Prodi ha Deciso:Tirare a Campare

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Comuni: governo battuto alla Camera
La modifica riguarda la legge su sostegno dei piccoli centri
(ANSA) - ROMA, 18 APR - Governo battuto alla Camera dove e' stato approvato un emendamento della Lega alla legge sul sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni.L'emendamento del Carroccio, su cui il governo aveva espresso parere contrario, e' passato con 234 si', 227 no e quattro astenuti. Relativo all'articolo 3 della legge, l'emendamento passato sopprime l'esenzione (inizialmente prevista) dall'applicazione di alcune norme ai comuni con popolazione minore a 5.000 abitanti.

[Ragioniamo!]

esclusa l'europa però... e l'asia... e parte del sud e centro america...

Perchè non mi risulta...

È il decennio dell'assalto finale al socialismo reale, che si conclude con la sconfitta dell'Unione Sovietica, il crollo del Muro di Berlino, l'apertura della Cina al capitalismo. In praticamente tutto il mondo, tra il 1980 e il 1990 la sinistra arretra, avanzano invece il capitalismo e le religioni organizzate.

[Ragioniamo!]

cioè un governo di centrosinistra avrebbe dovuto fare riforme simili a uno di centrodestra?

Si, basta vedere il Governo Prodi del 1996. Risanamento finanziario, privatizzazioni, legge Treu, Kossovo... una politica che i manuali di teoria politica definirebbero moderatamente di destra.

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IL MINISTRO per i Rapporti con il Parlamento è uomo di rara intelligenza.

Nel commentare quanto Il Tempo ha scritto ieri sull’invito di Prodi ai ministri a non fare più leggi ha detto che si è trattato di un articolo improvvisato. Ma siccome questo giornale si è limitato a riportare il testo della lettera del premier ai suoi colleghi è chiaro che Chiti si rivolge al capo del governo. Bravo Vannino, siamo d’accordo con lei. La missiva del Professore in cui chiede di non legiferare è un monumento all’improvvisazione. Un conto è sostenere che è meglio non fare leggi inutili, superflue, di semplificare e via con tutte le soluzioni tipicamente accademiche; un conto è affermare di non fare leggi. E metterlo nero su bianco. Non si tratta di una nota tecnica scritta da un direttore generale di un ministero o dal segretario generale di Palazzo Chigi: nel momento in cui un capo del governo dice ai suoi di evitare il Parlamento, fa un’affermazione grave. E offensiva nei confronti di Camera e Senato perché suggerisce anche piccoli trucchetti per non affrontare il voto dei parlamentari. Non si tratta di prendere fischi per fiaschi, come dice Chiti, ma di prendere fiaschi e basta. Di buon vino. Ma come si fa a ordinare ai ministri di «mantenere la situazione normativa esistente»? Non è un tifoso sugli spalti, ma è il premier che parla: è come se un allenatore di calcio dicesse ai suoi giocatori: «Scendete in campo e restate immobili». O come se il direttore generale di un’azienda mandasse una mail ai dipendenti: «Venite in ufficio e leggetevi il giornale». Ora si apre un problema istituzionale. Questo Parlamento in poco meno di un anno ha varato trenta leggi (ed eletto un Capo di Stato), esattamente un terzo di quello che era stato fatto dalle Camere nei primi dodici mesi della precedente legislatura. La verità è che siamo alla paralisi. Da marzo il Parlamento s’è fermato per Pasqua, per i congressi di Udc, socialisti, Ds e Margherita. E poi si fermerà di nuovo per il 25 aprile e il Primo maggio, e ancora per le amministrative: in pratica siamo già virtualmente a giugno. E il governo decide pure di fare meno. Questi sono dati, cifre. E, caro Chiti, pure fischi.

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Per il ministro l’Italia ha bisogno di meno leggi
Il Prof tace, Chiti prova a difenderlo
TACE Romano Prodi, parla il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti che attacca a testa bassa il capogruppo alla Camera di Forza Italia Elio Vito accusandolo di aver preso «lucciole per lanterne». «Capita a volte - commenta con una nota - di prendere fischi per fiaschi: è quanto accaduto al capogruppo alla Camera di FI. Sarebbe opportuno non solo non dar credito ad articoli improvvisati, ma anche conoscere nel merito le questioni di cui si parla. La nota del presidente del Consiglio ai ministri riguarda infatti un impegno rigoroso di delegificazione e di individuazione di strumenti alternativi alla legislazione che rappresenta il modo di funzionamento di tutte le democrazie moderne». «L’Italia ha bisogno di riorganizzare la propria legislazione, di ridurre il numero delle leggi, di governare a tutti i livelli - prosegue Chiti - non utilizzando sempre e soltanto strumenti legislativi. Del resto il governo di centrodestra ha fatto approvare dal Parlamento un importante provvedimento che viene detto normalmente "taglialeggi", che oggi, invece, sembra contraddire». «Questo è l’impegno che noi stiamo portando avanti - conclude - ed è opportuno che l’opposizione solleciti e incalzi il governo perché proceda in questa direzione, anziché impegnarsi in contrapposizioni ad ogni costo, imbastendo polemiche sterili». Immediata la replica di Vito: «Altro che lucciole per lanterne o fischi per fiaschi. La nota del ministro Chiti sembra più una presa di distanza dall’improvvida iniziativa del Presidente Prodi che una precisazione nel merito della circolare. In tutti i casi la questione rimane una ed una sola: la centralità del Parlamento che deve rimanere sempre il perno dell’azione legislativa di qualsiasi democrazia».

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A me sembra che la Stagione dei Congressi coincide con la Fine di Prodi...oggi è più che mai un uomo solo,in affanno,che vivacchia alla giornata mentre i suoi "alleati" già pensano a salvare il salvabile dando il via ad una nuova fase politica...bollito.

[Dottor Zoidberg]

Ho spostato il resto in "Di tutto un po'"