Roma - “Parole che non possono restare inascoltate, quelle pronunciate dal Santo Padre in tema di corruzione e tangenti”. E’ quanto dichiara il ministro Antonio Di Pietro. “Un giusto ed appropriato richiamo a fenomeni quanto mai attuali. Temo però – prosegue Di Pietro- siano ancora molte le mani, come ha detto Benedetto XVI, che non possono accostarsi, all’altare del Signore. C’è un problema molto umano che affligge la nostra società ed è per questo che l’Italia dei Valori si è fatta promotore di un disegno di Legge al Senato, che presenterà domani, il quale prevede la non candidabilità e l’impossibilità a ricoprire cariche in Parlamento per chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato. La politica – dice ancora il leader dell’IdV- accolga perciò l’appello del Santo Padre con un esempio alto di moralizzazione. Il fenomeno corruzione e tangenti oltre a minare alla base il sistema democratico produce aberrazioni in qualsiasi settore pubblico e privato. Bisogna ritrovare la via smarrita, o forse mai intrapresa veramente, della legalità, anche e soprattutto nelle Istituzioni. Chi riveste un ruolo pubblico – conclude Di Pietro- ha il dovere, morale, di farlo”.
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