Famiglie giornalistiche tutte al Family day

Māteta, pāteta e frāteta. Tutti al Family day. Pardon, al Dies familiae.
Foto di famiglia giornalistica alla manifestazione indetta dai cattolici italiani. Comincia da par suo il Corriere della Sera che con Paolo Mieli, il direttore e papā, porta in piazza anche il vice-mamma. Si compongono e si ricompongono le famiglie del giornalismo italiano e non č Pierluigi Battista il prescelto. Lasciato a casa per la sua irriducibile natura di liberale, libertario e libertino, Battista ha dovuto cedere il posto al casto Dario Di Vico, per l’occasione pettinato e phonato come Nanni Bazoli.

Māteta, pāteta e frāteta. Anche i giornalisti tengono famiglia.
Subito dopo lo striscione di via Solferino, avanza la delegazione di largo Fochetti, ossia la Repubblica, ritornata a essere secondo giornale italiano ma primo nel colpo di scena. Ezio Mauro abbandona al cinico e baro destino del tetto coniugale i fratelli Carlo e Giuseppe D’Avanzo e si porta sotto braccio “il nostro Daniele”, ossia Mastrogiacomo, l’eroe dei Due Kabul.
I due fratelli, giacciono ormai nell’anticamera dello studio legale milanese di Annamaria Bernardini De Pace. Rivendicano gli alimenti previsti dalla legge per i coniugi abbandonati. Sempre primi nel colpo di scena quelli di Repubblica. Anche nel nonno il cinico Mauro riserva una sorpresa. Tutti aspettano il Fondatore e lui, sfasciafamiglie, si porta Giorgio Bocca. Regolarmente fornito di borraccetta.

Māteta, pāteta e frāteta. Alla testa del corteo, scusate la presunzione, ci sarā la famiglia del Foglio.
Giuliano Ferrara sarā seduto sulla sedia gestatoria portato a spalla da tutti i redattori col vestitino rosso da chierichetti. Guidati da Ubaldo Casotto parato da suddiacono e da Andrea Marcenaro, parato da diacono, i redattori canteranno in angelico coro: “Mira il tuo popolo oh bella Signora”.

Māteta, pāteta e frāteta. La famiglia di Segrate sarā guidata da Pietro Calabrese.
Il direttore di Panorama voleva portarsi solo Rita Pinci. Ma con il restyling del settimanale c’č stata anche l’iscrizione all’associazione delle famiglie numerose e senza nulla concedere alla poligamia, il direttore porterā con sé il caravanserraglio delle divine, accanto alla favorita Rita, infatti, ci saranno:
Denise Pardo, Stella Pende, Terri Marocco. Il trittico delle maliarde.
Unica famiglia accompagnata dal cane, c’č anche il cane Pippo.

Māteta, pāteta e frāteta. Foto di famiglia giornalistica alla manifestazione. Scarpette chiodate per tutti, avanza nella cavea di piazza San Giovanni la grande famiglia del Tg5 capeggiata da Carlo Rossella. Il direttore che tutto il mondo c’invidia, il direttore pių fascinoso, il direttore tirabaci nonché compassionevole, amorevolmente si porta al fianco Cesara Bonamici anche per consolarla dopo la lunga assenza dal video. Resta imbronciata al Palatino Cristina Parodi. Prima di dare la sua adesione, quella gran volpe di Rossella, ha mobilitato tutti gli spioni di Foggy Bottom per sapere se Clemente J. Mimun sarā accompagnato da Piero Vigorelli (in quel caso sarebbe un Dico) o da Daniela Di Sotto in Fini, sua partner da curva Lazio.

Māteta, pāteta e frāteta. Il direttore del Tg1 non viene con la Frittella né con il satanasso Francesco Giorgino.
Artefice di un colpo di teatro forse superiore a quelli di Ezio Mauro, Gianni & Riotto detto Johnny si presenta in San Giovanni a braccetto con il devoto Totō Cuffaro. Tra l’uomo di Detroit e l’uomo di Raffadali č un vero e proprio coming out mitigato dalla proverbiale saggezza di Totō: “Perō non diciamolo troppo in giro che siamo una famiglia. Se lo sa Giancarlo Caselli, siamo rovinati”.

saluti