dall'interessante inchiesta di Curzio Maltese su la Vallée d'Aoste pubblicata ieri da Repubblica:
"...e qualcuno comincia a guardare con preoccupazione al traffico di latitanti calabresi nella zona di Aosta. Nella Veulla, come si dice in patois, su 35 mila abitanti i calabresi sono 7 mila e vengono quasi tutti da un paesino di tremila anime dell´Aspromonte, San Giorgio Morgeto. La festa dei calabresi, in onore dei santi Giorgio e Giacomo, raccoglie ogni estate diecimila presenze, più di quella di Sant´Orso, patrono di Aosta. «Al novanta per cento si tratta di gente onestissima, grandi lavoratori» spiegano i carabinieri di Aosta, quasi tutti stranamente trasferiti di recente da Calabria e Sicilia «ma il restante dieci per cento ha nomi che mettono paura».
Sono i nomi di Iamonte e Facchineri, i boss della piana di Gioia Tauro, sempre più presenti in città. Giuseppe Facchineri si è addirittura trasferito in pianta stabile ad Aymavilles, all´inizio della Val di Cogne. Sono molti i misteri della piccola Aosta e molti gli uomini di potere locali contenti che la curiosità degli "italiens" si limiti al miserabile turismo televisivo intorno all´ex baita dei Franzoni a Cogne, tomba del piccolo Samuele e set di desolanti talk show. .."