(ANSA)- ROMA, 20 APR - Adriano Celentano interviene oggi sul Corriere della Sera sul caso della piccola Alessia uccisa da due rottweiler dei genitori. Con una lettera al ministro Turco chiede di riscrivere l'ordinanza sulle razze aggressive tenendo conto che i piu' pericolosi non sono i cani,ma i loro proprietari.Le alternative"sono 2 si mettono fuori legge le razze aggressive a partire dall'uomo e chi ha un cane pericoloso viene messo in galera o,se questo non e' possibile,sottoposto a forti sanzioni".
Il problema di Celentano e di tanti altri, il problema dell'essere umano in generale è quello di voler "umanizzare" l'animale, di volerlo vedere sotto un aspetto che non esiste. L'animale non è ne buono, ne cattivo, è un animale, punto e basta, egli non pensa o vive il nostro modo di vedere le cose, è situato in un'altra dimensione, dove non esiste coscienza, dove regole e conoscenza non fanno parte del suo bagaglio di esperienza e di vita.
Un leone o un pescecane può incontrare un'essere umano e attaccarlo come può non farlo (perchè stanco o già sazio), questo non rende l'animale cattivo o buono a seconda dei suoi comportamenti.
Le razze canine al principio dei tempi erano al massimo 10, siamo stati noi a crearne decine e decine, oggi questi cani risultano ingestibili? Devono vivere legati, immuseruolati o seguiti costantemente da persone in grado di farlo? e che bisogno c'è di questi cani? Eliminiamo anche solo il minimo fattore di rischio non facendoli più accoppiare, tanto sono solo incroci fatti dall'uomo, la natura non ne risentirà minimamente e finiamola una volta per tutte di proiettare le nostre speranze su un quadrupede.