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    Predefinito Ventuno giorni per abituarsi.

    Paragoniamo l'essere umano ad una macchina (lo so che è riduttivo ma ci permetterà di capire meglio la situazione), nelle mie ricerche lo faccio spesso, riduco il comportamento umano ad un "modello" e faccio le dovute considerazioni.

    I sistemi descritti sono degli stratagemmi non risolutivi, ovvero possono dimostrarsi efficaci nella maggioranza dei casi, ma non risolvono il problema, permettono solo di migliorare lo stato dell'umore.
    Le basi scientifiche che hanno collaborato alla loro definizione sono:
    La neurolinguistica, la psicologia cognitiva, la psicosomatica, la cibernetica e la fisica meccanica. Il tutto risale al 1972. Oggi è stato solamente perfezionato!

    L'intelligenza artificiale è un sistema per simulare le reazioni umane, i primi studi sono corroborati da simulazioni al computer. La ripetizione giova, ci suggeriscono i latini, una noiosa ripetizione incessante di un medesimo concetto riesce ad innescarsi nella mente dell'uomo fino a trasformarlo (era una tecnica usata dalla polizia cinese per sedare gli animi dei ribelli e convertirli al regime. E stando ai fatti odierni posso confermare che funziona.)

    Una macchina deve essere programmata, nella cibernetica esiste la legge delle approssimazioni successive per la quale un sistema, scartando tentativi fallaci, si avvicina per approssimazione alla soluzione efficace del problema.

    Il nostro "meccanismo inconscio" può essere programmato dalla volontà. Ovviamente la volontà non è una panacea in grado di risolvere tutto, è uno strumento efficace per aiutare coscientemente il cervello ad adeguarsi alla realtà.

    L'immaginazione cosciente è uno strumento molto potente. Il cervello non fa distinzione tra la realtà ed un fatto ripetutamente immaginato (al risveglio molti sogni sembrano decisamente reali ...). Il pensiero viaggia pressocchè incontrollato e ristagna sui "momenti dolenti" affinchè possano essere compresi ed accettati. Sfortunatamente l'accettazione di un problema è un percorso difficile e solitamente doloroso.

    Il pensiero cosciente può essere controllato dalla volontà. Tramite la ripetizione e la volontà può essere "riprogrammato" e per "approssimazioni successive" potrà trovare la via più adatta nella costante ricerca del piacere e della serenità.
    Capita a tutti, magari nottetempo quando le energie sono deboli, di pensare ai problemi quotidiani fino ad ingigantirne le possibili conseguenze. E' questo il momento in cui dovremmo iniziare ad abituare il nostro "meccanismo mentale" a bloccarsi e pensare ad altro.

    Alcuni studi risalenti agli anni sessanta hanno dimostrato che circa ventuno giorni di ripetizione sistematica di un processo, il cervello iniziava ad incamerare il comportamento fino a farlo proprio. Non è possibile eliminare un comportamento, è possibile solo sostituirlo con un comportamento più efficace.

    La neurolinguistica la chiama la tecnica dello "schiocco". Si tratta, ovviamente, di un palliativo che non risolve il problema in profondità, ma lo esula parzialmente permettendo al nostro umore di non subire eccessive flessioni.

    Non mi soffermerò sul rapporto indissolubile tra postura, tensione muscolare ed umore. Sappiate solo che una persona "giù di corda" tiene le spalle curve, il collo inclinato e rigido, gli occhi bassi, la respirazione profonda di petto e la bocca piatta o curva con gli angoli tendenti al basso. Se provate per un istante ad assumere questa posizione potrete sentire che l'umore la seguirà lentamente, si predisporrà alla tristezza. Nulla di apocalittico, ovviamente.

    Assumendo la posizione contraria è possibile generare una predisposizione fisica energica al buonumore. Spalle dritte, collo morbido e rilassato, occhi che guardano avanti o in alto, respirazione completa (petto e stomaco in modo profondo) e un sorriso (forzato, simulato ... ma pur sempre un sorriso di bocca ed espressione) generano una predisposizione al rialzo del tono dell'umore. La chiameremo, per brevità, postura di "buonumore".
    Scusate la dozzinalità della definizione ...

    Se si affaccia un pensiero debilitante, uno di quei pensieri che si mescolano nel cervello fino a lievitare in un problema apparentemente insormontabile è necessario deviare l'attenzione. I pensieri si nutrono di attenzione cosciente.
    Immaginare il possibile risultato di un problema non è mai un'idea intelligente. La realtà potrebbe confermare o controbattere i fatti e, in questo caso, la vostra apprensione sarebbe completamente inutile. Anche nel caso in cui la realtà confermi il vostro pensiero, la vostra apprensione avrà allungato il calvario inutilmente!

    Un piccolo sforzo cosciente di volontà:
    1. Distrarre il pensiero il più velocemente possibile, appena vi accorgete di essere vittime di un pensiero debilitante innescate un segno convenzionale, uno qualsiasi, lo schiocco delle dita di una mano, uno "STOP" detto a voce alta, una rotazione energica della testa da destra a sinistra ... e ripetete sempre lo stesso gesto al sorgere del "pensieraccio".
    2. Drizzate il prima possibile il collo e spalancate gli occhi, meglio se guardate per un attimo in alto o comunque in un punto differente.
    3. pensare ad un evento spiritoso, ad una barzelletta, ad una scena comica, ad un film allegro, o a qualsiasi cosa che vi ricordi una situazione felice, anche se dovrete costruirla con l'immaginazione.
    4. Assumete la postura del "Buonumore". E' una definizione che mi fa rabbrividire ma è l'unica che mi è venuta in mente!!

    I quattro passaggi dovrebbero essere fatti quasi simultaneamente, ovviamente senza alcuna frenesia. E la mente deve essere distratta, successivamente, pensando a qualsiasi altra cosa, la percezione dovrebbe essere diretta su una parte del vostro corpo. Faccio un esempio:
    Per deviare il pensiero controllo la temperatura delle mani, cerco di capire se sono fredde o calde concentrandomi su di esse.

    E' chiaro che questa soluzione è solo un palliativo momentaneo, che ripetuto, potrebbe deviare quel processo di approssimazione successiva del cervello umano. Il cervello cerca di allontanarsi dai pensieri negativi anche se non sempre ci riesce. In questo modo potremmo aiutarlo nella sua costante ricerca.

    Con i soggetti sui quali è stato testato ha dato buoni risultati, oltre il 76% delle persone è riuscita a deviare i propri pensieri verso lidi più sereni. Di questo gruppo, almeno la metà, aveva problemi fisici o mentali anche gravi. Alcuni erano clinicamente depressi (pressocchè intrattabili! Quasi come me!)
    Inoltre, sempre del medesimo gruppo, l'83% ha appreso il sistema e lo attiva in modo completamente automatico senza quello sforzo cosciente che, almeno all'inizio, potrebbe sembrarvi artificiale e macchinoso.

    Più della metà di loro hanno automatizzato questo sistema in 21 giorni, una piccola parte entro i 19 giorni e il resto (il 28% circa) lo ha automatizzato entro 47 giorni.

    Di coloro che non hanno tratto beneficio (un beneficio apparente, che è sempre meglio di niente!! o no?) furono presi alcuni soggetti ai quali fu "somministrato" il trattamento ad oltranza, entro i 94 giorni riuscirono tutti ad incamerare il nuovo comportamento.
    Non ho mai capito a cosa fosse dovuta questa divergenza di efficacia, ma non credo che abbia importanza al momento.

    Il sistema può essere utile per controllare l'umore, l'umore predispone la mente verso la serenità, la serenità permette al corpo di agire comodamente secondo i migliori criteri di eccellenza (pensate all'effetto placebo, o a come sia più veloce il decorso delle malattie infettive in soggetti mentalmente positivi), il corpo, con la serenità, può lavorare meglio, essere più produttivo senza disperdere l'energia in azioni inutili e, spesso, dannose come i chiodi fissi e i pensieri martellanti.

    Ovviamente non ha un'efficacia certa ne garantita e, spesso, ci si può sentire stupidi nell'attuarlo (all'inizio mi sentivo un perfetto imbecille, ma dovevo testarlo anche su me stesso ... alla fine ha dato i suoi risultati!!) lo scopo è utile e nobile, è assolutamente gratuito ed è semplice da attuare ed è esente da controindicazioni. Perchè non farlo?

    Spero che a qualcuno serva per sorridere, almeno, una volta in più di quanto avrebbe normalmente fatto!

    Ciao ciao.

    p.s. Neva, ovviamente mi aspetto che tu lo faccia costantemente in modo da fornirmi un feedback della sua efficacia!!
    eheheh ... ho una cavia virtuale!! che fico!!
    Un bacio!

  2. #2
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    Ok! da stasera inizierò a ......riprogrammarmi!
    ciao da ...cavia virtuale.

 

 

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