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  1. #11
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    Roma Caput Mundi

  2. #12
    Nazione e Popolo
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    Nell'annuale della fondazione di Roma

    Te redimito di fior purpurei
    april te vide su 'l colle emergere
    dal solco di Romolo torva
    riguardante su i selvaggi piani:


    te dopo tanta forza di secoli
    aprile irraggia, sublime, massima,
    e il sole e l'Italia saluta
    te, Flora di nostra gente, o Roma.


    Se al Campidoglio non più la vergine
    tacita sale dietro il pontefice,
    né più per Via Sacra il trionfo
    piega i quattro candidi cavalli,


    questa del Foro tuo solitudine
    ogni rumore vince, ogni gloria:
    e tutto che al mondo è civile,
    grande, augusto, egli è romano ancora.


    Salve, dea Roma! Chi disconosceti
    cerchiato ha il senno di fredda tenebra,
    e a lui nel reo cuore germoglia
    torpida la selva di barbarie.


    Salve o dea Roma! Chinato a i ruderi
    del Foro, io seguo con dolci lacrime
    e adoro i tuoi sparsi vestigi,
    patria, diva, santa genitrice.


    Son cittadino per te d'Italia,
    per te poeta, madre de i popoli,
    che desti il tuo spirito al mondo,
    che Italia improntasti di tua gloria.


    Ecco, a te questa, che tu di libere
    genti facesti nome uno, Italia,
    ritorna, e s'abbraccia al tuo petto,
    affisa ne' tuoi d'aquila occhi.


    E tu dal colle fatal pe 'l tacito
    Foro le braccia porgi marmoree,
    a la figlia liberatrice
    additando le colonne e gli archi:


    gli archi che nuovi trionfi aspettano
    non più di regi, non più di cesari,
    e non di catene attorcenti
    braccia umane sugli eburnei carri;


    ma il tuo trionfo, popol d'Italia,
    su l'età nera, su l'età barbara,
    su i mostri onde tu con serena
    giustizia farai franche le genti.


    O Italia, o Roma! quel giorno placido
    tornerà il cielo su 'l Foro, e cantici
    di gloria, di gloria, di gloria
    correran per l'infinito azzurro.

    Giosuè Carducci

  3. #13
    Orgoglioso di essere romano
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    ROMA Divina

  4. #14
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    2760esimo inchino di fronte all'unico vero amore della mia vita.
    Per chi è di Roma, domenica dal Circo Massimo,11.00, corteo gruppi storici e di archeologia sperimentale, per festeggiare.
    Gustiamoci quelle poche ed infime manifestazioni che la modernità"ci concede".

  5. #15
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    l'eterna Roma madre ci fu

  6. #16
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    Madre Roma per Te fino alla morte

  7. #17
    RibelleSano
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    Roma Eterna

  8. #18
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    Ma dove si troveranno più imperatori come Nerone .....
    MS FIAMMA TRICOLORE

  9. #19
    non abbiamo paura delle rovine
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    Predefinito evidenza

    Citazione Originariamente Scritto da Militant Visualizza Messaggio
    Per questo motivo riteniamo che una rinascita visibile della eternità di Roma dipenda esclusivamente dalla capacità di far rivivere in noi stessi, il mistero della nascita di Roma, una nascita e una grandezza che si può inquadrare in ambito storico e geografico, ma che si pone per la sua profondità ben aldilà di essi, collocandosi per la sua peculiarità sia in via metastorica, che mitica.
    Il Mito è sempre presente in ogni istante della nostra vita, perché si pone al di sopra della storia e sta a noi farlo rivivere in ogni momento della giornata. È nostro compito dunque, farlo riemergere dai nostri cuori con impeto in ogni nostro atto, per l’affermazione della Tradizione contro la falsità della realtà che ci circonda.
    .

  10. #20
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    IPERURANIO INTERIORE
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    Lightbulb Re: evidenza

    XXI Aprile: riaffermiamo la Fedeltà a Roma Eterna!!!
    21 aprile 2018: Anniversario della fondazione/nascita di Roma nel 753 a.C. poi grazie alla vera Chiesa di NSGC felicemente ribattezzata e rinata cattolica (si leggano, a tal proposito, alcune mie considerazioni a seguire); per citare il titolo della magnifica copertina (che ho qui vicino a me) di Raido - Contributi per il Fronte della Tradizione, n. 19, Equinozio di Primavera 2000...
    “Fedeltà a Roma eterna”!!!







    http://www.raido.it/libreria/1528-40...aido-ni-19.jpg






    http://www.azionetradizionale.com/2017/04/18/36635/





    http://chiesaepostconcilio.blogspot....-e-romana.html
    «Cattolica, Apostolica e Romana...

    I Vangeli ci attestano che nostro Signore fu ucciso nel giorno della Pasqua ebraica, ma di venerdì, mentre la sua ultima cena sarebbe avvenuta di giovedì; queste indicazioni tradizionali hanno suscitato vari problemi tra gli esegeti; alcuni mistici hanno complicato queste discussioni, finché poi, fisici e astronomi, attraverso i loro calcoli, svelarono la ragione della coincidenza: nell'anno 34 la Pasqua astronomica ebraica sarebbe caduta eccezionalmente di venerdì e, calcolando i giorni secondo l'attuale nostro calendario, il Signore sarebbe stato crocifisso il 21 aprile dell'anno 34.
    Ora c'è un altro fatto da rilevare, ossia che il 21 aprile è la festa del Natale di Roma. Quest'ultimo dato impressionò coloro che, qualche tempo dopo, misero a confronto il terremoto e l'eclissi straordinaria di quel giorno, registrati da vari testimoni estranei con il racconto evangelico; tra questi spicca il Bibliotecario imperiale del Pantheon, che era cristiano. Nostro Signore morì in coincidenza sì, con la Pasqua ebraica, ma anche in coincidenza con il Natale di Roma.
    Il giorno stesso in cui il Signore ci riscattava con il Suo sangue sul Calvario, strappandoci all'impero di satana, si festeggiava la fondazione di Roma. La Città Santa della Nuova Alleanza non è più Gerusalemme, ora condannata alle tenebre dalla sua incredulità, ma Roma; "questa città, disprezzando il divino autore dei suoi destini, s'era fatta schiava degli errori di tutti i popoli, nel tempo stesso in cui li teneva quasi tutti sotto le sue leggi, e credeva ancora di possedere una grande religione, perché non respingeva nessuna menzogna; ma più fortemente era tenuta legata dal diavolo e più meravigliosamente fu riscattata da Cristo." (San Leone Magno, PL 54, c. 423-425), ad essa infatti il Dio degli Eserciti e Sovrano dell'universo, nostro Signore Gesù Cristo, vincolò permanentemente la cattedra del Suo gran sacerdote: il Pontefice Romano e, con lui, tutta la Sua Chiesa che è detta Cattolica Apostolica e Romana (cfr: Cajetanus, De Divina Institutione, ed. Lauchert, 1925, cap. XIII, p. 80).
    Lo stesso Pontefice Romano assunse il titolo di Pontefice Massimo prima riservato ai cesari, a significare che per decreto divino "Roma continua ad essere regina del mondo, e il Romano Impero non è cessato, ma da materiale si è convertito a spirituale."
    (La Civiltà Cattolica, serie XIII, vol. II, fasc. 862, 6 maggio 1866).»







    21 aprile 2018: Sant'Apollonio di Roma, filosofo e Martire e Sant’Anselmo da Aosta, Vescovo, Confessore, filosofo, teologo e Dottore della Chiesa cattolica…



    "Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Anselmo, Vescovo e Dottore della Chiesa"
    Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Anselmo, Vescovo e Dottore della Chiesa
    http://www.unavoce-ve.it/pg-21apr.htm




    21 aprile 2018: Quinto giorno della novena alla Madre del Buon Consiglio (dal 17 al 25 APRILE, il 26 APRILE è la FESTA), si possono recitare le “Piccole Litanie della Madonna del Buon Consiglio” (v. sul blog “Oratorio Sant'Ambrogio – Milano”) oppure la preghiera sotto riportata di Papa LEONE XIII, il quale fu colui che aggiunse alle litanie lauretane proprio l’invocazione Mater Boni Consilii…



    https://oratoriosantambrogiomilano.w...l-17-al-25-04/
    “Novena alla Madonna del Buon Consiglio- dal 17 al 25/04.
    Dal 17 al 25 aprile come novena alla Madonna M.B.C. si possono dire le seguenti litanie:
    Piccole Litanie della Madonna del Buon Consiglio.”


    Santi e Modestia: PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII
    Santi e Modestia: PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII
    http://santiemodestia.blogspot.it/20...-del-buon.html
    “PREGHIERA ALLA MADONNA DEL BUON CONSIGLIO di Papa LEONE XIII.”


    “Pascendi Dominici Gregis
    https://www.youtube.com/channel/UCo9...SfgXjCViAIOOqg
    ✞ Dal 17 al 25 Aprile: Novena alla Mater Boni Consilii - pdf. con istruzione e novena qui:
    https://drive.google.com/file/d/1o4T...dpaoMulUB/view





    "Sant'Anselmo - Sodalitium"
    Sant'Anselmo - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/santanselmo/
    «21 aprile, Sant’Anselmo, Vescovo, Confessore e Dottore (Aosta, 1033 – Canterbury 21 aprile 1109).

    “A Canterbury, nell’Inghiltérra, sant’Ansélmo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per santità e per dottrina.”
    O Anselmo, Pontefice amato da Dio e dagli uomini, la santa Chiesa, che hai servito quaggiù con tanto zelo, oggi ti rende il suo ossequio, come a uno dei suoi prelati più stimati. Imitatore della bontà del Pastore divino, nessuno ti sorpassò in dolcezza, in condiscendenza, in carità. Tu conoscevi le tue pecorelle ed esse conoscevano te; vegliando giorno e notte per far loro buona guardia, non fosti mai sorpreso dall’arrivo del lupo. Ben lungi dal fuggire al suo avvicinarsi, andasti ad affrontarlo, e nessuna violenza ebbe il potere di farti indietreggiare. Campione eroico della libertà della Chiesa, proteggila anche ai tempi nostri, nei quali ovunque è calpestata e quasi annientata. Suscita ovunque Pastori emuli della tua santa indipendenza, affinché il coraggio si rianimi nel cuore delle pecorelle, e ogni cristiano si faccia un onore di confessare che, prima di ogni altra cosa, è membro della Chiesa, e che, ai suoi occhi, gl’interessi di questa Madre delle anime sono superiori a quelli di qualsiasi società terrena. Così sia.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...mo-300x198.jpg







    https://www.sursumcorda.cloud
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/?fref=nf
    “Sursum Corda Maglietta San Giuseppe 2018 - Sancte Joseph, Patrone S. Ecclesiae, ora pro nobis!”
    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...18-detail.html


    «Carlo Di Pietro - Sursum Corda
    Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.

    Eterno Padre, intendo onorare san Simeóne, Vescovo di Seléucia e Tesifónte, il quale, per ordine di Sàpore Re dei Persiàni, preso e caricato di catene, presentato ad iniqui tribunali, e non volendo adorare il Sole, ma rendendo testimonianza a Gesù Cristo con libera e costantissima voce, primieramente fu per lungo tempo macerato coll’ergastolo carcerario, insieme con altri cento (alcuni dei quali erano Vescovi, altri Preti ed altri Chierici di diversi ordini). Allora, avendo con costanza subito il martirio Ustazàne, educatore del Re, che già prima aveva apostatato dalla fede, ma era stato da lui richiamato a penitenza, nel giorno seguente, che era l’anniversario della passione del Signore, scannati già tutti sotto gli occhi di Simeóne, il quale vigorosamente ad uno ad uno li esortava, fu alla fine anche lui decollato. Patirono con lui anche gli illustrissimi personaggi Abdécala ed Anania, che erano suoi Preti. Anche Pusicio, Prefetto degli operai del Re, per aver incoraggiato Anania che vacillava, morì di morte crudele, essendogli stato aperto il collo vicino al tendine ed estrattane la lingua; dopo di lui anche una sua figlia, che era Vergine sacra, fu straziata con molti ed atroci tormenti e finalmente decollata colla spada. Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi avete loro elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima per i meriti di questi santi Cento Martiri, ed a loro affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, san Simeóne e compagni Martiri possano essere miei avvocati e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia. #sdgcdpr»


    «Ecco o mio amato e buon Gesù, che alla Sacratissima Vostra presenza prostrata Vi prego col fervore più vivo del mio spirito a stampare nel mio cuore sentimenti di Fede, di Speranza, di Carità, di desiderio e di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offendervi. Mentre io con tutto l’amore, con tutta la compassione vado considerando le Vostre cinque Piaghe, cominciando da ciò che disse di Voi mio Dio, il Santo Profeta Davide: Hanno traforato le mie mani e i miei piedi. Hanno numerato tutte le mie ossa [Sal 22 (21) 17b-18a].»





    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...4f&oe=5B6495FC


    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...4-al-25-4.html






    Ligue Saint Amédée
    http://www.SaintAmedee.ch
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf

    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    21 avril : Saint Anselme, Archevêque de Cantorbéry, Docteur de l'Église (1034-1109) :: Ligue Saint Amédée
    “21 Avril : Saint Anselme, Archevêque de Cantorbéry, Docteur de l'Église (1034-1109).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...nt_Anselme.jpg










    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://radiospada.org/
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    “21 aprile 2018: infra l'Ottava di San Giuseppe patrono della Chiesa universale.”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...79&oe=5B9CC11A





    “21 aprile 2018: Sant'Anselmo d'Aosta - vescovo, confessore e dottore della Chiesa (Aosta 1033 - Canterbury 1109).
    Anselmo nasce ad Aosta nel 1033. Nel 1060 entra nel monastero dei Benedettini di Bec in Normandia, nel 1063 succede al maestro, il beato Lanfranco di Pavia, nella carica di priore e nel 1078 a Erluino in quella di abate.
    Nel 1093 fu nominato arcivescovo di Canterbury in Inghilterra, in un periodo in cui l'ingerenza del potere secolare era incontrollabile, ma Anselmo resistette con straordinaria fermezza.
    Anselmo è il precursore della corrente della teologia medievale che avrà il suo maggiore esponente in San Tommaso d'Aquino. Il suo motto è il celebre credo ut intelligam, che significa insieme "per poter comprendere, credo e credo per poter comprendere".
    La sua teologia tende ad al fine della giustificazione logica della fede. Nella sua opera "Perché un Dio uomo?" Anselmo applica tale metodo al dogma stesso dell'Incarnazione del Figlio di Dio.
    Nel "Proslogion" tenta di fornire una prova dell'esistenza di Dio che rappresenti una necessità razionale tale da imporsi allo stesso ateo. I suoi temi ontologici, criticati dallo stesso Tommaso d'Aquino furono comunque ripresi da molti scolastici agostiniani, fra cui San Bonaventura e Duns Scoto.”

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    https://www.radiospada.org/2018/04/v...one-il-grande/
    “[VITA EST MILITIA] Ottone il Grande 21 aprile 2018.
    Nota di Radio Spada; continua oggi, festa di Sant’Anselmo d’Aosta, questa rubrica radiospadista che durerà sino al compimento dell’Ottava di Pentecoste, dedicata all’esercizio del cattolicesimo ilitare e ai grandi condottieri cattolici.”
    https://i2.wp.com/www.radiospada.org...pg?w=921&ssl=1







    “All'impero caduco fondato da Augusto, subentrò l’impero perenne della Chiesa universale, cioè «cattolica», che per un singolare concorso di eventi, troppo singolare per non dover essere considerato provvidenziale, il Cristianesimo vi aveva fondata. Ma qual è il motivo e,insieme la garanzia della universalità e perciò della perenne vitalità di Roma? Credo di non errare pensando alla presenza in Roma della tomba e delle reliquie eccezionalmente autentiche di Pietro, cioè dell'Apostolo sul quale Cristo stesso dichiarò di voler fondare la sua Chiesa, promettendo che le forze del male non avrebbero prevalso su di essa. Ecco - io credo - il segreto per cui Roma, «città predestinata», ha resistito e resiste all'usura del tempo e degli errori umani. (Margherita Guarducci, Il primato della Chiesa di Roma. Documenti, riflessioni,conferme, Rusconi, 1991, p. 141)”
    http://www.aseq.it/immag/copertine/978881888024.jpg
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...f1&oe=5B6F8ED3








    “21 aprile 1957: Papa Pio XII pubblica l'Enciclica 'Fidei Donum', sullo stato e l’azione delle missioni cattoliche in Africa, le cui linee guida furono suggerite da mons. Lefebvre.”

    “Il 21 aprile 1073 muore Papa Alessandro II da Baggio, Sommo Pontefice.”







    Oggi 21 aprile, secondo il mito, Romolo fondò l’Urbe nel 753 ante Christum natum, quindi buon Natale alla Capitale ideale dell’Europa intera che nell’antica Italia pagana attraverso i suoi nobili capi e liberi contadini-pastori-guerrieri seppe unire energicamente ed eroicamente in un poderoso fascio l’eredità degli Etruschi, degli Osco-Umbri, dei Magno-Greci, dei Liguri, dei Reto-Venetici, dei Gallo-Celti nonché di tutte le altre varie genti locali, sia di lingua e ceppo indogermanico che precedente, e che poi grazie alla mediazione essenziale del Cristianesimo e del Cattolicesimo romano passò la sua fiaccola ai Germani Ostrogoti, Longobardi, Franchi, Svevi e Normanni e a tutti gli altri conquistatori germanici che nei secoli medievali col loro sangue e la loro guida aristocratica rigenerarono i popoli di lingua neolatina forgiando e rafforzando l’identità imperiale del nostro Continente, davvero idealmente universale cioè cattolico; a tal proposito, sul ruolo storico provvidenziale della Roma Eterna («Quella Roma onde Cristo è romano» - Dante Alighieri, Divina Commedia, Purg. XXXII, v. 101-102), riporto e trascrivo un magnifico passo di Rino Cammilleri tratto dalla prima edizione del suo affascinante e ben documentato libro “Elogio degli Italiani” che ho letto qualche anno orsono:

    “Dalla conversione di Cornelio, centurione di quella coorte che, guarda caso, si chiamava Italica, al preciso ordine impartito a Paolo, la volontà del Fondatore del Cristianesimo è chiara: il cuore della salvezza promessa a tutti gli uomini deve battere in quella penisola al centro del Mediterraneo. Dal (supposto) ramoscello gettato dall’Angelo alla foce del Tevere si dipana il singolare destino della terra degli Itali, icasticamente scandito da un grande scrittore cattolico: «Per lui hanno marciato le legioni di Cesare».”
    Rino Cammilleri, Elogio degli italiani: un pamphlet contro il vizio nazionale; invito alla lettura di Franco Cardini, Leonardo, Milano 1995, p. 20.

    Sulla Romanità ed il Cattolicesimo da leggere i libri della storica Marta Sordi (Livorno, 18 novembre 1925 – Milano, 5 aprile 2009, Rip), professore emerito di Storia Greca e Romana dell’Università Cattolica di Milan:

    Il cristianesimo e Roma, Cappelli, Bologna 1965
    I cristiani e l’impero romano, Jaca Book, Milano 1984 (seconda edizione 2004)
    Impero romano e Cristianesimo. Scritti scelti, Institutum Patristicum Augustinianum, Roma 2006
    Sant’Ambrogio e la tradizione di Roma, Institutum Patristicum Augustinianum, Roma 2008.
    Marta Sordi, Paolo a Filemone o della schiavitù, Jaca Book, Milano 1987.
    Alessandro Corneli, Nascita dell'occidente; con un saggio di Marta Sordi, Fondazione Achille e Giulia Boroli, Milano 2008.

    Quest’ultimo saggio infatti inizia con una lunga ed interessante trattazione appunto di Marta Sordi, intitolata “Idea di Occidente in Grecia e Roma”.
    Il 21 aprile può quindi essere considerata una data significativa da festeggiare non solo per l'Italia, ma per tutta l’Europa che a Roma deve la sua unificante radice a livello ideale: Germania, Austria, Spagna e Francia al culmine della loro potenza si sono sovente richiamate a Roma, così come anche l’Inghilterra, Bisanzio e la Russia, senza per questo rinnegare la propria particolare identità.
    Roma, nata pagana e rinata cristiana ha conservato il suo legame arcano col Mos Maiorum e, malgrado tutta la degenerazione del recente passato e del presente, continua ad incarnare e proiettare nel futuro l’idea di Eternità e la speranza di Rigenerazione.
    Significativo e provvidenziale anche il martirio di Sant' Apollonio di Romae la sua commemorazione proprio il 21 aprile, Natale di Roma...




    Sant' Apollonio di Roma
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/90522
    “Sant' Apollonio di Roma Filosofo e martire
    21 aprile † Roma, 185
    Martirologio Romano: A Roma, commemorazione di sant’Apollonio filosofo, martire, che sotto l’imperatore Commodo, davanti al governatore Perennio e al Senato con una raffinata orazione difese la causa della fede cristiana, confermandola poi, dopo la condanna a morte, con la testimonianza del suo sangue.”






    “21 aprile Sant'Apollonio.
    Filosofo, retore, forse senatore, ebbe un martirio particolare dopo aver fatto una dotta apologetica sul cristianesimo. IN questo articolo della compianta (e assolutamente da leggere) Marta Sordi alcuni estratti della sua ultima orazione, prima del martirio (trovo anche provvidenziale la sua commemorazione il 21 aprile, Natale di Roma): Pagine cattoliche - IL MARTIRIO? SÌ, PER UN BENE PIÙ GRANDE”


    CIVIS ROMANUS SUM
    http://civesromanussum.blogspot.it/


    Primato di nell'Enciclopedia Treccani
    http://www.treccani.it/enciclopedia/primato-di/



    «ROMA IMMORTALE DI MARTIRI E DI SANTI
    DON CURZIO NITOGLIA 27 maggio 2010
    “His […] imperium sine fine dedi” (VIRGILIO, Eneide, I, 279)
    ROMA IMMORTALE DI MARTIRI E DI SANTI
    http://www.doncurzionitoglia.com/rom...di_martiri.htm
    https://doncurzionitoglia.wordpress....-primato-roma/
    ttps://doncurzionitoglia.wordpress.com/2016/01/07/altre-prove-primato-roma/
    https://doncurzionitoglia.files.word...-1200x801.jpg»










    "Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Anselmo, Vescovo e Dottore della Chiesa"
    Guéranger, L'anno liturgico - Sant'Anselmo, Vescovo e Dottore della Chiesa
    http://www.unavoce-ve.it/pg-21apr.htm
    “21 APRILE SANT'ANSELMO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA.

    Monaco, Vescovo e Dottore, Anselmo riunì nella sua persona questi tre appannaggi del cristiano privilegiato; e, se l'aureola del martirio non venne a completare lo splendore del suo nobile manipolo di gloriosi meriti, potrà dirsi che la palma è mancata ad Anselmo, ma non che egli sia mancato alla palma! Il suo nome ci ricorda la mansuetudine dell'uomo del chiostro, unita alla fermezza episcopale; la scienza unita alla pietà. Nessuna memoria d'uomo è stata, allo stesso tempo, più dolce e più splendente!
    Il Monaco.
    Il Piemonte lo dette alla Francia e all'Ordine di San Benedetto. Anselmo, nell'Abbazia di Bec, realizzò pienamente quel modello di Abbate, tracciato dal Patriarca dei monaci d'Occidente: "Servire più che comandare". Fu oggetto di un affetto senza pari da parte dei suoi confratelli, sì che, fino a noi, ne è giunto l'eco. La sua vita fu devoluta interamente al loro servizio, sia che si studiasse di condurli a Dio, sia che si compiacesse d'iniziarli alle sublimi speculazioni dell'intelligenza. Ma un giorno, non ostante tutti i suoi sforzi per esimersene, fu loro tolto, e costretto ad assidersi sulla cattedra arcivescovile di Cantorbery. In quella sede, successore di un Agostino, di un Dunstano, di un Elfigio, di un Lanfranco, egli fu degno di portare il pallium dopo di loro, e con i suoi nobili esempi, aprì la via all'illustre martire Tommaso, che presto gli succedette.
    L'araldo della regalità della Chiesa.
    La sua vita pastorale fu completamente dedicata alle lotte per la libertà della Chiesa. In lui l'Agnello si rivestì della forza del leone. "Cristo, diceva, non vuole una schiava per Sposa; niente ama tanto in questo mondo come la libertà della sua Chiesa". È passato il tempo in cui il Figlio di Dio consentì ad essere incatenato per redimerci dal peccato; ora è risuscitato glorioso, e vuole che la sua Sposa sia libera come lui. In tutti i secoli essa deve lottare per questa libertà che è sacra, senza la quale non potrebbe compiere quaggiù la missione salvatrice che il suo Sposo divino le ha affidato. I Principi della terra, non ignorando quale regina ella sia, gelosi della sua influenza, si sono ingegnati a crearle mille difficoltà. Ai nostri giorni, un gran numero dei suoi figli hanno persino perduto la nozione delle franchigie, alle quali ha diritto: senza alcuna preoccupazione per la sua regalità, non desiderano per essa altra libertà di quella che hanno pure le sette da lei condannate; non possono capire che, in tali condizioni, la chiesa che Cristo ha fondato per regnare, rimane invece nella schiavitù.
    Ma Anselmo non l'intendeva così; e qualunque figlio della Chiesa deve avere in orrore simili utopie. Le grandi parole di progresso e di società moderna non saprebbero sedurlo; egli sa che la Chiesa non ha nulla che la uguagli quaggiù; vede il mondo in preda alle convulsioni più terribili, incapace di posare ormai su fondamenta più stabili, ma tutto per lui si spiega con il motivo che la Chiesa non è più regina. Il diritto di questa nostra Madre non è solamente quello di essere riconosciuta, per ciò che realmente è, nel segreto del pensiero di ogni fedele; ella ha bisogno dell'appoggio esteriore. Gesù le ha lasciato in eredità le nazioni stesse: ella le ha possedute secondo tale promessa; ma oggi, se avviene che un popolo la ponga fuori di questa legge, offrendole una protezione uguale a quella data a tutte le altre sette, che essa già espulse dal suo grembo, mille acclamazioni si fanno sentire a lode di questo falso progresso, e voci conosciute ed amate si uniscono a un tale clamore!
    Simili prove furono risparmiate ad Anselmo. La brutalità dei re normanni era da temersi meno di quei perfidi sistemi che distruggono, dalla base, anche l'idea stessa della Chiesa, e fanno rimpiangere la persecuzione aperta. Il torrente travolge tutto al suo passaggio; ma tutto rinasce, dopo che si è prosciugato. È ben diverso quando le acque, debordando, invadono la terra, trascinandola via insieme con esse. Teniamolo per certo: Al momento in cui la Chiesa, questa divina colomba, non avrà più, quaggiù, dove posare con onore i suoi piedi, 'il cielo si aprirà ed ella prenderà il volo per la sua patria celeste, lasciando il mondo alla vigilia della discesa di colui, che sarà il giudice dell'ultimo giorno.
    Il Dottore.
    Anselmo non è meno da ammirarsi come Dottore che come Pontefice. La sua alta e sicura intelligenza si compiacque nella contemplazione delle verità divine; ne ricercò i valori e l'armonia, ed i risultati di questi nobili studi occupano un rango elevato negli archivi ove si conservano le ricchezze della teologia cattolica. Dio l'aveva dotato d'ingegno; le lotte, la vita agitata, non riuscirono a distrarlo dai suoi santi e cari studi, ed anche nel cammino dell'esilio, andava meditando sul suo Dio ed i suoi misteri, allargando così, per lui e per i posteri, il campo già vasto delle rispettose investigazioni della ragione nel dominio della fede.
    VITA. - Anselmo nacque verso il 1033 ad Aosta, in Piemonte. A 26 anni entrò nell'Abbazia di Bec, in Normandia, ove si consacrò alla pratica delle virtù monastiche ed allo studio della filosofia e della Sacra Scrittura. A 30 anni divenne priore e Teologo e, poi, abate nel 1078. Resse l'Abbazia con una bontà instancabile che gli permise di vincere tutte le difficoltà. I Papi Gregorio VII e Urbano II l'ebbero in grande stima. Chiamato in Inghilterra nel 1092, non poté più rientrare in Francia e, l'anno seguente, fu nominato arcivescovo di Cantorbery. Ebbe molto a soffrire per il re Guglielmo il Rosso, in difesa dei diritti e della libertà della Chiesa. Esiliato, si recò a Roma, dove il Papa lo ricolmò di onori e gli dette occasione, nel Concilio di Bari, di convincere d'errore i Greci che negavano procedere lo Spirito Santo dal Figlio come dal Padre.
    Richiamato in Inghilterra, dopo la morte di Guglielmo, sant'Anselmo vi spirò il 21 aprile 1109. Il suo corpo fu inumato a Cantorbery. Nel 1492, Alessandro VI ne autorizzò il culto, e nel 1720, Clemente XI lo dichiarò dottore della Chiesa.

    Preghiera al difensore della libertà.
    O Anselmo, Pontefice amato da Dio e dagli uomini, la santa Chiesa, che hai servito quaggiù con tanto zelo, oggi ti rende il suo ossequio, come a uno dei suoi prelati più stimati. Imitatore della bontà del Pastore divino, nessuno ti sorpassò in dolcezza, in condiscendenza, in carità. Tu conoscevi le tue pecorelle ed esse conoscevano te; vegliando giorno e notte per far loro buona guardia, non fosti mai sorpreso dall'arrivo del lupo. Ben lungi dal fuggire al suo avvicinarsi, andasti ad affrontarlo, e nessuna violenza ebbe il potere di farti indietreggiare. Campione eroico della libertà della Chiesa, proteggila anche ai tempi nostri, nei quali ovunque è calpestata e quasi annientata. Suscita ovunque Pastori emuli della tua santa indipendenza, affinché il coraggio si rianimi nel cuore delle pecorelle, e ogni cristiano si faccia un onore di confessare che, prima di ogni altra cosa, è membro della Chiesa, e che, ai suoi occhi, gl'interessi di questa Madre delle anime sono superiori a quelli di qualsiasi società terrena.
    ... al Dottore.
    Il Verbo divino ti aveva dotato, o Anselmo, di quella filosofia tutta cristiana che si piega di fronte alla verità della fede e che, purificata dall'umiltà, si eleva alle vedute più sublimi. Da te illuminata di una luce così pura, la santa Chiesa, nella sua riconoscenza, ti ha conferito il titolo di Dottore per sì lungo tempo riservato a quelli uomini sapienti che vissero nei primi tempi del cristianesimo, che conservano nei loro scritti quasi un riflesso della predicazione degli Apostoli. La tua dottrina è stata giudicata degna di venire riunita a quella degli antichi Padri, poiché procede dal medesimo Spirito: è figlia della preghiera, più ancora che del pensiero.
    Ottienici, o Dottore santo, che ricalcando le tue orme, la nostra fede cerchi pure l'intelligenza. Molti, oggi, bestemmiano ciò che ignorano; e molti ignorano ciò che credono. Da questo nasce una confusione desolante; compromessi pericolosi tra la verità e l'errore; la sola vera dottrina misconosciuta, abbandonata e rimasta indifesa. Domanda per noi, Anselmo, dottori che sappiano illuminare i sentieri della verità e dissipare le nubi dell'errore, affinché i figli della Chiesa non restino più esposti alla seduzione.
    ... al Monaco.
    Getta uno sguardo sulla famiglia religiosa che ti accolse nelle sue file, quando abbandonasti le vanità del secolo; e degnati estendere su di essa la tua protezione. Tu vi attingesti la vita dell'anima e la luce dell'intelletto. Figlio di san Benedetto, ricordati dei tuoi fratelli! Benedicili nella Francia, dove hai abbracciato la vita monastica; benedicili in Inghilterra, dove sei stato Primate tra gli altri pontefici, senza cessare di essere monaco. Prega, Anselmo, per le due nazioni che ti hanno adottato, l'una dopo l'altra. Nella prima, la fede si è disgraziatamente indebolita; nell'altra, l'eresia regna sovrana. Sollecita per entrambe la misericordia del Signore. Egli è potente, e non chiude il suo orecchio alle suppliche dei santi. Se, nella sua giustizia, ha deciso di non rendere a queste due nazioni la loro antica struttura cristiana, ottieni almeno che molte anime si salvino, che numerose conversioni consolino la Madre comune, che gli ultimi operai della vigna siano rivali dei primi per lo zelo, aspettando il giorno in cui il Maestro verrà per rendere a ciascuno secondo le sue opere.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 553-557.”




    AVE ROMA ETERNA!!!
    Sant'Anselmo d'Aosta prega per noi!!!
    Mater Boni Consilii, ora pro nobis!!!

    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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