E sull'ipotesi di un referendum abrogativo: «Strumento inadeguato»
Legge elettorale, dall'Unione sì a bozza Chiti
I rappresentanti dei partiti del centrosinistra trovano l'intesa sulle linee guida della riforma del voto proposta dal ministro diessino
ROMA - La maggioranza ha trovato l'intesa sulla riforma della legge elettorale: i rappresentanti dei partiti dell'Unione hanno detto sì alla cosiddetta bozza Chiti che contiene le linee guida per il nuovo meccanismo di voto - da affiancare ad alcune riforme costituzionali - con cui il centrosinistra conta di mandare in pensione le attuali norme, quelle che lo stesso Roberto Calderoli, ministro delle Riforme nel governo Berlusconi, aveva ribattezzato «porcellum», facendo il verso alla precedente legge Mattarella che era definita «mattarellum».
«REFERENDUM INADEGUATO» - I capigruppo dell'Unione, si legge in un documento elaborato nella riunione dei capigruppo del centrosinistra , «valutano positivamente la proposta elaborata dal ministro Chiti finalizzata a garantire il bipolarismo, la governabilitá, il pluralismo e il riequilibrio della rappresentanza dei generi». Vale a dire un sistema proporzionale con indicazione del premier, premio di maggioranza e soglia di sbarramento per frenare la proliferazione dei micro-partiti. Dando il via libera alla bozza, i rappresentanti della magioranza hanno anche definito «inadeguato» lo strumento del referendum con cui un comitato trasversale vorrebbe cancellare l'attuale legge. Inoltre, i capigruppo dell'Unione hanno concordato sul fatto che «è importante la riforma della Costituzione per superare il bipolarismo perfetto, ridurre il numero dei parlamentari e per il federalismo fiscale». Quindi, infine, si spiega che «l'Unione avvierá il confronto con le opposizioni» sulla base del documento uscito dalla riunione al Senato.
LA REPLICA ALLA CDL - Quella arrivata dal vertice ulivista è anche di fatto una risposta alla proposta di riforma illustrata da Roberto Calderoli a Napolitano. La bozza, su cui la Cdl - Udc esclusa - ha trovato l'intesa punta sul modello delle Regionali: impianto proporzionale, premio di maggioranza, che al Senato verrebbe assegnato su base nazionale e ripartito a livello regionale, e soglia di sbarramento che potrebbe essere del 3 per cento.
ALLEANZE PRIMA DEL VOTO - «È stata una riunone positiva per l'individuazione di alcuni punti e obiettivi - ha commentato lo stesso Vannino Chiti al termine della riunione -: la nuova legge elettorale dovrá prevedere che le alleanze e i rappresentanti si conoscano prima del voto, che ci sia un rapporto più vicino tra cittadini ed eletti, e che ci sia l'attuazione del principio dell'art.51 della Costituzione» per una pari rappresentativitá tra i sessi. «Dopo che avremo riferito alle Camere - ha poi precisato il ministro delle riforme - il Parlamento farà il proprio lavoro e tradurrà in leggi queste impostazioni su cui mi auguro ci sia una convergenza ampia».
CONVERGENZE TRA I POLI - Alla domanda se ci sono dei punti di contatto sufficienti per una intesa tra la proposta fatta dalla Cdl e la bozza Chiti, il ministro ha risposto: «Non conosco la bozza della Cdl ma solo quello che ho letto sui giornali e mi riferisco, più che altro, agli incontri che abbiamo fatto finora con l'opposizione». «C'erano - ha evidenziato Chiti - possibili convergenze sui principi di fondo della legge elettorale e vi era, almeno con alcune forze dell'opposizione, anche una intesa su possibili leggi di aggiornamento costituzionale». Il ministro ha citato, a questo proposito: «la riduzione del numero dei parlamentari; il superamento del bicameralismo paritario, al ruolo del presidente del Consiglio di poter procedere non solo alla nomina ma anche alla revoca dei membri del Governo e di avere, come candidato alla presidenza del Consiglio, la fiducia del Parlamento».
03 aprile 2007