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    Predefinito Caso Italtel: Facciamoci un'idea....

    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Affare Italtel, ecco le carte

    che tirano in ballo Prodi


    di Redazione - giovedì 19 aprile 2007, 09:14

    Vi sono documenti acquisiti nelle indagini per corruzione e concussione sulla vendita di Italtel ai tedeschi di Siemens, avvenuta con protocollo d’intesa del 12 maggio 1994, che sembrano smentire la precisazione stilata ieri da palazzo Chigi. Lo staff di Prodi si è infatti affrettato a dire che «la valutazione e la decisione in merito (alla vendita, ndr) rientravano nella esclusiva sfera di competenza della società interessata (Italtel Spa) e della controllante (Stet Spa), in considerazione anche della struttura organizzativa e del sistema dei rapporti esistenti nell’ambito del gruppo Iri». Che all’epoca vedeva Romano Prodi presidente.

    In realtà, questa vicenda rischia di imbarazzare l’inquilino di Palazzo Chigi. Tra le numerose carte acquisite sia dall’autorità giudiziaria di Monaco che sta conducendo una maxi inchiesta sulle tangenti pagate da Siemens nel mondo, sia, almeno in parte, dai pm di Bolzano, vi sono parecchi documenti in cui si fanno riferimenti diretti al Professore. E che sicuramente hanno indotto i magistrati a spedire la Guardia di finanza, il 19 febbraio, nella sede milanese di Goldman Sachs, la banca d’affari investita da Siemens per portare Italtel sotto l’ombrello tedesco. E acquisire documenti. Negli uffici della banca è spuntato anche un file intestato «MTononi/memo_Prodi 02.doc» che evidentemente andrà sviluppato. «MTononi», per esempio, potrebbe trattarsi di Massimo Tononi, 41 anni, attuale sottosegretario all’Economia. Si tratta di un manager di primo piano di Goldman Sachs: nel periodo 1988-1993 ha lavorato presso l’ufficio di Londra, occupandosi soprattutto di fusioni e acquisizioni tra imprese. Dal 1993 venne scelto come assistente personale proprio da Prodi, quando il Professore nel maggio di quell’anno interruppe le sue consulenze con la stessa Goldman Sachs per diventare presidente dell’Iri. Nel 1994 Tononi tornò in Goldman Sachs dove vi rimase fino allo scorso anno. Ovviamente anche Tononi non è indagato nell’inchiesta di Bolzano ma è uno dei personaggi che ritroviamo nel 1999, nel gruppo di lavoro per il progetto «Salomon» (dividere le attività mobili della telefonia da quelle fisse, trasferendo le prime a Siemens e lasciando le seconde alla futura Telecom). Alla squadra partecipava anche Claudio Costamagna, già uomo Italia per Goldman Sachs, amico di Angelo Rovati e considerato storicamente vicino al gruppo prodiano. Sino a cercare di fondere la sua società di consulenza con la Mittel del banchiere Giovanni Bazoli. Il quadro si può chiudere con qualche curiosità: in quegli anni il capufficio stampa di Italtel era Silvio Sircana, attuale portavoce del governo. Mentre il capo dell’ufficio legale era quella Patrizia Grieco, accreditato manager della piazza lombarda. I due vennero poi immortalati nello scorso settembre al ristorante Bolognese di Roma (vedi fotonotizia in fondo alla pagina).
    Tornando ai mesi prima dell’accordo tra Italtel (Iri) e Siemens può offrire qualche chiave di lettura la lettera protocollata riservata con la quale il 3/2/93 il responsabile di Goldman Sachs Francoforte, Arthur Walter, caldeggiava la propria banca d’affari al capo delle fusioni e acquisizioni di Siemens Germania per l’affare Italtel. «Sottolineiamo la conoscenza di Goldman Sachs del gruppo Iri - si legge - e del suo management... circostanza che potrebbe essere estremamente importante per una potenziale negoziazione (di Italtel, ndr)... Tra le operazioni eseguite in Italia da Goldman Sachs ci preme indicare l'acquisizione dell’Eni del controllo su Enimont... mentre come “Capital Markets/Corporate” sottolineiamo l’offerta per la privatizzazione del Credito Italiano seguita a favore dell’Iri nel 1991 (con Prodi presidente, ndr)... e Goldman Sachs quale manager per l’offerta Stet a favore dell’Iri nel giugno del ’92». Nel documento Walter enfatizza che «a partire dal mese del marzo del 1990 il nostro “senior advisor” per la Goldman Sachs in Italia è il professor Romano Prodi». E qui dedica diversi capoversi rievocando i punti salienti delle precedenti esperienze professionali, «che è già stato all’Iri, è stato ministro dell’Industria, nel comitato scientifico di Nomisma». E conclude osservando che «sarebbe quindi un pregio e di grande valore la possibilità di presentarLe i nostri colleghi ed esperti industriali italiani per discutere le alternative concernenti Italtel».

    Post scriptum non afferente le indagini: negli anni caldi di Italtel il responsabile sicurezza dell’azienda era un giovane e rampante Giuliano Tavaroli, che dieci anni più tardi, diventato capo della security di Telecom, verrà coinvolto nell’inchiesta milanese sui dossier illegali.
    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Gianmarco Chiocci e Gianluigi Nuzzi

    Procuratore Cuno Tarfusser, alcune agenzie di stampa le attribuiscono questa frase: «Escludiamo di avere in atto un qualsiasi tipo di indagine a carico del presidente del Consiglio dei ministri. L’indagine riguarda possibili pagamenti illeciti da parte della Siemens nell’ambito dell’acquisizione di una quota dell’Italtel, vicenda che risale alla metà degli anni ’90. Tutto il resto è speculazione politica alla quale noi ci sottraiamo».

    «Ma io questa frase non l’ho mai detta così. Io ho detto: “Escludiamo che il presidente del Consiglio dei ministri sia indagato nella nostra indagine”. Mai parlato di speculazioni. Il Giornale ha compiuto, per la parte che conosco delle indagini, una ricostruzione sostanzialmente corretta».
    Le frasi a lei attribuite se le sono inventate?


    «Guardi, da anni stiamo indagando sulle modalità di acquisizione da parte della Siemens di una quota significativa dell’Italtel. Non si tratta di un’indagine di questi giorni... ».

    Quindi indagate per corruzione sulla vendita di Italtel (gruppo Iri) a Siemens?

    «Sì certo, è corretto. Siamo partiti dall’accertato pagamento di Siemens, tramite fondi neri, a Giuseppe Parrella di circa 10 miliardi di lire a titolo di “mediazione”. Ora verifichiamo doverosamente se gli organi che controllavano Italtel abbiano ottenuto illeciti pagamenti dalla Siemens per avvantaggiarla rispetto agli altri acquirenti, ovvero At&t, Alcatel, Ericsson...».

    E perché avete acquisite le fatture fatte dal presidente Prodi alla Goldman Sachs, advisor di Siemens?

    «Su questo e sulle altre acquisizioni compiute in Italia non posso risponderle per un ovvio dovere di riservatezza investigativa».

    Insisto, perché avete delegato anche accertamenti patrimoniali sui Prodi e le loro società?

    «Anche questo è argomento coperto dal segreto. Stiamo verificando anche tramite rogatorie se ci sono stati pagamenti illeciti della Siemens verso l’Italia e chi siano stati gli eventuali percettori di dette somme».

    A Bloomberg dichiarò che vi sono «alcune indicazioni che fondi di Siemens furono utilizzati per corrompere esponenti italiani». Avete delle idee precise?

    «Noi guardiamo ai fatti e questi sono che Parrella ha ottenuto 10 miliardi tramite società off shore affinché un certo affare nell’ambito della telefonia che si stava privatizzando si orientasse nell’interesse di Siemens vista anche la concorrenza. L’ipotesi è che ci sia un illecito, una corruzione sottostante. Se in una gara per la telefonia mobile ci sono più concorrenti se uno vuole essere preferito non è lecito. Se lui vince ha avuto una corsia preferenziale per effetto di qualche intervento oleoso... è un’ipotesi investigativa».

    Qual è il ruolo di Goldman Sachs?

    «È una domanda da un lato pertinente, dall’altro molto delicata perché fa parte dell’indagine».

    E il ruolo di Prodi?

    «Il “non poteva non sapere” è lontano mille miglia dalla nostra forma mentis. Se anche dovessimo accertare che sapeva dell’operazione Italtel-Siemens bisognerà vedere se c’è stato un suo interesse personale... magari era per il sì perché pensava che la vendita fosse nell’interesse del Paese».
    Dalle indagini più recenti dei tedeschi è emerso un nuovo conto segreto a Salisburgo sul quale sarebbero transitate tangenti Siemens per centinaia di migliaia di euro versate in tutto il mondo... potrebbe essere rilevante anche per la vostra inchiesta?

    «Ci interessa particolarmente, stiamo già dialogando per avere gli estratti fino al 2002».
    Citazione Originariamente Scritto da Gianfranco Visualizza Messaggio
    Ecco gli accertamenti compiuti dagli inquirenti sul conto del Professore


    di Redazione - giovedì 19 aprile 2007, 07:00


    Risultato Voto corrente.12345678910

    In relazione alle precisazioni della presidenza del Consiglio Il Giornale conferma che la procura di Bolzano ha disposto degli accertamenti su Romano Prodi sebbene il premier non sia indagato come risulta già dagli articoli pubblicati ieri. La polizia giudiziaria su delega del Pm Guido Rispoli ha infatti acquisito:

    - il 5/10/2006 presso lo studio del dottor Piero Gnudi, commercialista di Prodi, documenti e fatture emesse dalla società di consulenza Ase dei Prodi alla Goldman Sachs International, advisor di Siemens per Italtel;

    - il 19/10/2006 presso il nucleo di polizia tributaria di Bologna il fascicolo con fatture, documenti, rapporti della GdF datati 1° ottobre 1999 sempre relativi alla società Ase dei Prodi. E, quindi, tutte le fatture della Ase pagate da Goldman Sachs dal ’90 al ’95;

    - il 19/02/2007 presso la sede milanese della Goldman Sachs documenti sui rapporti Iri/Goldman Sachs sequestrando atti e anche file intestati anche all’attuale presidente del Consiglio dei ministri.

    Inoltre sono stati compiuti accessi all’anagrafe tributaria sui coniugi Prodi, su immobiliari a loro riconducibili, sulla società Ase e altri, con analisi delle compravendite immobiliari e delle relative operazioni finanziarie riportate.
    .

    Il premier costretto a difendersi Forza Italia: chiarisca


    di Redazione - giovedì 19 aprile 2007, 09:08
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    Gianmarco Chiocci e Gianluigi Nuzzi



    L’inchiesta del Giornale sull'affare Siemens-Italtel costringe il premier a una difesa che non convince, e a una smentita di fatti veri e riscontrati che solleva nuovi, interrogativi sul suo operato all’epoca della presidenza all’Iri. Già, perché il procuratore di Bolzano, Cuno Tarfusser e il pm Guido Ruspoli, alle agenzie di stampa si limitano solo a dire che il premier non è indagato (circostanza peraltro mai scritta, e nemmeno ipotizzata, dal Giornale) confermando in toto la ricostruzione sulle indagini riguardanti la cessione di Italtel a Siemens dove vi è stato il sequestro delle fatture delle consulenze del Professore.

    «L’indagine - scrivono in un una nota i magistrati - riguarda possibili pagamenti illeciti da parte della Siemens nell’ambito dell’acquisizione di una quota dell’Italtel». E di seguito: «Vero è che da anni stiamo indagando sulle modalità di acquisizione da parte della Siemens di una quota significativa dell’Italtel e lo spunto investigativo per questa indagine ci è stato fornito da un fatto, ormai pacificamente accertato, e cioè l’avvenuto pagamento da parte della Siemens all’ingegnere Giuseppe Parrella di 10 milioni di marchi tedeschi a titolo di “mediazione”. In questo contesto è significativo che, sempre stando alle risultanze incontrovertibili delle indagini, questo pagamento è avvenuto attraverso e utilizzando fondi neri della Siemens e che la controprestazione dichiarata dalle parti è risultata essere inesistente. A questo punto, e proseguendo doverosamente nelle indagini per accertare se organi gestionali di chi ha venduto abbiano ottenuto illeciti pagamenti dalla Siemens per avvantaggiarla rispetto ad altri potenziali acquirenti, abbiamo inoltrato diverse rogatorie internazionali». La fase delle indagini «condotte anche in stretta collaborazione con i colleghi tedeschi e austriaci», e nell’ambito della quale «abbiamo anche svolto indagini in Italia acquisendo documentazione», è volta, sempre secondo i pm, «a verificare se ci sono stati pagamenti illeciti della Siemens verso l’Italia e chi siano stati gli eventuali percettori di dette somme».

    Forte di una smentita inesistente da parte dell’autorità giudiziaria «travisata» dalle agenzie di stampa, Palazzo Chigi minaccia sfracelli e annuncia querele «alla luce della puntuale smentita della procura di Bolzano rispetto ai contenuti e al titolo dell’articolo del quotidiano», ribadendo che «tutte le attività di privatizzazione compiute dall’Iri nel periodo in cui Prodi era presidente, sono state effettuate nel pieno rispetto delle normative all’epoca vigenti e a condizioni economiche congrue».

    Duro l’affondo di Sandro Bondi di Forza Italia: «Secondo una massima cinese “chi solleva una pietra e se la fa cadere sui piedi è stolto”. Imprudente fu il sottosegretario Levi che evitò le delucidazioni chieste dall’onorevole Michaela Biancofiore con un’interpellanza controfirmata da me e da Elio Vito, sulle vicende che hanno portato alla svendita di Italtel a Siemens. Soprattutto - spiega - lo fu nel non rispondere alla richiesta di chiarimento in merito al rapporto riservato della Siemens, in cui si leggerebbe testualmente che l’avvento di Berlusconi a Palazzo Chigi veniva visto come un pericolo di rimozione per Prodi, fino al punto da pregiudicare la “svendita di Italtel” a favore di acquirenti più equi e dunque a favore dello Stato italiano». Sull’affaire rincarano la dose sia l’«interessata» Biancofiore («ogni qualvolta si parla di privatizzazioni telefoniche dell’Iri, Prodi non risponde») che Elisabetta Gardini («a Prodi chiediamo solo una cosa: chiarezza»).

    gianmarco.chiocci@ilgiornale.it



    gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it
    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  2. #2
    a.k.a. tolomeo
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    e bravo il nostro curato di campagna.

    l'intervista al procuratore di Bolzano Cuno Tarfusser dimostra come l'ansa abbia manipolato l'informazione ieri per minimizzare l'inchiesta.

    «Ma io questa frase non l’ho mai detta così. Io ho detto: “Escludiamo che il presidente del Consiglio dei ministri sia indagato nella nostra indagine”. Mai parlato di speculazioni. Il Giornale ha compiuto, per la parte che conosco delle indagini, una ricostruzione sostanzialmente corretta».
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  3. #3
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    Beh la fede Prodiana del direttore dell'ansa la conoscono tutti..non è un segreto
    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  4. #4
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    L'inchiesta del Giornale? Quello che ha già preso numerose cantonate che avrebbero dovuto fruttare la galera al suo direttore?

  5. #5
    Libero Cittadino
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    Dimenticavo.

    giustizia ad orologeria!

    ....

  6. #6
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    Ad orologeria? il giornale ha detto senza problemi , anche con l'intervista al procuratore , che l'inchiesta è partita diversi anni fa.
    ...cercatemi , se volete e potete , come RoccoFerraro

  7. #7
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    Toghe Nere!

  8. #8
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    E' il dramma di questo paese.

    Affari aziendali misto ad affari politici, altro che liberismo.

    Questo avviene con tutti governi.

    L'Italtel era un' azienda bellissima alla fine degli anni 80, collaborava anche con la motorola ( allora leader della telefonia mobile ) per lo sviluppo dei modelli Tacs e successivamente GSM. Aveva molti brevetti e produceva anche modelli propri... Anche la CISCO System ha una partecipazione all'interno di essa per lo sviluppo di reti WI-fi.

    In Italia si parla solo di politica. La Italtel era un gioiellino niente male e aveva tutte le carte in regola per competere con Nokia O Erickson... Un opportunità gettata alle ortiche. Bravi i burocrati, che tengano le loro mani grasse fuori dalla gestione aziendale.

  9. #9
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    prodi non e' indagato
    a me non risulta
    il caso non esiste

  10. #10
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    » 2007-04-18 10:29
    Italtel, Prodi non e' indagato
    Tarfusser risponde a indiscrezioni di stampa
    (ANSA) - BOLZANO, 18 APR - Il procuratore capo della Repubblica di Bolzano esclude che il Presidente del Consiglio dei Ministri sia indagato nell'inchiesta Italtel. La sua affermazione si riferisce all'articolo pubblicato da Il Giornale in prima pagina dal titolo 'Una procura setaccia gli affari di Prodi'.'Vero e' che da anni stiamo indagando sui modi di acquisizione da parte della Siemens di una quota significativa dell'Italtel quando questa,a meta' degli anni '90, era in fase di privatizzazione',ha detto Tarfusser.

 

 
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