Originariamente Scritto da
Cioffi88
Siamo passati, con una rapidità stupefacente, da una rivendicazione a un'altra da parte di gruppi omosessuali. Il crescendo è stato ben politiccizato e pare non cozzare se non contro una vaga opposizione, che teme di essere messa in silenzio poichè accusata di «omofobismo» e votando per ciò se stessa alla gogna. Dopo la rottura trà loro e gli psicanalisti, all'indomani della Seconda guerra mondiale, i gruppi omosessuali non hanno mai cessato di proclamare, in modo spesso sproporzionato, se non addirittura aggressivo, la loro «normalità». In questo esercizio di autogiustificazione, la richiesta del «non-logorio» e dei «diritti all'omosessualità» ha rapidamente assunto la forma di una richiesta di legittimazione civile. Per questo la proposta di «contratti» o di «patti» è diventata un cavallo di battaglia dei gruppi omosessuali. Oggi si arriva alla richiesta di un «matrimonio» omosessuale, a cui si concederebbero gli stessi diritti del vero matrimonio. Or non è molto, alcuni paesi hanno inserito nelle loro leggi un «matrimonio» del genere. Già da qualche mese sentiamo anche che delle «coppie» omosessuali chiedono il diritto di adottare dei bimbi. L'idea stessa di un «matrimonio» omosessuale è una mistificazione che contraddice l'essenza stessa del matrimonio. In un'epoca in cui la protezione dell'istituzione familiare dovrebbe stare al primo posto nelle preoccupazioni dei governi dei paesi ricchi, dove prevale la criminalità crescente dei giovani nati dalle famiglie spezzate e dalle «famiglie» ricomposte, la proposta di un «matrimonio» omosessuale e il fatto che essa sia presa sul serio dai governanti dimostra un profondo disordine nelle menti di questi paesi che possono essere anche cattolici o no