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NIHIL
L'indulto è stato originariamente rivendicato, fin dal discorso di insediamento del governo, dal presidente del consiglio Romano Prodi, e promosso già a giugno dal presidente della Camera Fausto Bertinotti e dal ministro della Giustizia Clemente Mastella (in due celebri uscite: la prima a
Porta a Porta, la seconda al carcere romano di
Regina Coeli); il testo è stato redatto e proposto da Brutti (DS) e Buemi (Rosa nel Pugno) a Gaetano Pecorella (FI); il provvedimento, infine, è stato votato dal centrosinistra tutto (escluso il partitino di Di Pietro), da Forza Italia e dall'UDC; a votare contro, oltre all'Italia dei Valori, Alleanza Nazionale e Lega Nord.
"Il Governo intende proporre al Parlamento di studiare un provvedimento diretto ad alleggerire l'attuale insostenibile situazione delle carceri.", Romano Prodi, presidente del consiglio, 18 maggio 2006.
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Sono più il ministro vostro che non dei magistrati; questa è un’occasione per sentirsi più solidali. So che aspettate da me parole, ho visto un cartello con su scritto: «Amnistia, indulto»; vi prometto che promuoverò il provvedimento.", Clemente Mastella, ministro della giustizia, rivolgendosi ai detenuti riuniti del carcere romano di
Regina Coeli, 2 giugno 2006.
"Era indispensabile approvare l'indulto: bisognava mantenere la promessa fatta.", Anna Finocchiaro, capogruppo Ulivo al Senato, 9 novembre 2006.
"Mi assumo, a nome del governo e del ministero della giustizia, tutta la responsabilità politica dell'indulto.", Romano Prodi, 1 Dicembre 2006.
"L'indulto? Lo rifarei.", Romano Prodi, 25 dicembre 2006.
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