Il tema riguarda la revisione dello Statuto del Partito Sardo d’Azione.
Dopo il XXX° Congresso nazionale, le cui aspettative hanno deluso una parte consistente del Partito, quello dell’adeguamento statutario è l’appuntamento più importante per la ridefinizione delle regole di partecipazione e democrazia interna. E non solo.
Probabilmente non sarà possibile recuperare del tutto un coinvolgimento unitario fra l’attuale maggioranza alla guida del Partito e la minoranza, nel trovare una sintesi sulla linea politica, ma l’occasione di rinvigorire il nostro statuto potrebbe in qualche modo contribuire a sciogliere residue incertezze.
Attraverso la riformulazione dell’articolo 1 in particolare, si dovrebbe uscire definitivamente da quella ambiguità (obiettivi) che anche l’ultimo Congresso non ha chiarito fino in fondo.
Nella relazione di Efisio Trincas all’ultimo Consiglio nazionale si dice:
“Deve essere completato il processo di adeguamento dello Statuto da sottoporre al Consiglio Nazionale in tempi brevi e devono essere approvati i bilanci storici e di previsione, intervenendo nelle politiche di finanziamento del partito ripristinando anche il contributo finanziario degli eletti nelle pubbliche amministrazioni e dei nominati negli enti.”
Ovviamente non va dimenticato che solo un Congresso può modificare lo Statuto, pertanto il Consiglio nazionale dovrà fissarne la data, più che discutere dell’articolato che la precedente o una nuova commissione dovrà rielaborare.
Voglio qui ricordare che la tesi della Federazione di Oristano “In caminu po s’Indipendentzia”, maggioritaria al Congresso, conteneva (unica tra quelle presentate) una proposta di modifica dell’articolo 1, sintesi estrema della sua proposizione politica.
Avendo personalmente formulato e portato all’approvazione della Federazione oristanese quella richiesta, intendo attraverso il forum motivare la proposta.
Segue…