Forte coi deboli
Che tristezza vedere la politica italiana ostaggio dell'unico vero potere rimasto in Italia: la Chiesa. Tanti anni fa, un governo monocolore DC promulgò la Legge sull'aborto, altro che DICO, chissà cosa succederebbe ai giorni nostri. E che dire di questa Chiesa così distratta sui temi della guerra, delle povertà, delle diseguaglianze ma sempre attenta e vigile nell'affermare il suo potere nei confronti del nostro povero Stato. Mi si permetta un'ultimo pensiero. Non sopporto l'ipocrisia dei nostri politici in difesa della famiglia... che per loro ( che se lo possono permettere ) è sempre la seconda se non la terza e l'atteggiamento della Chiesa così severo con i comuni mortali che come me sono separati e per questo eclusi per esempio dalla comunione... e così comprensivo con i vari Casini e Berlusconi che vengono anche ricevuti in udienza privata dal Pontefice. Gesù disse: " E' piu facile che un cammello passi per la cruna di un'ago che un ricco ( e forse anche un politico aggiungo io ) entri nel Regno dei Cieli.
Distinti Saluti
Benedetto Alfonso
benedetto. alfonso@tiscali. it
Tristezza, mi sembra la parola giusta. Mi permetta una previsione facile, Benedetto (Benedetto?). Questa dei Dico, una proposta che non aveva mai avuto probabilità reali di diventare legge nella sgangherata maggioranza attuale ed è stata soltanto una battaglia di cartapesta, una facile dimostrazione di forza politica residua della gerarchia e di appello alle fobie sessuali, è soltanto la prova generale per la vera guerra, che sarà lanciata contro l'aborto volontario. Le avvisaglie si vedono da tempo, e sotto varie forme, lanciate dalle piccole vedette romane sulla loro stampa clerical-chic. Uno scontro che porterà a una furente polarizzazione delle coscienze, che sembra ciò che questo Papato si propone, non per inseguire pecorelle smarrite, ma per contare quelle che ancora rimangono dentro l'ovile, nel segno del "meglio pochi ma allineati".
L'attuale gestione della Chiesa Cattolica Romana si sta avvitando in questa guerra di posizione mentre la sua impronta sul resto del mondo sta purtroppo facendosi sempre più lieve proprio quando e dove sarebbe più necessaria, nelle aree tradizionalmente cattoliche come l'America Centrale e Latina dove la concorrenza delle chiese protestanti è fortissima, in Asia dove è marginale (l'Asia era uno dei grandi crucci di Giovanni Paolo II), in Africa, dove l'Islam cresce ogni giorno, nell'America del Nord, colpita dalla tragedia insieme reale e strumentalizzata dei preti pedofili e naturalmente nell'Europa sempre più lontana da Roma e indifferente.
Questo sforzo pastorale brusco e mediocre per salvare l'Italia dal rischio orripilante di una legge che avrebbe consentito a due conviventi di certificare la propria convivenza davanti alla legge civile senza chiedere prima l'esame dei genitali, come si fa alle Olimpiadi per le atlete sospette di eccessivo testosterone, una legge che ormai vige in tutte, tutte, le nazioni europee occidentali e in vari stati degli Usa senza che per questo la famiglia "tradizionale" sia crollata (al contrario), ha qualche cosa di straziante e di tragicamente vano insieme, almeno agli occhi di un cattolico come me, non per la laicità dello stato italiano, sempre assai dubbia, quanto per la Chiesa stessa e la sua influenza sul mondo.
Tornare a minacciare i pentoloni bollenti dell'inferno nell'aldilà, in una Terra dove miliardi di esseri umani già lo vivono nella quotidianità dell'esistenza della guerra, della miseria, della violenza anche sulle donne, fissarsi in maniera persino sospetta sulla sessualità umana come fosse l'alfa e l'omega della condizione umana, e fare i bulli nei confronti di una povera maggioranza italiana che vive di fleboclisi quotidiane, ha qualche cosa di profondamente sconfortante, per chi rimpiange la potenza e la magnificenza del Messaggio. Ma qualcuno si chiede mai che cosa importerebbe di Mastella, di Rutelli, di Casini, di Prodi e di Bertinotti, dei Dico e dei nostri letti, all'Autore del discorso delle Beatitudini?
V.Zucconi (repubblica.it)