Nel passato la pena di morte è stata inflitta per peccati la cui gravità oggi è fortemente rivista e la Chiesa Cattolico-Romana non propugnerebbe più.
A parte questo, non credo che si debba passare dall'infliggere la pena di morte al "non fare nulla". Le carceri sono sempre esistite e la morte di una persona colpevole (che potrebbe essere sinceramente pentita - vedi l'assassino Paolo di Tarso...) oppure innocente (perchè mai uno viene colto sul fatto e la storia giudiziaria ci mostra gli innumerevoli casi di errore) non è in NESSUN CASO una soluzione cristianamente accettabile, anche fosse la morte di un colpevole.
Ancora una volta ripeto le motivazioni:
- Dio lascia in vita Caino, primo omicida della storia
- molte situazioni sono state tollerate nell'AT per sottolineare la gravità del peccato. Il progresso della Rivelazione in Cristo mostra come concetti quali la legge del taglione siano da storicizzare
- Gesù non condanna l'adultera, la quale invece per la legge mosaica (cioè vetero-testamentaria) era meritevole di lapidazione
- Gesù perdona persino i suoi carnefici e invita a perdonare
- L'uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio
- l'uomo è stato redento, Cristo è morto per tutti i peccatori, compresi i peggiori assassini
- come sta scritto in:
Numeri 27,16 «Il Signore, il Dio della vita in ogni essere vivente
Siracide 23,1 Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
Deuteronomio 32,39 Ora vedete che io, io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dò la morte e faccio vivere;
la vita umana è nelle mani di Dio e di Dio soltanto. La vita appartiene a lui e non è lecito all'uomo, manipolarla o sopprimerla in nessun caso. Questa è la motivazione fondante non solo dell'illecceità della pena di morte, ma anche dell'aborto e dell'eutanasia.
E' chiaro che nel caso della pena di morte non esiste un pericolo imminente, ma solo supposizioni e ipotesi che in nessun caso possono giustificare un omicidio "preventivo" da parte di una comunità.
Il cristianesimo rifiuta la guerra preventiva.
Il cristianesimo rifiuta l'omicidio preventivo.
Evidentemente la teologia della retribuzione (pura filosofia umana) era errata e non è stata mantenuta nel CCC.
Lo stesso CCC non è definibile quale "norma sicura di Fede", neanche dalla Chiesa Cattolica. Ad esempio il limbo era contemplato nel catechismo di san Pio X. Ora non più.
Solo le Sacre Scritture, ritenute Parola di Dio (non mi risulta lo stesso per il CCC) può essere definito norma sicura di Fede.
Non è vero. La Chiesa Antica lo condannava (vedi Tertulliano e Lattanzio) e nei primi secoli la teologia ha ondeggiato su questo punto, finchè non siamo arrivati al tardo Medioevo, in cui la pena di morte veniva inflitta per molti reati, oggi non più punibili con la pena capitale.
Fino al tardo Medioevo non c'è mai stata una conferma unanime della moralità della pena di morte.
Come sempre i primi secoli sono illuminanti.
Ti ricordo che la stessa storia è stata fatta per la schiavitù, che è stata sempre ampiamente giustificata dalla Chiesa Cattolico-Romana (lo stesso papa aveva degli schiavi) su basi bibliche.
Appunto. La pena di morte era una pratica largamente diffusa, come la schiavitù, fin dai tempi più remoti. Qualcunque società l'ha applicata, per espellere da se stessa il "male". Non concetto del cristianesimo però non è il "catarismo", la purezza, bensì l'integrazione. Quindi concettualmente contrario al modo comune di pensare.
La schiavitù e la pena di morte sono prodotti della storia, della pratica umana. Ciò significa AUTOMATICAMENTE che sono voluti da Dio?
Anche la schiavitù è stata sempre giustificata su basi bibliche (per molti secoli finchè il primo documento ufficiale CONTRO la schiavitù è del Concilio Vaticano II !!!!!!!). Oggi nessuno si sognerebbe di farlo più.
La pena di morte era frutto di cultura storico/umana e non divina. Come ogni altra prassi si è cercato a giustificazione nella Bibbia. Così della pena di morte, così della schiavitù, così dell'annientamento degli eretici, così delle crociate: tutti fatti giustificati su base biblica e teologica!
Appunto questo ha fatto la Chiesa troppe volte: ma "La Bibbia non può essere interpretata a piacimento da nessuno per farle dire quello che non c'è scritto".
Anche la Quia Quorundam è un documento papale e dimostra chiaramente che l'infallibilità papale era da considerarsi una eresia.
Tuttavia in se stesso nessun documento nè pubblico, nè privato, nè il CCC è "norma sicura di Fede". Questo non lo dice neanche il Vaticano.
Come ti dicevo nella Chiesa Antica non era così.
Inoltre, le stesse giustificazioni venivano riportate per la schiavitù, quale permessa da Dio.
Apri gli occhi. Capita più spesso di quanto pensi. L'infallibilità della Chiesa è da intendersi in altro modo.
Nessuno garantisce che su singoli punti la Chiesa non possa cadere nell'errore. Non è mai stata promessa questo tipo di infallibilità e infatti neanche la Chiesa stessa afferma che il Magistero ordinario in se stesso è infallibile.
La Resurrezione non è dottrinalmente paragonabile ad una dottrina incerta basata su una frase quale quella di Rom 13,4 che certamente non parla di pena di morte, non dice chi ha il potere di infliggerla (qualsiasi stato costituito?), per quali casi (quelli scelti dallo stato?), quanto tempo deve rimanere in vita la vittima prima di subire la pena?
Piuttosto si è cercata una giustificazione biblica ad una pratica comune e comunemente accettata.
L'esistenza di un Magistero non ci esime quali cristiani che hanno ricevuto in virtù del battesimo il triplice dono del sacerdozio universale, profetico e regale di seguire supinamente quanto proposto dal Magistero, senza comprenderlo, masticarlo, vagliarlo alla luce della propria coscienza, per far evolvere la propria coscienza, così come facevano i primi discepoli che "vagliavano tutto quanto dicevano gli apostoli".
E' troppo comodo demandare ad altri le scelte della propria coscienza. Piuttosto ci si deve sempre interrogare e confrontarsi con il Magistero, come pure il Magistero ha il dovere di confrontarsi con tutti i cristiani. Tutta la Chiesa è al tempo stesso DOCENTE e DISCENTE. La Chiesa è UNA non spaccarla in due chiese, quella docente che insegna e quella discente che ascolta! Ogni cristiano ha ricevuto il battesimo con il triplice dono, ogni cristiano è sacerdote, profeta e re, ogni cristiano è Tempio dello Spirito Santo e quindi ha il dovere di contribuire al Magistero, e non solo di ascoltare, come pure il Magistero ha il dovere di ascoltare ogni cristiano e non solo di schiacciarlo con la sua presunta infallibilità.
Infine, voglio ricordare come ci è stato promesso che lo Spirito Santo ci avrebbe "guidato nella Verità tutta intera". Non significa che la Verità la possediamo e la comprendiamo sempre e comunque in ogni sfaccettatura in ogni sua profondità. La Verità è contenuta nella Rivelazione, ma la sua comprensione è qualcosa che fondandosi sul passato (specialmente sulle origini cristiane e sulle Scritture - anch'esse parte delle Origini) si proietta nel futuro e ci sta sempre davanti.
Niente di strano se lo Spirito Santo ci fa comprendere che la Scrittura deve essere interpretata e compresa diversamente. Così della schiavitù, così del modo letteralistico di interpretare i primi capitoli della Genesi, ... Così anche di altre pseudo-dottrine secolari quali quella del limbo, così anche della pena di morte.
Pace & bene