Originariamente Scritto da
Paolo Arsena
Ottima questione, e ben posta.
Anzitutto ti faccio presente che questa eventualità è possibile anche con la legge attuale. Quindi, nessuno scandalo (spero).
Poi, è vero che teoricamente con una soglia del 10% noi possiamo avere in campo fino a 10 coalizioni col 10% ciascuna. Ma è un'eventualità irrealistica. Così come è difficile che si verifichi l'esempio che hai citato. La tendenza, con un premio di maggioranza, è sempre quella di accorparsi per battere gli altri, e quindi, di questo passo, finire per concentrarsi su due poli. Il vantaggio di questa opzione (ma anche dell'attuale legge) è che non obbliga ad un bipolarismo coatto, anche in regime di palese ingovernabilità, ma consente un'articolazione. Si può ragionevolmente immaginare, dunque, che il punto di equilibrio tra governabilità e possibilità di vittoria, si raggiunga con quattro, al massimo cinque poli in competizione.
Comunque sia, una volta stabilite le regole, a me sta benissimo che una coalizione di maggioranza relativa, anche molto relativa, prenda il premio per governare. Se questo serve a rendere più chiara la proposta politica, e più efficace la coerenza e l'azione di governo, ben venga. Al turno successivo, se non è piaciuta, sarà la volta di un altro.
In alternativa, si può rafforzare il discorso con il doppio turno. Ma questo innesca mercanzie boarie che minano la chiarezza della proposta politica.
Non che non si possa fare, ma mi convince di meno.
P.S. In subordine, faccio notare che il referendum che viene brandito, sotto questo aspetto è infinitamente peggio. E' quasi golpista: assegna cioè il premio di maggioranza al partito (e non alla coalizione) vincente.
Secondo le tue obiezioni (ragionevoli) dovremmo gridare al colpo di Stato.