Originariamente Scritto da
Maximilian
Google, ma quale censura
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Nel caso del ragazzo “sbattuto” su internet, la libertà non c’entra nulla. Perché se è vero che chi ha pubblicato quel video è colui che va perseguito, oggettivamente, Google ha consentito che ciò accadesse, nel senso che il servizio di sua proprietà ha la “spiccata” potenzialità di dare notorietà planetaria ma anche “sputtanamenti” di pari rilevanza.
Per cui, come del resto si intende per “oggettivo”, Google – YouTube, hanno il compito/obbligo di vigilare affinché non si compiano “abusi” o peggio, si usi il servizio per altri fini, diversi da quelli “buoni” che tutti si augurano siano la norma.
Se poi come dichiarato da Google “controllare tutto è qualcosa di “impossibile”, questa appare una giustificazione di comodo, visto che da quando mondo è mondo, gli editori e Google – Youtube è equiparabile ad un editore del 20° secolo, sono spesso finiti nella aule di tribunali per quanto pubblicato sui propri canali.
Ovviamente il compito di vigilare di Google – YouTube, se comparato con quello degli editori tradizionale, è improbo, vista la tipologia della sua rete e i quasi un miliardo di video pubblicati sulla propria piattaforma YouTube.
Ma ciò non basta a giustificare il rifiuto alla “oggettiva” responsabilità che Google – Youtube devono accettare, visto che fa parte degli oneri–onori di cui gode e grazie ai quali è divento un colosso a livello mondiale in termini economici e finanziari.
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