Eni ha vinto la gara per l'ex colosso russo Yukos
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Eni vince asta per 20% attività Yukos
Enineftegaz, il consorzio formato da Eni ed Enel, ha vinto l'asta per alcuni asset del fallito gigante energetico privato russo Yukos, che comprende il 20% delle azioni di Gazpromneft, Arktikgaz e Urengoil. Lo comunica l' agenzia Interfax precisando che il prezzo è stato di 151,536 miliardi di rubli, circa 4,4 miliardi di euro.
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MOSCA, 4 APR - Enineftegaz, il consorzio formato da Eni ed Enel, ha vinto l'asta per alcuni asset del fallito gigante energetico privato russo Yukos. L'operazione comprende il 20% delle azioni di Gazpromneft, Arktikgaz e Urengoil. Lo comunica l'agenzia Interfax precisando che il prezzo e' stato di 151,536 miliardi di rubli, circa 4,4 miliardi di euro.
Questo è proprio Prodiboom.
Solo in Italia esistono i cretini che credono che la politica industriale non si debba fare in nome del libero mercato. La fanno tutti, noi a non farla facciamo la parte dei fessi.
Essere liberali vuol dire altre cose, non prendersi con piacere enormi tronchi sapete dove in nome di una (forse bella forse giusta) ideologia.
La cosa era stata "approvata" nel vertice di Bari Prodi-Putin.
Accordo con Gazprom per una call option: «Pronti a rilevare attività»
Eni-Enel vincono l'asta per gli asset Yukos
Circa 4,3 miliardi di euro per acquisire le attività gas del gruppo russo, inclusa la quota del 20% di Gazprom Neft
MILANO - Circa 4,3 miliardi di euro. È questa la cifra che ha permesso al consorzio EniNeftegaz (Eni al 60% ed Enel al 40%) di vincere l'asta su alcune attività del fallito gigante energetico privato russo Yukos. Il lotto battuto a Mosca comprende il 100% di Arctic Gas Company, il 100% di Urengolil, il 100% di Neftegasteknologia, il 20% di Gazprom Neft (ex Sibneft, ora controllata dal colosso dell'oro blu Gazprom) e alcuni asset minori, «che verranno liquidati o venduti», precisano i comunicati delle due società italiane a gara conclusa.
CONTENDENTI - All'asta hanno partecipato anche le russe Unitex e NefteTradeGroup, mentre la compagnia Trans Nafta, secondo la stampa moscovita, ha ritirato all'ultimo la propria offerta. Una gara veloce, circa 10 minuti, con 26 offerte e controfferte. L'agenzia di stampa Ria Novosti ha riportato in tempo reale la cronaca dei bid, spiegando che «principalmente le attività di offerta sono state tra EniNefteGaz (controllata dell'italiana Eni) e NefteTradeGroup (controllata della russa Rosneft). «Unitex ha fatto solo due offerte», prosegue Ria.
ACCORDO - L'acquisizione vede concretizzarsi sul versante russo l'intesa firmata tra Eni e Gazprom nel novembre 2004, che sul fronte italiano prevede l'ingresso del gigante russo del gas come venditore diretto di metano. Gazprom ha anche annunciato di aver concluso «un accordo per una call option con le compagnie Eni ed Enel» per l'acquisizione del 51% degli asset Yukos e il 20% di Gazprom Neft inclusi nel lotto. Lo riporta un comunicato stampa del colosso russo dell'oro blu, specificando che la call option rienta nella partnership strategica raggiunta tra Eni e Gazprom in data 14 novembre 2006. Intesa che tra l'altro prevede progetti congiunti sia in Russia che all'estero. La nota sottolinea che «una call option prevede un diritto (ma non l'obbligo) all'acquisto degli asset». Anche se lo stesso colosso si dice pronto a rilevare parte degli attivi acquisiti in giornata da Enineftegaz.
FALLIMENTO - Con la vendita entra nel vivo lo smembramento di Yukos, l'ex corazzata del greggio, già guidata da Mikhail Khodorkovsky: l'ex uomo più ricco di Russia è in carcere in Siberia per frode ed evasione fiscale. Il comitato creditori di Yukos ha diviso in tre lotti da vendere in due tempi la maggior parte degli asset della compagnia petrolifera, da agosto in bancarotta.
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MOSCA - Enineftegaz, il consorzio formato da Eni ed Enel, ha vinto l' asta per alcuni asset del fallito gigante energetico privato russo Yukos, che comprende il 20% delle azioni di Gazpromneft, Arktikgaz e Urengoil. Lo comunica l' agenzia Interfax precisando che il prezzo e' stato di 151,536 miliardi di rubli, circa 4,4 miliardi di euro.
Il lotto in asta comprendeva il 20% delle azioni di Gazpromneft, il 'braccio petrolifero' il cui pacchetto di controllo è in mano al gigante energetico Gazprom, i pacchetti di controllo delle filiali di Yukos Arktikgaz e Urengoil e azioni di altre 19 aziende del settore energetico.
Alla gara hanno partecipato, oltre al consorzio Enineftegaz di Eni-Enel, la Unitex di Novatek, il maggior produttore indipendente del gas russo, e Neftradegroup, creatura di Rosneft, il colosso petrolifero a controllo statale.
Secondo l'agenzia Interfax, Eni-Enel e Gazprom avevano raggiunto prima dell'asta un accordo per una ozpione d'acquisto da parte del gigante energetico russo delle azioni di Gazpromneft ora in mano alle compagnie italiane.
I risultati dell'asta concretizzano l'accordo raggiunto il 14 novembre scorso fra Eni e Gazprom, che oltre alle forniture di metano a lungo termine (fino al 2035), prevedeva un ingresso diretto del colosso russo nella distribuzione in Italia e un pari ingresso di Eni nel settore dell'estrazione in Russia. Mosca ha additato spesso quell'accordo come il modello di cooperazione che auspica con le aziende europee del settore energetico.
Eni ed Enel hanno confermato l'acquisizione di attività del colosso privato russo Yukos per 5,8 miliardi di dollari, tramite il consorzio EniNeftegaz,
partecipato al 60% da Eni e al 40% da Enel.
Il lotto di attività rilevato riguarda la totalità di Oao Artic Gas Company, di Zoao Urengoil e di Naeftegaztechnologia, oltre al 20% di Oao Gazprom Neft e ad alcuni asset minori che verranno venduti o liquidati.
GAZPROM SODDISFATTA PER ENI-ENEL, VUOLE COMPRARE
Il vicepresidente di Gazprom Aleksandr Medvedev ha espresso oggi soddisfazione per la vittoria del consorzio Eni-Enel nell'asta per gli asset del fallito colosso privato energetico Yukos, e ha confermato l'esistenza di un accordo per una opzione di acquisto di parte del lotto aggiudicato alle aziende italiane. Lo riferiscono le agenzie Itar-Tass e Interfax. ''Siamo soddisfatti dei risultati dell'asta'', ha detto Medvedev: tanto piu' che il colosso del gas russo ''ha sottoscritto con Eni una opzione d'acquisto per alcuni asset Yukos in caso di vittoria italiana nell'asta odierna''.
Gazprom, ha sottolineato il numero due del gigante energetico, e' interessata all'acquisto del 20% di Gazpromneft e ''almeno al 51% degli asset di Arcticgas e Urengoil''.
Praticamente Khodorkovsky è stato arrestato e la Yukos sequestrata e svenduta prima della condanna.
Lo Stato Russo possiede il 38,37% della Gazprom,che non ha partecipato "ufficialmente" all'asta ma si è già accordato con Eni-Enel per l'acquisto degli asset che si sono appena aggiudicato(che strano è?!ma noi da buoni zerbini ci prestiamo a questi giochini senza problemi).
Ci sarà mica lo zampinp di Putin?!Chissà cosa ne pensa Khodorkovsky..
Con Prodi si raggiungono risultati