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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Fine del dibattito in Francia in vista del ballottaggio.
    Unanime il coro dei commentatori: la Royal è veramente di sinistra e Sarkozy è indiscutibilmente di D-E-S-T-R-A.

    Nel corso della serata Nicolas ha LIMPIDAMENTE illustrato il suo modello di società. Ingredienti:

    - ORDINE E LEGALITA'
    - MERITOCRAZIA
    - TOLLERANZA ZERO (IN GALERA I RECIDIVI ANCHE SE MINORENNI)
    - NO ALLA TURCHIA NELL'UE ("E' Asia Minore." Un grandeeeeee!!!!)
    - SNELLIMENTO APPARATO STATALE
    - RIGIDA REGOLAMENTAZIONE FLUSSI MIGRATORI

    Guai a paragonarlo ancora a quel cialtrone di Fini.

    Forza Sarko e beati i francesi che possono ancora scegliere la DESTRA!
    Queste parole suonano come vangelo...
    meno male..
    sarebbe interessante anche seguire che fine farà de villiers.
    Avrei votato sicuramente per lui al primo turno.

  2. #22
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    • "Immigration zéro" associée à une politique de co-développement
    • Expulsion systématique des clandestins
    • Rétablissement de la double peine, abolie par Nicolas Sarkozy
    • Suppression du CFCM (Conseil français du culte musulman)
    • Interdiction du voile islamique, de la barbe non-taillée, de la tenue en tissu et du "couvre-tête" portés par les musulmans lors de la prière dans les lieux publics et dans les rues
    • Imposer un moratoire sur la construction des mosquées
    • Etablissement d'une "charte républicaine" pour la construction des mosquées et des écoles coraniques : condamnation explicite de la polygamie, des mariages forcés, de l’excision ; reconnaissance de la laïcité et du droit de changer de religion ; affirmation de l’égalité homme-femme ; interdiction des financements étrangers ; respect de l’architecture des villes…
    • Suspendre toute construction de mosquée et toute ouverture d’école coranique tant que la Charte républicaine n’est pas adoptée
    • Arrêt du monopole des syndicats
    • Au niveau de l'éducation, la transmission à chaque jeune des savoirs fondamentaux, suppression des IUFM en les remplaçants par des instituts plus exigeants
    • La fin du collège unique et de la carte scolaire
    • Mise en place d'une heure hebdomadaire d'éducation patriotique dans les écoles.
    • Faire flotter le drapeau tricolore dans toutes les cours de récréation.
    • Interdiction du mariage homosexuel gravée dans la Constitution, en reconnaissant le caractère imprescriptible du mariage hétérosexuel
    • Garantir le respect de la vie de son origine à son terme
    • Un revenu parental d'éducation de 1000 euros pour les familles francaises de plus de trois enfants
    • Réferendum sur la peine de mort
    • Baisse des charges de 50% sur les PME-PMI permettant la création de près d'1 million d'emplois en 1 an ( selon l'INSEE )
    • Suppression des 35h, de l'ISF et des droits de succession. Baisse de l'impot sur le revenu associée à une baisse des dépenses publiques
    • Libération de l'âge de la retraite
    • Etablissement de la TVA sociale pour "favoriser le travail français"
    • Transformer le RMI en "Revenu minimum de Travail" (travaux d'intérêt général nécessaires pour obtenir les indemnités chômage)
    • Instaurer un service civique obligatoire
    • Arrêt des négociations d'entrée de la Turquie en Europe
    • Refus d'une quelconque Constitution Europeenne
    • Défense européenne non centralisée
    • Rétablissement des barrieres douanières fluctuantes aux frontières de l'UE
    • Elargissement de la pratique du réferendum
    Programma di De Villiers e del MPF.
    Son d'accordo con quasi tutti i punti del programma.
    Non è da dimenticare.

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    Ecco chi è veramente Sarko (e qual è la sua straordinaria importanza in virtù dell'opera di rivoluzione dei canoni della pessima destra francese) nell'ottima analisi di un Conservatore di primo pelo come Gaetano Quagliariello (Presidente della "Fondazione Magna Charta" di Marcello Pera).

    __________________________________________________ ____

    Il nuovo gollismo

    Gaetano Quagliariello
    Il Giornale
    22 aprile 2007

    Le presidenziali francesi sono anche una competizione interna al gollismo. Non ci si fermi alle dichiarazioni ufficiali: l’appoggio di Chirac a Sarkò, così come le professioni di continuità da parte di quest’ultimo, sono poco più di slogan da campagna elettorale. La verità è un’altra.

    Chirac, per convinzione personale e per il suffragio plebiscitario ricevuto contro Le Pen, nell’ultimo quinquennio ha molto accentuato la vocazione del gollismo a rappresentare l’intera nazione, oltre la frattura tra destra e sinistra. Lo ha fatto, in particolare, su due terreni: la concezione della laicità e la politica estera. Per quanto possa apparire strano, i due campi sono collegati. Infatti, nell’ambito del rapporto tra Stato e religione egli ha resuscitato un’antica concezione della laicità, che affonda le radici nella III Repubblica. Questa presuppone l’ambizione dello Stato a incarnare una propria religione civile distinta e distante dalle religioni rivelate che, per questo, devono essere escluse dalla vita pubblica e confinate nell’esclusivo ambito della coscienza individuale. Il “rapporto Stasi” e il correlato divieto a ostentare simboli religiosi derivano in linea diretta da questa concezione, così come la più generale linea “assimilazionista” verso l’immigrazione. Questa esasperazione illuminista ha portato Chirac, e il suo fido scudiero De Villipen, a relativizzare la crisi dell’Occidente, sia nei suoi tratti interni sia nei suoi aspetti di politica estera. Da qui un anti-americanismo pregiudiziale e ostentato, posto in atto non soltanto in occasione della guerra con l’Iraq. Da qui anche l’accentuazione del rapporto con la Germania di Schroeder e l’assunzione di un europeismo estraneo alla tradizione della nazione gollista.

    Quest’ultimo tratto, complice il fallimento del referendum sul Trattato, è stato solo il sintomo più evidente della rottura con la tradizione gollista. Nessuno può dubitare, infatti, che il Generale De Gaulle fosse un fiero nazionalista e, per questo, insofferente nei confronti di ogni manifestazione d’egemonia americana, nel campo della cultura così come nel campo della politica estera. Tale atteggiamento, però, era assunto in nome del ruolo che la Francia eterna – che nella sua visione oltrepassava persino la cesura della Rivoluzione del 1789 – avrebbe avuto titolo a rivendicare nella storia millenaria di una civiltà. La Francia di de Gaulle, insomma, era quella delle grandi cattedrali di Chartres e di Notre Dame. Quella del “cubo” della Defance, invece, si addice assai più ai socialisti e a Chirac. Per questo, il Generale si fece interprete di una nuova concezione della laicità nella quale non vi era più spazio per l’anticlericalismo d’inizio secolo. Per questo, nonostante la sua manifesta ostilità verso l’America, ogni qual volta il conflitto di potenza assunse una dimensione ultimativa, de Gaulle schierò la Francia al fianco degli Stati Uniti come suo più fedele alleato. Successe in occasione della crisi di Berlino e, di nuovo, al tempo dei missili di Cuba.

    Sarkò intende riportare il gollismo in questo solco. La sua concezione della laicità, infatti, riammette le religioni all’interno della vita pubblica. E, per quanto concerne la politica estera, pur non rinunziando alla fierezza nazionale, egli non ritiene peccato mortale farsi fotografare accanto al presidente Bush. D’altro canto, è significativo che nell’indicare il suo piccolo “Pantheon”, al nome di De Gaulle Sarkò abbia associato quello di Giovanni Paolo II.

    Tutto ciò ci fa capire perché egli, dopo Aznar e Berlusconi, si profila all’orizzonte come la nuova bestia nera degli eurocrati di Bruxelles. Se Sarkozy dovesse vincere, infatti, l’idea d’Europa intesa come potenza civile da contrapporre allo strapotere militare statunitense risulterebbe indebolita. E, di conseguenza, la stessa concezione dell’asse franco-tedesco muterebbe di significato. Per paradossale che possa apparire, dunque, l’ascensione di un nuovo gollista, dopo Chirac, sul trono dell’Eliseo acquisirebbe un significato di maggior rottura che il prevalere di uno dei suoi avversari. E ciò vale per la politica interna, per gli equilibri europei, per la più generale politica estera.
    Mi permetto di dissentire con l'analisi e di dire la mia, anche se non sono un conservatore e non scrivo mai su questo forum.
    A mio avviso Sarkozy incarna la fine della cultura politica gaullista in seno alla destra francese. Adesso, al di là del giudizio personale, mi sembra un fatto innegabile.
    Il gaullismo è stato due cose fondamentalmente:
    1) la difesa sistematica degli interessi nazionali francesi e della sua sovranità economica, politica e militare nei confronti degli Stati Uniti, della Germania, dell'Unione Sovietica, ecc.
    2) Il tentativo di riunire tutto il popolo francese al di là delle divisioni di parte in destra e sinistra. Per questo motivo anche se la maggioranza di De Gaulle gravitava a destra e al centro, ci sono state importanti aperture e la nascita di un piccolo ma significativo gaullisme de gauche (oggi rappresentato da Chevènement).
    Sarkozy vuole una politica filoamericana ed europeista. Rompe con il gaullismo debole di Chirac che puntava a riequilibrare gli Stati Uniti con un asse franco-tedesco, non mi sembra poco. Poi l'asse della politica si Sarkozy è a destra, non nel tentativo di unire tutto il paese in un grande progetto a un tempo nazionale e sociale.
    La rottura con Da Gaulle è evidente, per me è un male, ma ognuno abbia la sua opinione in merito. Aggiungo che oggi gli eredi di De Gaulle sono i dissidenti dell'UMP e Chevènement.

  4. #24
    Alvise
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    Ribadisco il quesito; cosa ci sarebbe di aristocratico ed onorevole nelle "moderne democrazie occidentali"?

  5. #25
    SMF
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    nulla, Alvise, proprio nulla

  6. #26
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    L'ho già dichiarato nel primo mex, ma ribadisco che il mio voto al primo turno sarebbe andato a De Villiers. Resta tuttavia espressione di un partitino al 2% e la questione Sarko tira in ballo considerazioni e ordini di grandezza ben più importanti.

    Nicolas Sarkozy è un grande STATISTA 50enne (!!!) portabandiera di una DESTRA dura, ambiziosa e rivoluzionariamente conservatrice.

    Il duello televisivo, benché non ce ne fosse bisogno, ha fornito un'ulteriore conferma del suo strabordante carisma pari alla sua eccezionale preparazione.

    E' il nuovo presidente della Repubblica francese: beati loro (e continuerei a invidiarli spietatamente anche se risalisse Berlusconi. Inutile sottolineare che non ci sia paragone. Di Fini non mi fate dire per cortesia)

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da Italianhawk83 Visualizza Messaggio
    L'ho già dichiarato nel primo mex, ma ribadisco che il mio voto al primo turno sarebbe andato a De Villiers. Resta tuttavia espressione di un partitino al 2% e la questione Sarko tira in ballo considerazioni e ordini di grandezza ben più importanti.

    Nicolas Sarkozy è un grande STATISTA 50enne (!!!) portabandiera di una DESTRA dura, ambiziosa e rivoluzionariamente conservatrice.

    Il duello televisivo, benché non ce ne fosse bisogno, ha fornito un'ulteriore conferma del suo strabordante carisma pari alla sua eccezionale preparazione.

    E' il nuovo presidente della Repubblica francese: beati loro (e continuerei a invidiarli spietatamente anche se risalisse Berlusconi. Inutile sottolineare che non ci sia paragone. Di Fini non mi fate dire per cortesia)
    ma per de villiers che futuro!?questo era il mio dubbio..
    un programma così buono e un uomo respsonsabile non vanno buttati via.

  8. #28
    roberto m
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    Citazione Originariamente Scritto da Italia Nazione Visualizza Messaggio
    ma per de villiers che futuro!?questo era il mio dubbio..
    un programma così buono e un uomo respsonsabile non vanno buttati via.
    De Villiers si è mostrato abbastanza ambiguo e una specie di lista civetta di disturbo, mi spiace dirlo ma è quello che sento quotidianamente qui in Francia

  9. #29
    Dios, Patria, Fueros, Rey
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    Rivendico la coerenza dell'entusiasmo per l'immenso personaggio: sono contentissimo dell'elezione di Sarko, uomo straordinariamente COLTO e conservatore di indiscutibile grammatura. Rimpiango di non poter esser rappresentato da Statisti del suo livello in questo Paese splendido ma governato da un pugno di bananari.

    Addio George W: il conservatore che intende cancellare la feccia, promuovere la "diseguaglianza", premiare solo gli onesti lavoratori, essere al fianco di Israele, sbarrare la strada alla Turchia, avvicinare l'Esagono agli Usa senza pietosi servilismi ("vi constesteremo se non appoggerete le politiche di contrasto all'emergenza ambientale": UN GRANDE!!!) è il mio nuovo mito internazionale.

    Ti ho concesso fin troppe possibilità amico americano: nessun candidato del partito repubblicano può permettersi di usare la tua immagine e ti ostini a non riconoscere il disastro iracheno. Meriti di essere dimenticato.

    Forza Sarko: quello della Destra con le palle, degli imperatori MERITEVOLI di sedere sul trono.

    ps. mi dispiace che la sua immagine su questo forum sia stata ampiamente distorta. Non si commetta l'errore di paragonarlo a quell'idiota di Fini. Il sig. Sarkozy ha STUDIATO per arrivare dove è, e sa perfettamente QUALE DESTRA incarnare. Il tortellino si è visto un film e si è iscritto all'Msi: ora sa benissimo cosa NON deve essere (non fascista, non conservatore, non tradizionalista, non clericale...) ma ha "qualche problema" quando deve esprimere cos'è diventato. Non me li paragonate per favore: non offendiamo la decenza.

  10. #30
    Pasdar
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    Citazione Originariamente Scritto da roberto m Visualizza Messaggio
    De Villiers si è mostrato abbastanza ambiguo e una specie di lista civetta di disturbo, mi spiace dirlo ma è quello che sento quotidianamente qui in Francia
    Ed era quello che quotidianamente io e BOY74 ti si ripeteva...
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

 

 
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