ai Fratelli Musulmani giordani, di cui il partito del Fronte di Azione Islamica è espressione (N.d.T.) ), volte a spiegare questa posizione che può essere riassunta nella maniera seguente: il sostegno all’Iran è un sostegno politico contro l’imperialismo e contro il sionismo, accompagnato dalla condanna dei crimini commessi dagli agenti dell’Iran in Iraq, e dal rifiuto della posizione dell’Iran in Iraq ed in Afghanistan.
    La posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas nasce dal tentativo di rompere l’assedio imposto al movimento palestinese e di sostenere il popolo palestinese, rafforzando il fronte della resistenza contro il progetto sionista nella regione.
    A prescindere dalla correttezza o meno di questa posizione, nessuno si chiede perché l’Iran aspiri a questo rapporto pur sapendo che, come hanno dichiarato i Fratelli Musulmani e Hamas – questi due movimenti non appoggiano le posizioni storiche dell’Iran e si oppongono alle campagne iraniane di conversione allo sciismo. Dunque quali sono i vantaggi politici che l’Iran ottiene da questo rapporto? Possono forse rispondere a questa domanda i Fratelli Musulmani e Hamas, soprattutto visto che la “cultura da bazar” iraniana, che trasforma ogni cosa in contrattazioni commerciali, domina le posizioni iraniane, come è avvenuto in Afghanistan, e come accade ora in Iraq?
    Quanto alla storia del sostegno al popolo palestinese, essa non tiene di fronte allo sterminio dei palestinesi di Baghdad ad opera degli agenti dell’Iran, senza che nessun leader politico o religioso iraniano condanni questi massacri […]. Dunque dov’è questo sostegno al popolo palestinese?
    Il silenzio iraniano di fronte a questi massacri non è una novità, come ha messo in luce il professor Fahmi Huwaidi (intellettuale islamico egiziano (N.d.T.) ) nel suo libro “L’Iran dall’interno”, in cui egli parla della posizione di Khomeini nei confronti dei massacri perpetrati dal partito “Amal” nei campi profughi palestinesi, in Libano nel 1985. Nel libro si legge: “Nel giugno del 1985, mentre la caccia di Amal ai palestinesi a Beirut aveva raggiunto il suo apice, e mentre di questi episodi avevano parlato vari esponenti del regime, da Montazeri a Rafsanjani, a Khamenei, l’Imam Khomeini manteneva il silenzio […]. Quando ebbe termine il digiuno, l’Imam uscì dal suo ritiro per tenere un discorso dopo la preghiera della festa. Mentre molti si attendevano che egli avrebbe espresso la sua posizione riguardo a ciò che stava accadendo in Libano, Khomeini non accennò minimamente all’argomento, dedicando la maggior parte del proprio discorso alle manifestazioni a sostegno della guerra contro l’Iraq […]. Ero fra coloro che ascoltarono la predica dell’Imam la mattina di quel 20 giugno, e non riuscii a nascondere il mio disappunto per il fatto che egli aveva ignorato completamente ciò che stava accadendo in Libano, e non solo perché le vittime erano palestinesi, ma anche perché i colpevoli erano sciiti. Riferii le mie impressioni ad un amico esperto di politica iraniana, il quale mi rispose che Khomeini doveva fare attenzione alle sue parole e mantenere una posizione equilibrata!”.
    A proposito delle dichiarazioni degli altri leader del regime, Huwaidi ci dice: “Khamenei esprimeva fedelmente la posizione del governo e degli altri organi ufficiali, i quali mantennero il silenzio per cinque giorni dopo l’inizio dell’aggressione ai campi profughi palestinesi, dopodichè cominciarono ad invitare a “porre fine allo scontro” e ad evitare “ulteriori spargimenti di sangue”, secondo una linea che sembrava dovuta a calcoli politici più che ad una posizione di principio. Era chiaro infatti il coinvolgimento siriano a sostegno del movimento “Amal”, il quale dal canto suo era, in fin dei conti, un’organizzazione sciita”.
    Ma chi impara dalle lezioni della storia?
    Ci resta infine da conoscere la posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas rispetto a quanto sta accadendo in particolare a Gaza in fatto di campagne di proselitismo sciita su vasta scala. […] Per non parlare dei feriti trasferiti in Iran per ricevere cure, nei confronti dei quali sono state fatte pressioni affinché si convertissero allo sciismo!
    […] Queste attività sciite negli ambienti palestinesi non sono eccezionali, sono anzi di vecchia data, come ha riconosciuto Saleh al-Raqab, noto esponente di Hamas (che peraltro viene accusato dagli sciiti di diffamare e oltraggiare l’Islam sciita (N.d.T.) ), il quale ha scritto nel 2003 un libro dal titolo: “sulle mostruosità e sugli inganni dello sciismo”.
    […] E’ questo che vuole l’Iran dal rapporto con i Fratelli Musulmani e con Hamas? Vuole tenerli impegnati in un’alleanza politica facendo passare i piani sciiti grazie alla Jihad Islamica e ad altri movimenti?
    E’ un interrogativo imbarazzante che attende una risposta.

    * Scrittore giordano di ispirazione salafita

  5. #655
    CON LA RESISTENZA!
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    Nella capitale coprifuco e divieto di circolazione alle auto per 24 ore

    Iraq, proteste contro gli Usa nell'anniversario della caduta di Baghdad


    In migliaia sono scesi in piazza a Najaf, rispondendo all'appello del leader radicale sciita al Sadr. Il 9 aprile 2003 in diretta tv l'abbattimento della statua di Saddam. A maggio conferenza internazionale in Egitto






    Baghdad, 9 apr. - (Adnkronos) - Decine di migliaia di persone sono scese in piazza oggi a Najaf, convocate dal leader radicale sciita Moqtada al Sadr, per protestare contro la presenza militare americana in Iraq a quattro anni dalla caduta di Baghdad. "No all'America, si' a Moqtada", hanno intonato i manifestani, che hanno risposto all'appello lanciato ieri dall'imam alla macchia da due mesi: "Per mettere fine all'occupazione, uscita di casa e manifestate".

    Intanto, quattro anni dopo l'ingresso dei marines a Baghdad - segnato dall'abbattimento in diretta tv in tutto il mondo dall'immensa statua di Saddam Hussein sulla piazza del Paradiso - nella capitale è stato decretato il coprifuoco e il divieto di circolazione per 24 ore di ogni veicolo nel tentativo di impedire eventuali attacchi con autobombe.

  6. #656
    algyz77
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    VENTICINQUE LE VITTIME DELLA GIORNATA DI SCONTRI E ATTENTATI IN TUTTO IL PAESE (fonte Associated Press)

    - 4 a.m. :SCONTRI A BAQOUBA (uomini armati hanno attaccato un ambulanza);

    - 4,30 a.m.: SCONTRI A FUOCO A BUHRIZ (35 miglia nord Baghdad) tra civili e membri di al-qaeda secondo quanto riferisce la polizia locale. Almeno una trentina i feriti;

    - 9,00 a.m.: BOMBA ESPLODE AL PASSAGGIO DI UNA PATTUGLIA USA NEL DISTRETTO DI AL-NILE (12 miglia a nord Baghdad);

    - 10,00 .m.: BOMBA ESPLODE CONTRO PATTUGLIA USA A JEBALA (40 miglia a sud della capitale);

    - 10,00 a.m.: CIVILE UCCISO A MUSSAYIB (40 km a sud di Baghdad);

    - 10,00 a.m.: OPERAZIONE DELL'ESERCITO AMERICANO A DIWANIJA (sud di Baghdad) CONTRO UN UFFICIO DELLA BRIGATA BADR (braccio armato dello SCIRI) : 4 MILITANTI ARRESTATI.

    - 10,30 a.m.: COLPI DI MORTAIO CONTRO IL QUARTIERE DI DORA A BAGHDAD VICINO ALLA MOSCHEA AL-SADREEN (un morto e due feriti);

  7. #657
    algyz77
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    10,30 a.m.: RECUPERATO IL CORPO SENZA VITA DI SHEICK AHMED IBRAHIMI , IMAM DELLA MOSCHEA SUNNITA "AL TWUUBA" A BAQOUBA.

    10,45 a.m.: COLPI D'ARMA DA FUOCO DI CECCHINI UCCIDONO UN CIVILE ED UN POLIZIOTTO NEL QUARTIERE DI DORA A BAGHDAD;

    11,00 a.m.: LA POLIZIA DI DIWANIJAH CONFERMA L'ARRESTO DI 24 PERSONE DA PARTE DELL'ESERCITO AMERICANO;

    11,30 a.m.: MISSILE CONTRO PATTUGLIA AMERICANA NEL CENTRO DI DIWANIJAH. UCCISO UN CIVILE, FERITI ALTRI QUATTRO;

    02,00 p.m.: QUATTORDICI MILIZIANI DELLA RESISTENZA ARRESTATI IN DIVERSE OPERAZIONI CONDOTTE DAGLI AMERICANI A BEIJI, TARMIYAH E KARMAH;

    03,00 p.m.: RAPPORTO DELLA POLIZIA DI DIWANIJAH RELATIVO ALL'OPERAZIONE CONGIUNTA LANCIATA DA ESERCITO AMERICANO E IRACHENO CONTRO L'ESERCITO DEL MAHDI. DA VENERDI SCORSO: 14 I MORTI E 47 FERITI;

    05,00 p.m.: COLPI SPARATI DA UN AUTO IN CORSA UCCIDONO SHEICK GELAN ABDULLAH MEMBRO DEL CONSIGLIO RELIGIOSO SUNNITA DELLA CITTA' DI KHALIS;

  8. #658
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    10-04-2007, 10:47
    Gaza: libero arabo- israeliano rapito





    Nessuna notizia del giornalista Bbc sparito il 12 marzo (ANSA) - GAZA, 10 APR - Quattro giorni dopo essere stato sequestrato da uomini armati nel centro di Gaza un cittadino arabo israeliano, ha riacquistato la liberta'. Sposato con un'araba israeliana di Jaffa (Tel Aviv), l'uomo era giunto a Gaza per incontrare la sua prima moglie ed era stato rapito. Ora si trova adesso negli uffici della sicurezza preventiva di Gaza. Resta invece ancora introvabile il giornalista britannico Alan Johnston, rapito il 12 marzo nel centro da miliziani palestinesi.

  9. #659
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    Iraq: attacco suicida, 14 morti


    Donna si fa esplodere davanti a centro reclutamento polizia (ANSA) - BAGHDAD, 10 APR - Un attacco suicida contro un centro di reclutamento della polizia a Muqdadiya,a nord-est di Baghdad, ha ucciso 14 persone. Secondo fonti del ministero degli Interni l'attentato e' stato commesso da una donna, che si e' fatta esplodere davanti ad un posto di polizia nella citta' a maggioranza sunnita. La polizia ha detto che i feriti sono 23, tra cui tre civili.

  10. #660
    falconero
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    Citazione Originariamente Scritto da legione muti Visualizza Messaggio
    I Fratelli Musulmani, Hamas, l’Iran, e un interrogativo imbarazzante
    10/03/2007
    Di Osama Shahadeh *


    Negli ultimi tempi si sono moltiplicate le critiche rivolte alla posizione che i Fratelli Musulmani e Hamas hanno adottato nei confronti dell’Iran, soprattutto dopo che è stato svelato il ruolo giocato dall’Iran e dalle sue ampie ramificazioni nella regione – ed in particolare Hezbollah in Libano, e le brigate “Badr” e l’esercito del Mahdi in Iraq.
    La politica regionale dell’Iran si basa su una visione composita, persiana e sciita. Il pensiero sciita contemporaneo è stato fondato dallo Stato safavide il quale ha riacceso il sentimento persiano rivestendolo di una dimensione religiosa.
    Questa struttura composita sciita e persiana è quella che oggi domina in Iran. Ciò emerge con chiarezza dalla Costituzione iraniana, il cui articolo 12 recita: “La religione ufficiale dell’Iran è l’Islam, secondo la confessione jaafarita duodecimana; questo articolo ha validità eterna e non può essere cambiato”! L’elemento sciita viene sottolineato in molti altri articoli della Costituzione. […] Ad esempio l’articolo 121 recita così: “In qualità di presidente della repubblica giuro su Dio Altissimo ed Onnipotente, alla presenza del Nobile Corano, e davanti al popolo iraniano che salvaguarderò la confessione ufficiale”. Ciò è in contrasto con tutti gli altri Stati islamici, di qualunque confessione essi siano, in cui la religione ufficiale è l’Islam ma non viene prescritta alcuna confessione specifica.
    L’elemento persiano emerge ad esempio nell’articolo 15: “La lingua e la scrittura ufficiali e condivise sono quelle persiane” […].
    La chiarezza con cui emerge questo elemento sciita e persiano ci spinge ad interrogarci sulla correttezza della posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas nei confronti dell’Iran. Questa posizione è emersa dal messaggio che il Fronte di Azione Islamica ha inviato alle proprie sezioni, a cui hanno fatto seguito le apparizioni pubbliche di alcuni leader dei Fratelli Musulmani (nell’articolo si fa essenzialmente riferimento ai Fratelli Musulmani giordani, di cui il partito del Fronte di Azione Islamica è espressione (N.d.T.) ), volte a spiegare questa posizione che può essere riassunta nella maniera seguente: il sostegno all’Iran è un sostegno politico contro l’imperialismo e contro il sionismo, accompagnato dalla condanna dei crimini commessi dagli agenti dell’Iran in Iraq, e dal rifiuto della posizione dell’Iran in Iraq ed in Afghanistan.
    La posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas nasce dal tentativo di rompere l’assedio imposto al movimento palestinese e di sostenere il popolo palestinese, rafforzando il fronte della resistenza contro il progetto sionista nella regione.
    A prescindere dalla correttezza o meno di questa posizione, nessuno si chiede perché l’Iran aspiri a questo rapporto pur sapendo che, come hanno dichiarato i Fratelli Musulmani e Hamas – questi due movimenti non appoggiano le posizioni storiche dell’Iran e si oppongono alle campagne iraniane di conversione allo sciismo. Dunque quali sono i vantaggi politici che l’Iran ottiene da questo rapporto? Possono forse rispondere a questa domanda i Fratelli Musulmani e Hamas, soprattutto visto che la “cultura da bazar” iraniana, che trasforma ogni cosa in contrattazioni commerciali, domina le posizioni iraniane, come è avvenuto in Afghanistan, e come accade ora in Iraq?
    Quanto alla storia del sostegno al popolo palestinese, essa non tiene di fronte allo sterminio dei palestinesi di Baghdad ad opera degli agenti dell’Iran, senza che nessun leader politico o religioso iraniano condanni questi massacri […]. Dunque dov’è questo sostegno al popolo palestinese?
    Il silenzio iraniano di fronte a questi massacri non è una novità, come ha messo in luce il professor Fahmi Huwaidi (intellettuale islamico egiziano (N.d.T.) ) nel suo libro “L’Iran dall’interno”, in cui egli parla della posizione di Khomeini nei confronti dei massacri perpetrati dal partito “Amal” nei campi profughi palestinesi, in Libano nel 1985. Nel libro si legge: “Nel giugno del 1985, mentre la caccia di Amal ai palestinesi a Beirut aveva raggiunto il suo apice, e mentre di questi episodi avevano parlato vari esponenti del regime, da Montazeri a Rafsanjani, a Khamenei, l’Imam Khomeini manteneva il silenzio […]. Quando ebbe termine il digiuno, l’Imam uscì dal suo ritiro per tenere un discorso dopo la preghiera della festa. Mentre molti si attendevano che egli avrebbe espresso la sua posizione riguardo a ciò che stava accadendo in Libano, Khomeini non accennò minimamente all’argomento, dedicando la maggior parte del proprio discorso alle manifestazioni a sostegno della guerra contro l’Iraq […]. Ero fra coloro che ascoltarono la predica dell’Imam la mattina di quel 20 giugno, e non riuscii a nascondere il mio disappunto per il fatto che egli aveva ignorato completamente ciò che stava accadendo in Libano, e non solo perché le vittime erano palestinesi, ma anche perché i colpevoli erano sciiti. Riferii le mie impressioni ad un amico esperto di politica iraniana, il quale mi rispose che Khomeini doveva fare attenzione alle sue parole e mantenere una posizione equilibrata!”.
    A proposito delle dichiarazioni degli altri leader del regime, Huwaidi ci dice: “Khamenei esprimeva fedelmente la posizione del governo e degli altri organi ufficiali, i quali mantennero il silenzio per cinque giorni dopo l’inizio dell’aggressione ai campi profughi palestinesi, dopodichè cominciarono ad invitare a “porre fine allo scontro” e ad evitare “ulteriori spargimenti di sangue”, secondo una linea che sembrava dovuta a calcoli politici più che ad una posizione di principio. Era chiaro infatti il coinvolgimento siriano a sostegno del movimento “Amal”, il quale dal canto suo era, in fin dei conti, un’organizzazione sciita”.
    Ma chi impara dalle lezioni della storia?
    Ci resta infine da conoscere la posizione dei Fratelli Musulmani e di Hamas rispetto a quanto sta accadendo in particolare a Gaza in fatto di campagne di proselitismo sciita su vasta scala. […] Per non parlare dei feriti trasferiti in Iran per ricevere cure, nei confronti dei quali sono state fatte pressioni affinché si convertissero allo sciismo!
    […] Queste attività sciite negli ambienti palestinesi non sono eccezionali, sono anzi di vecchia data, come ha riconosciuto Saleh al-Raqab, noto esponente di Hamas (che peraltro viene accusato dagli sciiti di diffamare e oltraggiare l’Islam sciita (N.d.T.) ), il quale ha scritto nel 2003 un libro dal titolo: “sulle mostruosità e sugli inganni dello sciismo”.
    […] E’ questo che vuole l’Iran dal rapporto con i Fratelli Musulmani e con Hamas? Vuole tenerli impegnati in un’alleanza politica facendo passare i piani sciiti grazie alla Jihad Islamica e ad altri movimenti?
    E’ un interrogativo imbarazzante che attende una risposta.


    * Scrittore giordano di ispirazione salafita


    INTERESSANTE LEGIONE MUTI

    MA , RIPRENDENDO LA DISCUSSIONE DI IERI, DEVI CONSIDERARE CHE 'AMAL E' SEMPRE STATO UN PARTITO FILO-SIRIANO QUINDI NON DEVE ASSOLUTAMENTE MERAVIGLIARE CHE ABBIANO MASSACRATO PALESTINESI IN UNA GUERRA CIVILE COME QUELLA LIBANESE.
    L'IRAN PER QUALE MOTIVO AVREBBE DOVUTO FERMARE GLI SCIITI DI 'AMAL QUANDO SOSTENEVA HEZBOLLAH?
    DOPO LA SCISSIONE CHE PORTO' ALLA NASCITA DI HEZBOLLAH NEL 1982 IL PARTITO SCIITA 'AMAL SI AVVICINO' ULTERIORMENTE A DAMASCO TANTO CHE SI EBBERO ASPRI SCONTRI ANCHE TRA I DUE MOVIMENTI SCIITI LIBANESI.

 

 
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