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Risultati da 1 a 3 di 3

Discussione: I miliardari (Blondet)

  1. #1
    legio_taurinensis
    Ospite

    Predefinito I miliardari (Blondet)

    I miliardari
    Maurizio Blondet
    31/03/2007
    Mikhail Khodorkovski, ora in prigione, ex proprietario della «Yukos»

    I miliardari le persone con più di un miliardo di dollari a disposizione, pari a 1340 miliardi di vecchie lire sono aumentati nel mondo.
    Nel 2006 erano 793; oggi sono 946.
    Più di metà di questi fortunati, ossia 523, abitano in soli tre paesi: 415 sono americani, 55 tedeschi, 53 sono russi.
    Ma la globalizzazione ha prodotto miliardari anche in Asia, e precisamente nei paesi dove la povertà estrema è più diffusa.
    L'India ha il maggior numero di miliardari asiatici: sono 36, e ciascuno di loro dispone di oltre 5 miliardi di dollari, equivalenti a 3,8 miliardi di euro.
    L Cina ha venti miliardari, ciascuno con 1,4 miliardi di dollari, un miliardo di euro, duemila miliardi di vecchie lire.
    Può sembrare poco, ma si pensi che quei venti hanno fatto il loro primo miliardo in meno di dieci anni.
    Nel complesso, la ricchezza di questo migliaio di super-ricchi è aumentata, nel solo ultimo anno, di un fantastico 35%.
    Tutti insieme, i 946 uomini d'oro possiedono 3500 miliardi di dollari: ossia molto di più del prodotto interno lordo della Germania (2990 miliardi di dolari), la terza potenza economica del pianeta.
    Di fatto loro, un centomilionesimo della popolazione globale, possiedono più ricchezze dei 3 miliardi di uomini meno fortunati.
    Fra i nuovi super-ricchi, i più giovani e i più rapidamente arricchitisi sono quelli russi.
    Due su tre di loro hanno cominciato ad accumulare i loro astronomici patrimoni sui vent'anni d'età.
    Tutti, ovviamente, durante il periodo delle «liberalizzazioni» di Eltsin, quando la Russia passò dall'economia sovietica a quella, diciamo così, di mercato.

    Quei ventenni erano quasi tutti agenti del Kgb, piccoli funzionari di stato o semplicemente esponenti della mafia russo-ebraica, e seppero approfittare delle grandi privatizzazioni indette da Eltsin, acquistando fabbriche, miniere, infrastrutture pubbliche a prezzi fallimentari.
    Senza alcuna eccezione, questi giovani leoni («oligarchi», in Russia) hanno acquisito i loro patrimoni con accaparramenti, manipolazioni illegali di azioni, e metodi gangsteristici, non escluso il furto e l'assassinio.
    Un numero incalcolabile di vecchiette, povere pensionate, che abitavano appartamenti popolari di stato a Mosca sono state fatte fuori fisicamente per costituire imperi immobiliari dal nulla.
    Si ritiene che abbiano spogliato la Russia di oltre mille miliardi di dollari in miniere di carbone e petrolio, di ferro e metalli vari, in giacimenti petroliferi, in reti di trasporto e in industrie tutte prima proprietà di stato.
    Boris Eltsin fu convinto, da economisti ultraliberisti di Harvard e di Chicago, a svendere le parti dell'economia pubblica, che quegli esperti sostenevano essere «non competitive»: non davano profitto, spiegarono, perché gestite secondo il sistema socialista, inefficiente.
    Non doveva essere del tutto vero, visto che in un decennio quei ventenni hanno accumulato una enorme liquidità.
    E non l'hanno fatto innovando e rendendo efficienti le aziende di stato, cercando per i prodotti nuovi mercati, rinnovando gli impianti e razionalizzando la produzione.
    Molto semplicemente, erano quelli che avevano i capitali necessari per accaparrarsi a prezzi stracciati i beni pubblici messi all'incanto, e i mezzi per intimidire i concorrenti alle aste, fossero veri imprenditori o ex caporioni di PCUS.
    Sia i capitali sia i mezzi d'intimidazione venivano dal passato «lavoro» degli oligarchi nella mafia.

    In qualche caso, i capitali sono stati forniti loro dall'estero: Mikhail Khodorkovski, per esempio, si dice abbia acquistato l'intero patrimonio petrolifero sovietico (da lui privatizzato e ribattezzato «Yukos») con 250 milioni di dollari prestatigli dai Rotschild di Londra.
    La Yukos valeva, a valori di mercato, 19 miliardi di dollari.
    Questi «imprenditori» non hanno migliorato affatto l'economia: anzi, nel decennio dell'accaparramento, i russi qualunque hanno sofferto un crollo del loro livello di vita pari all'80 per cento.
    In America Latina, la nascita di nuovi milionari deriva da cause analoghe: le privatizzazioni dei servizi pubblici, nel quadro dell'apertura al «mercato libero» imposte del Fondo Monetario.
    La maggior parte dei nuovi miliardari sono infatti in Messico e in Brasile, i due paesi che si sono spinti più oltre nella privatizzazione dei più profittevoli, efficienti e grossi monopoli pubblici.
    Su 38 miliardari in dollari sudamericani, 30 sono brasiliani o messicani, che possiedono complessivamente valori per 120 miliardi di dollari.
    La ricchezza di quei 38 supera quella detenuta dal resto dei 250 milioni di latino-americani.
    I quali, nel frattempo, hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita.
    La nascita dei miliardari in Sud-America infatti coincide con l'adozione in quei paesi di misure liberiste quali: l'abolizione del salario minimo garantito, il rincaro dei servizi pubblici essenziali (scuole, sanità, trasporti, in genere privatizzati), la cancellazione di sussidi su generi di prima necessità, come il pane.
    Metà dei miliardari messicani hanno ereditato la loro fortuna, e l'hanno aumentata grazie alle liberalizzazioni; un'altra metà grazie alla loro vicinanza agli ambienti di potere, che li hanno messi in buona posizione per comprare le grandi imprese pubbliche per poco, e venderle per molto alle multinazionali Usa.

    Anche il 40 per cento dei miliardari brasiliani erano già ricchi di famiglia. E quelli che si sono «fatti da sé» sono ben rappresentati dalla famiglia Safra, un nome noto nella finanza ebraica, che semplicemente ha lucrato dalla privatizzazione del settore finanziario in Brasile e poi si è allargato nel settore siderurgico: oggi i signori Jospeh e Moise Safra brasiliani hanno un patrimonio di quasi 9 miliardi di dollari.

    Maurizio Blondet

  2. #2
    ribelle88
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Emiliano Visualizza Messaggio
    Può sembrare poco, ma si pensi che quei venti hanno fatto il loro primo miliardo in meno di dieci anni.
    Allora abbiamo ancora qualche speranza pure noi!

    Cmq scherzi a parte dovremmo riflettere su questo articolo....

  3. #3
    legio_taurinensis
    Ospite

    Predefinito

    .

 

 

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