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Direzione Nazionale
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
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Comunicato del 04.04.07
I giudici francesi e italiani tornano alla carica contro il (n)PCI
Il 17 gennaio 2007 il comportamento processuale dei compagni e la mobilitazione che li ha sostenuti ha permesso il rinvio al 4 aprile del processo farsa che le Autorità Francesi in combutta con quelle Italiane stanno conducendo contro Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel, membri del (nuovo) Partito comunista italiano e Angelo D’Arcangeli, collaboratore della Delegazione del (n)PCI.
Scopo del processo: condannare gli imputati per un reato di associazione di “malfattori” (per i quali essi hanno gia scontato abbondantemente la pena massima prevista) per procedere alla loro estradizione verso l’Italia dove la Procura di Bologna è pronta ad orchestrare, contro di essi e contro membri (dai dodici ai quaranta) di altre organizzazioni (CARC e ASP) l’ennesimo processo per «associazione sovversiva con finalità di terrorismo», con l’arresto di un certo numero di inquisiti.
Oggi, 4 aprile 2007, si è svolta la prima delle tre udienze del rinvio a giudizio stabilito arbitrariamente dal giudice Beauguin del Tribunale Correzionale di Parigi.
Il carattere politico e persecutorio di questo processo si è evidenziato ancora una volta nella determinazione della Corte nel cercare di arrivare al più presto ad un giudizio di condanna, nonostante i vizi procedurali che hanno impedito la presenza in aula di due degli imputati, Maj e Czeppel e dei loro difensori (per mancata notifica di convocazione agli interessati), nonostante la mancata convocazione dei testimoni della difesa, nonostante la confusione circa il capo di imputazione (è stata di nuovo contestata oggi l’associazione sovversiva con finalità di terrorismo, mentre il capo di accusa è stato ormai derubricato ad associazione di “malfattori” per il possesso e la fabbricazione di documenti falsi).
Il disprezzo della Corte per il diritto alla difesa, per i principi di equità e di democrazia si è ulteriormente evidenziato nella limitazione della partecipazione del pubblico al processo e con l’inizio del dibattimento processuale ad aula non ancora aperta al pubblico.
Nonostante il tentativo di impedire le manifestazioni di solidarietà, erano presenti in aula circa quindici persone mentre altre quaranta venivano trattenute fuori dalla polizia presente in forze.
Dall’Italia hanno portato il loro sostegno e solidarietà una delegazione del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC), dell’Associazione Solidarietà Proletaria (ASP) e del Sindacato Lavoratori in Lotta (SLL).
Hanno partecipato alla mobilitazione diversi esponenti di organizzazioni politiche francesi e di altri paesi e singole personalità: Frente Marxista-Leninista Español, MLCP-Turkey/Northern Kurdistan, MRAP (Movimento contro il Razzismo per l’Amicizia dei Popoli), PRCF (Pole de Renaissance Communiste en France), Comité Perou, Isula Bella e CAR corsi, Drapeau Rouge, Coordination 93 de Lutte pour le Sans Papiers, ACTIT (Association Culturelle des Travailleurs Immigrés Turcs), APEIS (Association Pour l'Emploi, l'Information, et la Solidarité des chômeurs et travailleurs précaires), MRAP (Mouvement contre le Racisme et pour l'Amitié entre les Peuples), CNT (Confédération Nationale du Travail), Radio Pays (radio basca), La K-bine (gruppo musicale rap francese), Mgr Jacques Gaillot (vescovo di Partenia), studenti di varie università francesi, Karl Lask (giornalista di Libération).
Di fronte al rifiuto della Corte di rinviare un processo palesemente ingiusto, l’avvocato difensore di Angelo D’Arcangeli ha accusato esplicitamente il giudice di asservimento alle Autorità Italiane. Il giovane compagno, minacciato più volte di espulsione dall’aula per le sue proteste, ha dichiarato di non essere intenzionato a legittimare con la sua presenza un processo farsa. Ha lasciato pertanto il tribunale invitando tutti i presenti a seguirlo.
La lotta continua domani…
No alla persecuzione dei comunisti! Smascheriamo questo processo farsa orchestrato dalle Autorità francesi e italiane!
Solidarietà con il (n)PCI!
A luta continua