Egregio Direttore,
Sono letteralmente trasecolata leggendo il titolo ieri sul suo giornale “Non credo nel Made in Italy, Bonino gela tutti e tifa Europa”, perché credere nel Made in Italy e promuoverne l’internazionalizzazione è la ragion d’essere del Ministero del commercio internazionale e di chi lo guida. D’altra parte non mi sembra di aver visto nessuno gelare. E l’unica parte del titolo che mi sento di sottoscrivere è che tifo Europa, ovviamente in un altro contesto.
Ma è il testo dell’intervista stessa ad essere sorprendente, perché viene mescolato in un unico pentolone di poche righe il Made in Italy, il “Made in”, “100% Italia”, “marchio”, “Made in Europe” e chi più ne ha più ne metta. C’è davvero da chiedersi se l’autrice non abbia intervistato qualcun altro. Allora, per fare un po’ di ordine:
1) Regolamento “Made in…”: come è noto, la politica commerciale non è più di competenza dei singoli governi nazionali, bensì materia esclusiva della Commissione Europea. Per questo l’Italia ha proposto il “made in” obbligatorio per le merci extraeuropee che entrano nel mercato comunitario che ha avuto come primo risultato un regolamento predisposto dal Commissario Mandelson. Purtroppo in Consiglio non ci sono i numeri per ottenere il disco verde perché alcuni grandi paesi, più distributori che manifatturieri, sono contrari. Continueremo a batterci, ma dobbiamo anche essere realisti e riconoscere che si tratta di una strada in salita.
2) “100% Italia”: E' una proposta di legge che prevede la creazione del marchio "100 per cento Italia" di proprietà dello stato italiano per prodotti ideati, disegnati, progettati, lavorati e confezionati interamente sul territorio italiano. Proposta affascinante, ma molto fumosa e realizzabile solo a livello facoltativo perché nessuno stato, italiano, francese, tedesco, può apporre obbligatoriamente un marchio che identifichi l’origine geografica senza violare le norme comunitarie.
3) “Made in Europe”: proposta inesistente, mai parlato di Made in Europe
Per quanto riguarda poi la promozione del Made in Italy occorre che tutti - governo, imprese, sindacati, associazioni di categorie – si muovano insieme, compatti e con una voce sola. Da parte mia già ci dedico e continuerò a dedicarci tutte le mie energie. Sarebbe necessario che contribuissero anche i media con attenzione e professionalità: la ricerca di titoli “forti”, e per di più falsi, testi confusi ed incomprensibili, sbadatezze e scarsa puntualità nel merito, non sono gli strumenti più adatti. Mi sembrerebbe utile che un altro titolo “forte” ma vero, facesse chiarezza.
Emma Bonino
Ministro del Commercio Internazionale e per le Politiche Europee
visto che alla bonino piace il made in europe può anche cambiare aria e togliersi dalla palle....
anteporre gli interessi di ogni singola comunita' nazionale agli interessi delle lobby finanziarie,salvaguardare le specificita',e un federalismo solidale, a proposito i radicali non erano federalisti?
Troppe ingerenze ed imposizioni per chi come noi non é capace di tutelare i propri interessi(l'italiano),non fanno altro che aumentare il disinteresse o lo scetticismo verso un percorso secolare.
In linea di massima sì, federalisti europei, non federalisti alla leghista o alla lega delle autonomie.
Adesso che Willy ha postato il testo originale, vedo che molti dei discorsi fatti fin qui sono campati in aria o su fondamenta sbagliate.
Non ha mai parlato del MAde in Europe....
Come giustamente sottolinea, dovrebbero essere anche i media a fare chiarezza, ma in Italia non esistono media intenzionati a farlo visto che sono in balia dell'una e dell'altra parte politica.
Ma sono pienamente d'accordo (puoi leggere i miei post precedenti su questo thrad).
Il problema è che molti, purtroppo, pensano ancora che lo scopo dell'unificazione europea sia quello di creare un megastatocentralizzato burxellesladrona come molta cattiva informazione puo far credere.
Invece l'Europa è un modo per tutelare ancora meglio i prodotti (in questo caso) ma anche le specificità e i diritti delle varie nazioni del Popolo Europeo
made in Europe? no grazie io mi tengo il made in Italy.
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