Il nome del politico che avrebbe partecipato al festino sullo yacht è quello di Pierferdinando Casini. Solo che, colpo di scena, non è mai esistito alcun festino su alcuno yacht. E quindi il leader Udc non sarebbe mai stato su nessuna barca con nessuna modella compiacente.
E il suo nome? Inquietante: sarebbe stata tutta una trappola, costruita 'ad hoc'. Questo, per ora, è quello che emerge dopo che i tre giornalisti sentiti dal pm Woodcock (Fabrizio Caccia del "Corriere della Sera", Alessandro Farruggia del "Resto del Carlino" e Giovanni Rivelli della "Gazzetta del Mezzogiorno) hanno riferito la fonte della loro notizia.
Riassumiamo. Tre giornali scrivono che "un politico" era su una barca intento a fare un "allegro" festino. Chi li aveva informati? Lo hanno rivelato gli stessi cronisti al pm: l'avvocato Piervito Bardi, che aveva citato come super teste la soubrette Leilà Virzì. Non solo ma il legale avrebbe (lui) fatto chiaramente il nome di Casini.
Aria di scoop. I giornalisti gongolano e iniziano a scrivere omettendo però l'identità del politico e aspettando che il nome di Casini finisca agli atti, citato dalla Virzì. Ma questa smentisce tutto. E da lì parte il caos. I giornalisti (dicono al magistrato) sentono aria di truffa, chiamano l'avvocato ma ricevono spiegazioni evasive.
Risultato finale: yacht e festino non esistono e Casini, evidentemente, è stato vittima di una trappola che doveva scattare a pochi giorni dal voto favorevole dell'Udc sulla missione in Afghanistan.
Fila? Non del tutto. Se era una trappola, perché la Virzì avrebbe improvvisamente ritrattato tutto? E il famoso festino, alla fine, c'è stato o non c'è stato? Il fatto che la ragazza abbia negato non implica che non siano mai esistiti yacht e orgia.
Cose Nostre/ Vallettopoli, Casini (e bufale) sullo yacht
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I casi, per logica, sono tre e tutti inquietanti.
1) Il festino c'è stato e il politico coinvolto era effettivamente Casini. In questo caso qualcuno avrebbe fatto pressioni sulla Virzì e chissà su chi altro ancora per insabbiare tutto. Attualmente è l'ipotesi più improbabile.
2) Il festino c'è stato, ma il politico coinvolto NON era Casini. In questo caso ci sarebbe stata una manovra per gettare fango sul leader Udc e si aprirebbe un nuovo giallo: chi e come ha ordito la trappola? E comunque... ci sarebbe ancora un politico coinvolto dall'identità nascosta.
3) Il festino non c'è mai stato. Ipotesi drammatica, che per ora sembra quella comunemente accettata. Qualcuno avrebbe ordito un piano, con complice l'avvocato Bardi, per "incastrare" Casini. Lo stesso legale? Improbabile, perché avrebbe dovuto. E quindi? Di sicuro non è ancora finita