Il mercato è il luogo in cui si scambiano i beni prodotti. Lo scambio (compravendita) è oggi necessario perché i beni appartengono a diversi individui o gruppi di individui in competizione che possiedono dei mezzi di produzione (terra con le sue risorse naturali, fabbriche, uffici, ecc.).
Tale organizzazione sociale poteva avere senso finché le risorse produttive nel mondo non erano sufficienti per garantire una vita soddisfacente a tutti. Ma oggi, che è da decenni che lo sono, che senso ha continuare a competere nella produzione? Secondo me nessuno. Come umanità è volersi fare del male.
Se decidessimo democraticamente di far diventare i mezzi di produzione di tutti per gestirli democraticamente, diventerebbero automaticamente di tutti anche i beni e i servizi prodotti con essi, rendendo obsoleto lo scambio, quindi il mercato e il denaro, e facendo sparire nel giro di poco tempo la fame e la povertà nel mondo, assieme ai tantissimi problemi sociali provocati da quest’ultima (criminalità, migrazione, guerre, ecc.). Non ci resterebbe altro che distribuire tutto ciò che produciamo volontariamente per renderlo liberamente accessibile da tutti, secondo il principio “da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni”.
Se pensi che queste mie parole abbiano un senso, allora visita il mio blog e valuta seriamente la possibilità di unirti al Movimento Socialista Mondiale.