Morti bianche, altre 4 vittime Prodi: martiri i caduti sul lavoro
Il Governo vara il ddl sulla sicurezza
infortuni lavoro morti bianche inail ANSA 220
«Ogni caduto sul lavoro è un martire che sacrifica la propria vita per tutti noi»: così il premier Romano Prodi nel messaggio inviato ai familiari degli operai morti venerdì a Milano e Genova. Proprio nello stesso giorno i cui il governo vara le nuove norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro si sono verificati ben quattro incidenti mortali.
Il ddl servirà da impianto - un Testo Unico - per tutti i decreti per arrestare le stragi nei cantieri e nelle fabbriche. In pratica il Consiglio dei ministri di venerdì 13 ha dato il via libera all'emanazione di un Testo Unico per il riassetto e la riforma della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. I decreti poi riempiranno come tasselli di un unico disegno normativo coerente.
Nel frattempo le statistiche delle morti bianche non accennano a flettere. Proprio mentre a Palazzo Chigi i ministri si riunivano per varare il ddl, due morti bianche si sono succedute nel giro di poche ore, una nel porto di Genova e l'altra in un cantiere edile a Milano. Poi, in tarda serata di venerdì, un altra vittima del lavoro in un cantiere a Concorezzo.
Il primo incidente è avvenuto intorno alle 9 e 30, al Terminal Frutta del porto di Genova. Un uomo di 34 anni impegnato a spostare pesanti confezioni di cellulosa con un carrello è stato travolto da una balla di carta. L'incidente è avvenuto a Ponte Somalia, nell'area concessa in contratto di utilizzo alla società del terminal Forest e si sarebbe consumato sotto gli occhi di un collega. Giovedì pomeriggio sempre nell'area portuale c'era stato un altro incidente sul lavoro. Intorno alle 15.20 un giovane della Compagnia Unica è rimasto colpito da un tubo dell'impalcatura sui cui lavorava. Non è morto ma ha riportato ferite a un piede ed è stato trasportato in autoambulanza all'ospedale Galliera.
Dopo l'ultimo incidente mortale, i lavoratori del porto di Genova hanno deciso lo sciopero immediato. Tutta l'attività si è fermata per decisione delle segreterie dei sindacati Filt Cgil-Fit Cisl- Uiltrasporti, con termine dello sciopero alle 12.00 al terminal Vte e alle ore 13.00 per gli altri terminal. Una protesta giusta, ha detto il presidente della Camera Fausto Bertinotti.
La seconda vittima è un altro operaio morto sempre questo venerdì mattina in un cantiere edile in via Ozanam a Concorezzo, nell'hinteland Milanese. Aveva 43 anni, Francesco Cariano, e stava lavorando alla costruzione di alcune palazzine residenziali per conto della ditta Edil Melzi Cavi srl. Un suo collega stava manovrando il braccio oscillante di un escavatore lo ha investito con la parte posteriore del mezzo. La vittima colpita al torace è rimasta schiacciata fra il mezzo meccanico e un muro in cemento.
La terza vittima di venerdì è un operaio di 47 anni morto nel pomeriggio in seguito alle lesioni riportate in un incidente sul lavoro avvenuto a Bedizzole (Brescia). L'operaio, un immigrato marocchino residente in provincia di Mantova, stava lavorando con un saldatore ad un bidone. Improvvisamente il bidone è esploso, forse per la combustione di alcuni gas contenuti all'interno. E poi ancora a priverno, nei pressi di Latina, la morte di un altro operaio caduto da un'impalcatura.
Ma anche nei giorni precedenti non erano mancate le vittime del lavoro. Giovedì, nel Bergamasco, un lavoratore immigrato, Alamany Diaby della Costa d'Avorio è morto mentre lavorava all'interno dell'azienda Valsider di Levate. L'uomo è stato colpito da un'esplosione avvenuta durante la fase di compattamento dei rottami. La vittima era iscritta alla Fiom dal 2003. Il sindacato dei metalmeccanici metterà a disposizione dei familiari la propria struttura sindacale e legale per tutte le pratiche e l'assistenza giuridica necessarie. Inoltre, l'organizzazione valuterà anche l'ipotesi di costituirsi parte civile. La dinamica dei fatti, precisa la Fiom, non è ancora chiara e il sindacato aspetta di conoscere dettagli ed eventuali responsabilità rispetto all'accaduto.
Altra morte sul lavoro quella, sempre giovedì, di un camionista di Taranto, ucciso dal cassone ribaltabile del suo camion mentre tentava di aggiustare un guasto meccanico. Si chiamava Antonio De Giorgio e aveva 50 anni.
I casi di morte sul lavoro - stando ai dati del governo - sono stati 1250 nel 2006, su un totale di 1 milione di infortuni. Nei primi 2 mesi del 2007 si sono però verificati già 144 infortuni mortali e 132.972 infortuni non mortali, ma che spesso hanno conseguenze pesantissime.
Striscione ieri allo stadio di Genova:
PORTO: 30 MORTI IN 10 ANNI, ORA BASTA. CIAO ENRICO
Ps: perr quanto riguarda lo sciopero del porto di Genova: qualcuno ne sa qualcosa di più?