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  1. #21
    Il Senza Dio
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    1000 euro è una bella cifra...

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da FreeFlag Visualizza Messaggio
    Siamo tutti più ricchi.
    • Però i nostri stipendi sono al penultimo posto nell'Euro-peretta...
    • Però i tassisti non sono aumentati di numero e pure le tariffe sono aumentate...
    • Però i carburanti costano come prima...
    • Però la distriìbuzione dei farmaci da banco copre si e no il 2-3 % del territorio nazionale...
    • Però i passaggi di proprietà che sono stati tolti ai notai li fanno le agenzie di pratiche auto (e non certo i comuni) agli stessi costi di prima...
    • Però chi ha un c/c (razza di babbei...) è meglio che se lo tenga anche se gli costa perché le banche si sono pre-munite e ai nuovi clienti che arrivano concedono fidi con molta difficoltà: e senza fidi non si lavora...
    Però è Gufo-boom perché la stampella scrive che è così...

    E allora è vero.


    caro freeflag, ha appena ammesso su un altro thread di essere un perfetto incompetente in materia di economia.

    ho apprezzato la sua sincerita', e adesso ovviamente le dico di fidarsi. quelli che lei ha votato la hanno presa per i fondelli, ma l' elettorato di sx non e' inferiore, e i conti li sa fare.

    mi raccomando, se ne ricordi alle amministrative.

  3. #23
    Ian è di guardia qui
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    Citazione Originariamente Scritto da FreeFlag Visualizza Messaggio
    Anche in grammatica rischiamo di essere ultimi...

    I ... stipendi

    Povera Italia...
    Non credo sia un errore tanto madornale visto che è ammesso...poi lo sai che me ne faccio io della grammatica, la lascio a quelli che non hanno niente da dire e devono per forza parlare bene...........come i politici del resto

  4. #24
    Forumista
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    Citazione Originariamente Scritto da Nikalte Visualizza Messaggio
    Potresti riassumere cosa scrive esselunga sul suo giornale riguardo la distribuzione dei farmaci nei supermercati?
    onde evitare errori o sporcarlo con mie interpretazioni, lo riporto qua paro paro... leggilo con attenzione.
    Quando l'ho letto io, mi è parso allucinante che un'importante società nella distribuzione abbia dovuto spiegare gli oggettivi impedimenti alla realizzazione del corner... la campagna massiccia evidentemente ha colpito i diretti concorrenti


    FARMACI DA BANCO NEI SUPERMERCATI: UNA "LIBERALIZZAZIONE" MIRATA
    fonte: Esselunga News numero di Marzo 2007

    L'enorme propaganda fatta al Decreto Bersani del luglio 2006, che consentirebbe la vendita di tutti i medicinali da banco fuori dalle farmacie, ha generato una forte domanda nella clientela, alla quale dobbiamo dare una risposta.
    Queste disposizioni, definite "liberalizzazione" del mercato dei farmaci, in realtà presentano vincoli strutturali e organizzativi che non consentono di liberalizzare il mercato e, soprattutto, che impediscono una diffusione capillare del servizio.
    UNA SERIE DI VINCOLI
    La normativa prevede che la vendita dei farmaci debba essere effettuata nell'ambito di un apposito reparto e alla presenza e con l'assistenza di almeno un farmacista iscritto all'Ordine dei Farmacisti.
    APPOSITO REPARTO
    E' obbligatoria la predisposizione di un apposito spazio, dedicato esclusivamente ai medicinali da banco, che devono essere chiaramente separati così da escludere la commistione con altri tipi di prodotti ed essere inaccessibili quando il farmacista è assente.
    Questo obbligo rende possibile la realizzazione di questo reparto di vendita soltanto in esercizi di grandi dimensioni quali gli ipermercati, il che esclude pressochè tutti i negozi Esselunga.
    Questo "privilegio" che di fatto la legge riserva alle grandi superfici di vendita costituisce pertanto un oggettivo ostacolo alla libera concorrenza, poichè impedisce alle catene con negozi medi e piccoli di vendere medicinali da banco.
    PRESENZA DEL FARMACISTA
    La presenza del farmacista è obbligatoria. I punti vendita della Grande Distribuzione sono generalmente aperti per 13 ore giornalieri (6 giorni alla settimana, spesso anche la domenica). La presenza continua del farmacista comporta dunque la presenza a rotazione di 3 o 4 farmacisti, tenuto conto anche delle aperture festive e delle ferie.
    DI CHE COSA STIAMO PARLANDO?
    I farmaci da banco più venduti in Italia riguardano le malattie da raffreddamento, i disturbi gastrointestinali e gli analgesici. Seguono i dermatologici, le vitamine, gli integratori e le medicine per l'apparato circolatorio.
    Gli articoli liberalizzati del Decreto sono oltre 2.300, che comprendono però, per esempio: 16 tipi di Talco mentolato, 77 di Glicerolo, 11 di Cebion, 21 di Paracetamolo, 88 di Sodio Cloruro... eccetera.
    Nella realtà, gli articoli che si possono ragionevolmente mettere in vendita e che coprono i più importanti principi attivi sono circa 200, suddivisi in:
    - GASTRO-INTESTINALI (imodium, guttalax, citrosodina)
    - ANALGESICI-ANTIREUMATICI (aspirina, moment, lasonil)
    - INTEGRATORI (betotal, cebion, polase)
    - SISTEMA RESPIRATORIO (fluimucil, benagol, vicks sinex)
    - DERMATOLOGICI (polaramin, cicatrene)
    - CALMANTI E DISASSUEFANTI (valeriana dispert, nicorette)
    - OFTALMICI (imidazyl, stilla)
    - GINECOLOGICI (tantum rosa)
    - SISTEMA CIRCOLATORIO (essaven gel, preparazione H)
    Si stima che ogni giorno questo "reparto parafarmacia" possa vendere al massimo 250 pezzi, con uno spazio dedicato che, nei negozi di medio-piccole dimensioni, andrebbe a scapito di interi reparti alimentari.
    Tutti questi motivi ci mettono nell'impossibilità di fruire di questa "liberalizzazione" e di soddisfare le legittime aspettative dei nostri gentili Clienti.
    LE ORIGINI DEL DECRETO
    L'autorità Antitrust, dal 1998, ritenne ingiustificata l'esclusiva delle farmacie per la vendita dei farmaci da banco, e nel 2005 reputò improrogabile la liberalizzazione della vendita di questi farmaci presso la distribuzione moderna.
    Nell'orientamento dell'Antitrust il diritto dei consumatori di accedere liberamente e direttamente ai farmaci di automedicazione non deve essere condizionato all'intermediazione del farmacista, e auspica addirittura la vendita tramite distributori self-service o via internet.
    La proposta che invano è stata portata avanti nel corso degli ultimi mesi anche da Federdistribuzione (la federazione che rappresenta gran parte della distribuzione moderna) è la seguente: i farmaci da banco, essendo medicinali che per la loro composizione e il loro obiettivo terapeutico sono concepiti per essere utilizzati senza l'intervento del medico, potrebbero essere venduti liberamente, senza la presenza obbligatoria del farmacista.
    La posizione di Federfarma, la federazione nazionale che rappresenta le farmacie private, in una lettera aperta al Ministro Bersani datata luglio 2006, propone che i medicinali da banco possano essere venduti in tutti gli esercizi commerciali anche senza la presenza obbligatoria del farmacista. Nonostante questi orientamenti e le raccomandazioni dell'Autorità Antitrust, il Decreto Bersani è sostanzialmente identico al progetto di legge redatto nel 2005 da Coop; l'obbligo della presenza del farmacista iscritto all'Ordine e la necessità di un apposito reparto nascono con tale progetto di legge. Quindi una legge pensata ad hoc per gli ipermercati, che nel caso di Coop sono 75.
    I FARMACI DA BANCO ALL'ESTERO
    I medicinali da banco sono venduti fuori dalle farmacie in Inghilterra, Irlanda, Olanda, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Germania... negli Stati Uniti i farmaci da banco sono acquistabili nei drugstore e nei supermercati ormai da decenni. E senza la presenza del farmacista.
    IL FUTURO
    Il fatto che la legge sia redatta in tal modo, che Coop abbia subito predisposto i reparti prescritti in molti ipermercati assumendo un numero adeguato di farmacisti (in questo seguita da altri gestori di grandi superfici) e che Coop già gestisca molte vere e proprie farmacie, lascia pensare che a queste "parafarmacie" sarà consentita la vendita di tutti i farmaci. Rimangono dunque poche speranze che si giunga a una vera liberalizzazione dei farmaci da banco. Spiacenti, non potremo dunque per ora offrirvi questo servizio.

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da Cleo0970 Visualizza Messaggio
    onde evitare errori o sporcarlo con mie interpretazioni, lo riporto qua paro paro... leggilo con attenzione.
    Quando l'ho letto io, mi è parso allucinante che un'importante società nella distribuzione abbia dovuto spiegare gli oggettivi impedimenti alla realizzazione del corner... la campagna massiccia evidentemente ha colpito i diretti concorrenti


    FARMACI DA BANCO NEI SUPERMERCATI: UNA "LIBERALIZZAZIONE" MIRATA
    fonte: Esselunga News numero di Marzo 2007

    L'enorme propaganda fatta al Decreto Bersani del luglio 2006, che consentirebbe la vendita di tutti i medicinali da banco fuori dalle farmacie, ha generato una forte domanda nella clientela, alla quale dobbiamo dare una risposta.
    Queste disposizioni, definite "liberalizzazione" del mercato dei farmaci, in realtà presentano vincoli strutturali e organizzativi che non consentono di liberalizzare il mercato e, soprattutto, che impediscono una diffusione capillare del servizio.
    UNA SERIE DI VINCOLI
    La normativa prevede che la vendita dei farmaci debba essere effettuata nell'ambito di un apposito reparto e alla presenza e con l'assistenza di almeno un farmacista iscritto all'Ordine dei Farmacisti.
    APPOSITO REPARTO
    E' obbligatoria la predisposizione di un apposito spazio, dedicato esclusivamente ai medicinali da banco, che devono essere chiaramente separati così da escludere la commistione con altri tipi di prodotti ed essere inaccessibili quando il farmacista è assente.
    Questo obbligo rende possibile la realizzazione di questo reparto di vendita soltanto in esercizi di grandi dimensioni quali gli ipermercati, il che esclude pressochè tutti i negozi Esselunga.
    Questo "privilegio" che di fatto la legge riserva alle grandi superfici di vendita costituisce pertanto un oggettivo ostacolo alla libera concorrenza, poichè impedisce alle catene con negozi medi e piccoli di vendere medicinali da banco.
    PRESENZA DEL FARMACISTA
    La presenza del farmacista è obbligatoria. I punti vendita della Grande Distribuzione sono generalmente aperti per 13 ore giornalieri (6 giorni alla settimana, spesso anche la domenica). La presenza continua del farmacista comporta dunque la presenza a rotazione di 3 o 4 farmacisti, tenuto conto anche delle aperture festive e delle ferie.
    DI CHE COSA STIAMO PARLANDO?
    I farmaci da banco più venduti in Italia riguardano le malattie da raffreddamento, i disturbi gastrointestinali e gli analgesici. Seguono i dermatologici, le vitamine, gli integratori e le medicine per l'apparato circolatorio.
    Gli articoli liberalizzati del Decreto sono oltre 2.300, che comprendono però, per esempio: 16 tipi di Talco mentolato, 77 di Glicerolo, 11 di Cebion, 21 di Paracetamolo, 88 di Sodio Cloruro... eccetera.
    Nella realtà, gli articoli che si possono ragionevolmente mettere in vendita e che coprono i più importanti principi attivi sono circa 200, suddivisi in:
    - GASTRO-INTESTINALI (imodium, guttalax, citrosodina)
    - ANALGESICI-ANTIREUMATICI (aspirina, moment, lasonil)
    - INTEGRATORI (betotal, cebion, polase)
    - SISTEMA RESPIRATORIO (fluimucil, benagol, vicks sinex)
    - DERMATOLOGICI (polaramin, cicatrene)
    - CALMANTI E DISASSUEFANTI (valeriana dispert, nicorette)
    - OFTALMICI (imidazyl, stilla)
    - GINECOLOGICI (tantum rosa)
    - SISTEMA CIRCOLATORIO (essaven gel, preparazione H)
    Si stima che ogni giorno questo "reparto parafarmacia" possa vendere al massimo 250 pezzi, con uno spazio dedicato che, nei negozi di medio-piccole dimensioni, andrebbe a scapito di interi reparti alimentari.
    Tutti questi motivi ci mettono nell'impossibilità di fruire di questa "liberalizzazione" e di soddisfare le legittime aspettative dei nostri gentili Clienti.
    LE ORIGINI DEL DECRETO
    L'autorità Antitrust, dal 1998, ritenne ingiustificata l'esclusiva delle farmacie per la vendita dei farmaci da banco, e nel 2005 reputò improrogabile la liberalizzazione della vendita di questi farmaci presso la distribuzione moderna.
    Nell'orientamento dell'Antitrust il diritto dei consumatori di accedere liberamente e direttamente ai farmaci di automedicazione non deve essere condizionato all'intermediazione del farmacista, e auspica addirittura la vendita tramite distributori self-service o via internet.
    La proposta che invano è stata portata avanti nel corso degli ultimi mesi anche da Federdistribuzione (la federazione che rappresenta gran parte della distribuzione moderna) è la seguente: i farmaci da banco, essendo medicinali che per la loro composizione e il loro obiettivo terapeutico sono concepiti per essere utilizzati senza l'intervento del medico, potrebbero essere venduti liberamente, senza la presenza obbligatoria del farmacista.
    La posizione di Federfarma, la federazione nazionale che rappresenta le farmacie private, in una lettera aperta al Ministro Bersani datata luglio 2006, propone che i medicinali da banco possano essere venduti in tutti gli esercizi commerciali anche senza la presenza obbligatoria del farmacista. Nonostante questi orientamenti e le raccomandazioni dell'Autorità Antitrust, il Decreto Bersani è sostanzialmente identico al progetto di legge redatto nel 2005 da Coop; l'obbligo della presenza del farmacista iscritto all'Ordine e la necessità di un apposito reparto nascono con tale progetto di legge. Quindi una legge pensata ad hoc per gli ipermercati, che nel caso di Coop sono 75.
    I FARMACI DA BANCO ALL'ESTERO
    I medicinali da banco sono venduti fuori dalle farmacie in Inghilterra, Irlanda, Olanda, Svizzera, Norvegia, Danimarca, Germania... negli Stati Uniti i farmaci da banco sono acquistabili nei drugstore e nei supermercati ormai da decenni. E senza la presenza del farmacista.
    IL FUTURO
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    quello che manca in questo post e' l' indicazione della norma di legge che impedisce alla esselunga di organizzarsi in maniera tale da guadagnare con la vednita dei farmaci.

    o forse e' una norma nascosta, come quella che le impedisce di vendere TIR Iveco, missili Stinger, caviale Beluga etc etc (che, infatti, il primo finanziatore non berlusconiano di FI NON vende)?

  6. #26
    Moderatori anghe noi...
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    Citazione Originariamente Scritto da POVERAITALIA Visualizza Messaggio
    Non credo sia un errore tanto madornale visto che è ammesso...poi lo sai che me ne faccio io della grammatica, la lascio a quelli che non hanno niente da dire e devono per forza parlare bene...........come i politici del resto
    Si... Tutto è permesso in Povera Italia. Anche sputtanare la lingua più bella del mondo...

    Noi, invece, conserviamo ancora la nostra vecchia grammatica delle medie dove sta scritto che davanti a gs- gn- ps- e pn- si deve usare l'articolo " LO " al singolare e " GLI " al plurale. E st- non fa eccezione...

    Provi a dire " I stambecchi "... oppure " I stronzi "... Non torna, non suona bene...

    Siamo di quelli che scrivono ancora "gli pneumatici". Siamo all'antica... Ci perdoni.

  7. #27
    Moderatori anghe noi...
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    L'articolo su Esselunga l'abbiamo proposto pure noi qualche giorno fa. Naturalmente siamo stati ricoperti di cuntumelie...

    Tipico atteggiamento sinistrico: incapacità di accettare i fatti.

  8. #28
    brescianofobo
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    Istat: a marzo settore telefonia -7,8% su mese per dl Bersani


    ROMA (Reuters) - Dopo l'entrata in vigore del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, che ha abolito i costi di ricarica per i cellulari, i prezzi del settore complessivo telefonia fissa e mobile sono scesi in marzo del 7,8% su mese e dell'8,5% su anno.

    Lo ha reso noto Istat, presentando le stime preliminari dell'inflazione di marzo.

    L'intero settore delle comunicazioni segna un calo del 6,3% su mese e del 10,6% su anno


  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da brunik Visualizza Messaggio
    Istat: a marzo settore telefonia -7,8% su mese per dl Bersani


    ROMA (Reuters) - Dopo l'entrata in vigore del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, che ha abolito i costi di ricarica per i cellulari, i prezzi del settore complessivo telefonia fissa e mobile sono scesi in marzo del 7,8% su mese e dell'8,5% su anno.

    Lo ha reso noto Istat, presentando le stime preliminari dell'inflazione di marzo.

    L'intero settore delle comunicazioni segna un calo del 6,3% su mese e del 10,6% su anno

    Ma anche le imprese di Superbersy vanno sotto il ProdiBOOM?

  10. #30
    Makeru ga, katta
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    Before you all die ghastly, horrible deaths, let me take the hour to describe my latest plan for world domination! Uhauhauha!
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    Citazione Originariamente Scritto da pellizza1802 Visualizza Messaggio
    La riduzione per le bollette della famiglia tipo italiana sarà di 2 euro all'anno per l'elettricità e di 33 euro per il metano, per un totale di 35 euro (meno 2,5%). Ulteriori risparmi potrebbero poi arrivare dal 1 luglio, grazie all'apertura alla concorrenza del settore elettrico.



    2euro... x luce
    e 33 x gas...

    e voi esultate x questo????

    Ne deduco che preferivi pagare di più.
    _______________________
    Gli zeri, per valere qualcosa,
    devono stare a destra.

 

 
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