Turchia: assalto a editoriale cristiana, 3 morti
ANKARA - Tre persone sono state uccise a Malatya, nelle regioni orientali della Turchia, in un assalto armato a una casa editrice che stampava libri sul cristianesimo. Tre delle quattro vittime sono state «legate, bendate e sgozzate con coltelli», mentre un'altra persona creduta morta dopo essere caduta da una finestra è in fin di vita e un'altra è grave dopo essere stata anch'essa accoltellata alla gola. Lo ha rivelato il governatore di Malatya, Ibrahim Dasoz. Le vittime, secondo il governatore, sono un cittadino tedesco (c'è la conferma dell'ambasciatore), un turco e un'altra di origini imprecisate. Dasoz non ha escluso che si sia trattato di uno «scontro interno» alla casa editrice, e ha confermato che sono stati fermate quattro persone. «Potrebbe non essersi trattato di un attacco. Stiamo cercando di capire. Le indagini proseguono», ha affermato il governatore.
MANIFESTAZIONI - Secondo il sito internet del giornale Hurriyet, invece, contro la casa editrice Zirve vi erano state proteste e manifestazioni del gruppo terrorista dei Lupi grigi che la accusavano di pubblicare e distribuire la Bibbia, tanto che aveva dovuto cambiare il nome dal precedente Kay-Ra. Il direttore della casa editrice, Hamza Ozant, in seguito al reiterarsi delle minacce, stava per chiedere una protezione alla polizia. Secondo monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico per l'Anatolia, la casa editrice non era cattolica, ma ortodossa o protestante.
DINK - Anche l'editore turco di origine armena, Hrant Dink, ucciso a Istanbul da un fanatico nazionalista in gennaio, era originario della città di Malatya. Originario di Malatya anche il terrorista Mehmet Ali Agça, attentatore di Papa Giovanni Paolo II. Non è il primo attacco in Turchia contro la comunità cristiana. Lo scorso anno venne ucciso nella sua chiesa da un fanatico islamico di 16 anni il sacerdote italiano don Andrea Santoro.
18 aprile 2007