Dalla foresta dello spirito, dal Bat caverna dell’etnolombardismo

MAGGIORDOMITARIO, I LIBERI LICENZIAMENTI, LA P2

Il dibattito odierno sul referendum riformatore dell’attuale legge elettorale giunge dopo l’ubriacatura del dibattito politico dell’ultimo anno: dopo i gay, il crocifisso, le quote rosa, l’eutanasia e la finta guerra contro Berlusconi, finalmente gli impostori e i cascia ball politici e intellettuali maitre a pensee, sono tornati su quello che interessa loro veramente, a parte i soldi,
consegnare lo stato ai poteri forti.
Nel caso dell’italia, qualcuno li chiama poteri morti, mediocri come tutti i fenomeni politici
in salsa maccaronica(lega compresa).
Mi ricordo un uomo dire: - il capitalismo italiano è straccione. Assistito dallo stato.-
Era Umberto Bossi, il grande sciamano in una delle sue migliori semplificazioni .
Così morti comunque non sono, dal momento che da dès ànn rumpen i cuiuni per maja pusee
de quel che maien e sciuscen dal stat.
Ma voglio affrontare più consapevolmente la questione, perché non vi è dubbio che il problema italia e la disaffezione alla politica si possano imputare anche alla frammentazione dei partiti, aggravati dagli stessi che invocano “ referendum demagogici”:
Per gradi: è dal ‘98 che qualcuno spinge sul bipartitismo spinto con referendum antiproporzionalisti
( Di Pietro, Fini, Emma Bonino)stranamente esponenti di partiti che verrebbero annientati da un bipolarismo su base maggioritaria, mentre Berlusconi ne rimarrebbe estraneo.
La riforma della riforma, oggetto del referendum, non è tecnicamente maggioritaria, ma la equivale.
Va in quel senso il presidenzialismo, o il premierato( vedii ma cambien i nomm per dì i solit ball).
Come vanno in questo senso i liberi licenziamenti o il lavoro interinale.
Ugualmente si potrebbe dire del paventato progetto di sospensione del finanziamento pubblico ai partiti.

Il risultato?

Un sistema tiepidamente americaneggiante pianificato dalla P2 con stragi incluse. Faticai nel ’98 a convincere un amico elettore pidiessino a votare NO, non solo ai liberi licenziamenti ma anche al maggioritario puro. Il referendum proposto due volte da Fini, in concorrenza con Pannella/Bonino, ma largamente appoggiati da Prodi/D’Alema. D’altronde Biagi lavorava per D’Alema. Andando a votare NO ai licenziamenti si portava comunque al raggiungimento del quorum e soprattutto si aiutavano i sinistri all’eliminazione di Bertinotti & company…
Il presidenzialismo e 2 partiti compiacenti finanziati da Confindustria determinerebbero un controllo massonico diretto o di quèl che l’è sul paes. C’è sempre qualche organizzazione targata Confindustria dietro questi progetti. Costoro, gli incappucciati o imparruccati giacobini (come volete immaginarli), preferiscono trattare con pochi leader foraggiati da loro stessi. In America la maggior parte degli aventi diritto non vota. Ridicolo l’entusiasmo dei pennivendoli di regime, dei bacia culi, dei “giornalisti terroristi”, che dicevano: “L’affluenza alle urne è stata storica, il voto su Bush il più sentito” . A votare andò meno del 50% e il risultato un testa a testa forse inquinato da brogli. Chissà quànt a vutà vànn in pochi alùra che affluensa gh’è. I giornalisti calcolano solo la % sui votanti. Il sistema imbastito dalla Confindustria è questo, bloccato più di quello attuale, controllato dai media compiacenti.
Si parla di Inghilterra, lì i partiti vincenti sono due, ma non gli unici. Ultimamente i tori (centrodestra storico) sono stati surclassati dai liberal, i laburisti di Blair in Scozia sono gemellati con gli autonomisti scozzesi.
Non dimentichiamo che gli States e l’UK sono federalisti con una cassa di compensazione quindi per i partiti locali. Da aggiungere che solo chi g’ha i danè ghe la fa’. Ricordate l’87 ? Un piccolissimo partito con lo 0.5% iniziò un cammino che lo avrebbe portato a cambiare la storia del paese. La Lega lombarda nell’89 arrivò all’1% e nel ’90 all’8% e più. Potrà non piacere a tutti ma il movimento causò tangentopoli (la riscossa del paese) fermata e confusa poi dal fenomeno “dio Silvio”.
Di Pietro, Fini, Segni, Orlando. Chi erano costoro prima del ’90? Orlando ebbe successo in contemporanea, “amministrative ‘90”. Fece scalpore perché anti andreottiano nella DC vinceva a Palemmo ma senza il fenomeno Lega sarebbe passato inosservato e non avrebbe forse spaccato la DC per primo. Mario Segni si diceva: “E’ una vita che fa proposte riformatrici”, ma chi lo conosceva??? Fini appariva in TV una volta l’anno per scavalcare il cancello dell’ambasciata jugoslava e farsi bloccare dalla polizia. Di Pietro era già una figura milanese come poliziotto e magistrato (casi Epaminonda e Vallanzasca), ma senza la Lega mani pulite sarebbe stata insabbiata come ammesso dallo stesso Borrelli. E prima del ’90 Tonino chi o cagava?
In quegli anni fu recepito che l’influenza mafiosa sul nostro territorio fu ridimensionata dal Vento del grande Nord. Tralascio le opere leghiste locali. Il discorso a favore del proporzionale può valere per i Verdi, Democrazia proletaria, per Pannella che cambiò il sistema italo/vaticano col referendum divorzio-aborto. E poi questi piccoli partiti sono così piccoli? Nel ’96 Lega e Rifondazione ottennero l’11-8%, milioni di voti, questo non impedì la cena a casa Letta, cioè il tentato inciucio D’Alema/Berlusca. Così una maggioranza seppur di più parti contrarie fra loro volevano uccidere o danneggiare partiti votati da milioni di persone, magari più incazzate o informate degli altri.
Il Berlusca capì poi che il maggioritario permetteva all’Ulivo di prendere meno voti e vincere lo stesso, in culo a lui ma anche alla democrazia. Il perché Di Pietro, Bonino e Fini siano stati a favore di questo sistema è che Fini non guarda ad AN ma a diventare leader del partito unico di centrodestra del dopo Berlusconi (un po’ che specia diventa vecch lù). La Bonino è da sempre un agente degli americani e dovrebbe star lei a capo del partito liberale italiano, che non esiste, mentre Di Pietro voleva mettersi in mostra con gli italiani e forse con i poteri forti. D’altronde Di Pietro e Bonino più che partiti sono personaggi che si possono inserire in quanto tali nel sistema bipolare più facilmente di Fini che ha questo ingombrante partito attaccato al culo ( a livello locale, terronia, AN contraddice spesso Fini: vedi voto agli immigrati o ai liberi licenziamenti).
I soliti burattinai si servono di taluni personaggi. Ora anche la Prestigiacomo (bella femmina arrazzante) per convincerci che per cambiare, migliorare lo stato è necessario “uno solo che comanda, due partiti e basta, non dargli più un cazzo di soldi, licenziare perché così snellisco”. Certo in Nord Europa non esiste l’art. 18, ma esistono i sindacati, un assegno di disoccupazione, un ufficio di collocamento serio che ti dà tre o più possibilità di cambiare il lavoro assegnatoti: inscì de aveghen alùra de liber licenziament.
Bisogna ammettere che nel piano piduista non mancano idee per niente sataniche: il presidenzialismo funziona in molti paesi progrediti, spesso federali però; così il maggioritario anche se viene usato per rubare 80 parlamentari a uno come Le Pen.
Negli States abbiamo detto che a votare vanno in pochi e i partiti sono solo 2 blocchi capitalisti ma almeno è uno stato federale.
La differenziazione delle carriere tra PM e magistrati non mi sembra un concetto demoniaco, può essere tranquillamente discutibile ma le stragi forse potevano anche evitarle. La creazione di network privati non è per forza tirannica però l’appalto di tre TV nazionali ad un solo uomo creato dalla mafia, dalla massoneria e dal corrotto PSI di Craxi forse un pochino, tra l’altro illiberale prima che anticomunista, anticostituzionale prima che antietica. Fu in quegli anni ’80 che cominciò il rampantismo di JR, la comicità violenta e porno commedia di Drive in, la declassazione di una RAI, forse spesso un po’ pallosa ma infinitamente più colta ed etica di oggi.
Dei problemi seri si evita di parlare ultimamente. Nel ’98 la Lega era in prima linea ed isolata contro l’immigrazione e l’Islam, ora tutti hanno capito il pericolo, si fanno crociate stile Pera o Ratzingher. Fra un po’ arriva anche l’orso Yoghi a difendere babbo natale. Ma l’immigrazione non si arresta e quella non islamica non è pericolosa? E cosa ci ha guadagnato la Lega? E i terroni?
Si fanno menate sui pacs quando a risolvere il problema bastava un decreto minimo per alcuni casi rari. Si parla di eutanasia come fa Bush ma si mandano bombe sul cervello di centinaia di migliaia di persone. E il problema degli statali? In esubero al Sud e in carenza al Nord. Il doppio degli statali USA, novemila forestali calabresi contro i duemila del Canada. Si parla di sicurezza con la polizia più numerosa del mondo. Si parlava di privatizzazioni, altra trovata discutibile ma più democratica, che nel ’90 erano come la bacchetta magica. In Italia dopo dieci anni vediamo la grande truffa delle false o comunque deleterie privatizzazioni (vedi autostrade, ferrovie…). Ma la più riuscita “Grande truffa del rock’n roll” è quella del lavoro interinale. Come diceva Abete? Nel futuro il lavoro sarà flessibile, il posto fisso nel 2000 un ricordo. Diciamo che in parte aveva ragione, è in sé una delle riforme interessanti ma in America le banche ti agevolano i prestiti, non esiste il posto fisso, qualcuno magari cade in miseria ma qualche aiuto il sistema lo dà. In Italia chi ha il posto fisso se lo tiene, impiegati professionisti e manovali specializzati compresi, gli interinali devono far a meno mutui bancari, spesso di ferie pagate, di sindacati.
Se fossi Santoro o Ghezzi proietterei le immagini di cadaveri straziati dalle bombe di piazza Fontana o di Capaci e poi di quei milioni di schede che passano per tante mani e poi di tutti quelli, compreso Marcincus (morto per i media molto prima di morire veramente nel suo dolce esilio, Sindona e Calvi non furono così fortunati). Ma loro, gli incappucciati teste di cazzo non muoiono mai. Chi rompe i ciglioni viene eliminato: Haider, Milosevic, Koll, Fortuine, Le Pen, Bouvè in una maniera o nell’altra…………………………………………… . Pecorelli…………..Mattei…………….Moro…….Panto…………………………… ………………Orlando……….Di Pietro…… Bossi………….Funari…………..
Ricordo due uomini, erano gli anni ‘70/80, due protagonisti della genesi dei network privati: uno Enzo Tortora, l’altro il SILVIO. Uno crepò di crepacuore dopo false accuse di mafiosità, una vicenda strana…l’altro divenne miliardario e presidente del Consiglio, un’altra vicenda strana.

Saluti da Robin (candiadato nel collegio di Cherwood ,Gotham City e Como).