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    Predefinito Novità: mancano lavoratori

    Novità: mancano lavoratori
    Maurizio Blondet
    08/04/2007

    In USA, 41 datori di lavoro su cento denunciano difficoltà a trovare manodopera, almeno manodopera qualificata per coprire le posizioni richieste.
    In Messico, l'81% sostiene di non trovare lavoratori adatti.
    Persino in India si lamentano di scarsità di manodopera il 9% delle imprese.
    Avviene dappertutto.
    La giapponese Toyota sta chiedendo agli operai sessantenni di procrastinare di almeno un anno la loro andata in pensione: il tempo per affiancare e insegnare il mestiere ai giovani neo-assunti, che sono scarsi per la denatalità ed anche impreparati.
    In Polonia, l'agenzia multinazionale di ricerca di manodopera Adecco sta tenendo corsi di… norvegese a carpentieri polacchi per coprire urgentemente posti nell'edilizia ad Oslo.
    In Bulgaria è altissima la domanda di esperti di computer.
    Persino in Vietnam, a Ho Ci Minh Ville (ex Saigon), ha fatto scalpore il seguente fenomeno: decine di addetti, andati in vacanza per le feste del Thet a febbraio, non si sono più ripresentati al lavoro.
    In fabbriche dove guadagnavano 62 dollari al mese.
    E' probabile che abbiano trovato di meglio.
    Sta succedendo qualcosa di strano nel mercato globale del lavoro.
    E di contraddittorio.
    Da una parte, grandi banche come Citigroup o in Italia il gruppo Intesa stanno cercando di liberarsi, rispettivamente, di 15 mila e di 25 mila dipendenti.
    Dall'altra, le aziende USA non trovano rappresentanti-venditori che abbiano insieme le conoscenze tecniche e il savoir faire per spiegare ai clienti l'uso di beni complessi e sofisticati.
    Secondi nella lista dei lavoratori richiesti e introvabili sono: insegnanti, tecnici e meccanici.
    la Shell non trova in California abbastanza tecnici petroliferi.
    Nel settore petrolifero, in USA, le aziende cominciano ad assumere non-qualificati: « al punto che in certe zone i ragazzi abbandonano la scuola: senza alcun addestramento, sorvegliare un impianto estrattivo rende 30 dollari l'ora», dice Sue Tuffin, direttrice del Mesa County Workforce Center.
    A Pittsburgh, la ditta mineraria Consol Energy Inc. è ricorsa ad una misura senza precedenti: ha sparso la città di manifesti, e le televisioni locali di annunci, per cercare minatori per i suoi giacimenti di carbone, mestiere duro e pericoloso, ma relativamente ben pagato.
    Il Michigan è lo Stato a più alta disoccupazione in America.
    Eppure ha cosparso il Texas e la Florida di grandi manifesti che invitano in spagnolo, «Venga a Michigan», gli immigrati messicani.
    Il fatto è che per mancanza di manodopera, i raccolti stanno marcendo nei campi.

    Che succede?
    Il capitalismo mondiale ha fidato troppo nei presunti «inesauribili» bacini di disoccupazione dei Paesi a salari infimi, in primo luogo Cina e India.
    «Le aziende erano convinte di non dover più preoccuparsi delle risorse umane», ha detto a Business Week Peter Cappelli, direttore del Centro risorse umane all'Università di Pennsylvania.
    E spiega: « Il padronato credeva di non aver più bisogno di spendere per formare e addestrare lavoratori, perché in Cina e in India se ne trovano comunque a centinaia di milioni. Hanno trattato il lavoro umano come una materia prima tra le altre, di cui andare a rifornirsi dov'è abbondante, come fosse minerale di ferro». (1)
    Come si sa, le aziende hanno delocalizzato quanto potevano, portando i posti di lavoro dove i salari sono bassi.
    Ma non si possono delocalizzare le miniere di carbone: poiché quelle della Consol sono in USA, bisogna cercare minatori americani.
    Inoltre, hanno scoperto che l'India sforna sì 400 mila ingegneri l'anno, ma che questi in realtà non hanno le competenze e le conoscenze dell'inglese necessarie alle esigenze di grandi multinazionali. La Infosys Technologyes ha esaminato in India l'anno scorso 1,3 milioni di aspiranti: ha scoperto che solo il 2% di essi erano «occupabili».
    Ora, alcune aziende hanno cominciato ad addestrare i già assunti in casa.
    O stanno cercando personale qualificato in zone prima trascurate, dalla Bielorusssia alla Bulgaria. Altre ancora si accontentano di qualifiche inferiori.
    Ancora una volta, i datori di lavoro hanno però una sola mira: tener basso il «costo del lavoro», ed è questo il vero problema.
    Lo dice chiaro Richard Freeman, economista di Harvard: «Nella teoria economica, il concetto di 'scarsità di manodopera' è un assurdo: basta pagare salari più alti, e la scarsità sparisce per miracolo».
    Ma è questo che le imprese non vogliono fare.
    Aziende che incassano senza batter ciglio enormi rincari di rame e petrolio, si ostinano a compensare i maggiori costi delle materie prime con il congelamento delle paghe.
    Persino in Giappone i salari sono fermi ormai da anni.
    E gli aspiranti lavoratori non trovano più conveniente studiare e faticare per ottenere qualifiche e specializzazioni più alte, che non sono pagate abbastanza.

    E' esattamente quel che avviene in Italia : un giovane ingegnere, dopo anni di ardui studi al Politecnico, si vede offrire 1.500 euro al mese. Allora, finchè si è giovani, perché non andare a lavorare in un call center a contratto trimestrale o come buttafuori di discoteca a 780 euro, ma con meno responsabilità e meno impegno?
    E' l'effetto del dogma primario del liberismo terminale: retribuire il capitale (gli investitori) prima e più del lavoro, ossia a spese dei lavoratori.
    Ora, con l'economia mondiale che cresce dal 2004 di un robusto 5% - e questa crescita richiede manodopera aggiuntiva - la strategia di lesinare sui salari, di tagliare manodopera e di offrire posti a termine, si dimostra sbagliata.
    Ora, il gigante degli automezzi industriali Caterpillar ha aperto sei scuole in altrettanti Paesi che addestrano tecnici secondo il programma di studi concepito dalla Caterpillar stessa: agli studenti - che passano metà delle ore in fabbrica come apprendisti - viene promesso il posto fisso e garantito se superano gli esami. (2)
    Insomma, in USA, la moda dell'ultracapitalismo dei bassi salari sta cambiando, perché se ne vedono gli errori e le falle.
    I capitalisti italiani (senza capitale) saranno gli ultimi, possiamo giurarci, ad adottare il nuovo verbo made in USA.
    E i nostri giovani, gli ultimi a capire che la scuola senza disciplina e senza sforzo non li ha qualificati ad approfittare del cambiamento in atto, resteranno disoccupati nella scarsità globale di manodopera, perché sono «inoccupabili».

    Maurizio Blondet

    Note
    1) «Where are all the workers?», Business Week, 9 aprile 2007.
    2) La nostra ENI ha assunto, e addestrato con grandi spese, ben 250 ingegneri croati per impiegarli nelle piattaforme russo-artiche. Per un paese di 4 milioni di abitanti come la Croazia, è stata l'assunzione in massa di un'intera generazione di ingegneri. Ma i nostri giovani ingegneri italiani (quei pochi) non andrebbero mai su una piattaforma, anche se ottimamente pagati.

  2. #2
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    Pensiamo anche a modificare in senso piàù autoritario l'accesso agli studi, altrimenti poi non ci potremo lamentare. Vogliamo piena libertà di scelta della facoltà?
    Bene, ma poi censuriamo qualunque lamentela. Se invece vogliamo evitare questi disequilibri, decimiamo gli accessi a lettere, sceienze politiche, scienze della comunicazione. Lo ripeto sempre, ma è vero.
    E non diffondiamo più il mito del lavoro di successo che deve essere dietro una scrivania. Visto che c'è ancora bisogno di minatori e mungitori. Ma questo sarà più difficile nel mondo dei media.
    Così non ci sarà neanche bisogno di operare sulle paghe, perchè è meglio avere veri minatori che convincere un laureato in lettere a fare il minatore con 4 mila € al mese.
    Against all odds

  3. #3
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    Se invece vogliamo evitare questi disequilibri, decimiamo gli accessi a lettere, sceienze politiche, scienze della comunicazione
    perfettamente d'accordo

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Airbus A-380 Visualizza Messaggio
    perfettamente d'accordo
    Basta dimezzare il numero di consiglieri comunali, regionali, deputati ecc. ec..

    E mettere un tetto max al numero di avvocati che possono esercitare in un comune, rispetto al numero di abitanti...

  5. #5
    .... .....
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    Secondo me il problema è molto più semplice...
    La scuola non forma sufficentemente ..perchè non lo può fare...per principio..
    La tecnologia è diventata sempre più specializzata..e sapere i fondamenti dell'ingegneria può essere utile..ma non mette a conoscenza dei progressi tecnologici che le industrie sfornano a getto continuo..e chi si presenta..anche se ha studiato..necessita di tempo per mettersi in regola e aggiornarsi...
    Nel medioevo esisteva la bottega..non la scuola..se non per materie umanistiche..e la bottega era l'equivalente della fabbrica attuale..e chi voleva imparare il mestiere doveva andare a bottega..e passare la trafila di apprendista...operaio...maestro...etc...
    Mi sa che tra poco le fabbriche apriranno delle scuole..o botteghe..se vogliono rifornirsi di tecnici preparati..perchè l'Università non basta..a fronte dell'esperienza pratica...
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  6. #6
    Makeru ga, katta
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    Non è un problema di scuola, è che le aziende hanno sempre voluto pagare poco i loro lavoratori, e la conseguenza è che ora i giovani si orientano negli studi in altri campi. Così se fare l'ingegniere non dà un grande stpendio, uno si iscrive a lettere per studiare per il proprio piacere, e poi si trova un lavoro qualunque, non legato ai suoi studi. Un mio carissimo amico si è laureato a storia. Che se ne fa della laurea? Niente, già prima di mettersi a studiare aveva il suo lavoro, e non va certo a cercarsene altri.
    _______________________
    Gli zeri, per valere qualcosa,
    devono stare a destra.

  7. #7
    Makeru ga, katta
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    Citazione Originariamente Scritto da iannis Visualizza Messaggio
    Pensiamo anche a modificare in senso piàù autoritario l'accesso agli studi, altrimenti poi non ci potremo lamentare. Vogliamo piena libertà di scelta della facoltà?
    Bene, ma poi censuriamo qualunque lamentela. Se invece vogliamo evitare questi disequilibri, decimiamo gli accessi a lettere, sceienze politiche, scienze della comunicazione. Lo ripeto sempre, ma è vero.
    E non diffondiamo più il mito del lavoro di successo che deve essere dietro una scrivania. Visto che c'è ancora bisogno di minatori e mungitori. Ma questo sarà più difficile nel mondo dei media.
    Così non ci sarà neanche bisogno di operare sulle paghe, perchè è meglio avere veri minatori che convincere un laureato in lettere a fare il minatore con 4 mila € al mese.
    Credo sia più un problema di locazione. Le miniere non sono ovunque. Se si vuole minatori occorre farne venire da lontano, e significa pagargli la trasferta.

    E poi non puoi costringere la gente a non studiare quel che gli piace, altrimenti ledi un diritto fodamentale del mondo occidentale: la libertà. Noi siamo liberissimi di scegliere che studiare nella vita e che tipo di lavoro cercarci. Se poi il lavoro non lo troviamo ce ne andremo a cercare un altro, ma se una miniera vuole minatori e non li trova, che aumenti i salari...
    _______________________
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  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da marcejap Visualizza Messaggio
    ma se una miniera vuole minatori e non li trova, che aumenti i salari...
    Ben detto, credo che il punto sia questo.

  9. #9
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    L'imprenditore paga lo stipendio anche a chi lo tartassa... fino a quando?
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    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo Visualizza Messaggio
    Secondo me il problema è molto più semplice...
    La scuola non forma sufficentemente ..perchè non lo può fare...per principio..
    La tecnologia è diventata sempre più specializzata..e sapere i fondamenti dell'ingegneria può essere utile..ma non mette a conoscenza dei progressi tecnologici che le industrie sfornano a getto continuo..e chi si presenta..anche se ha studiato..necessita di tempo per mettersi in regola e aggiornarsi...
    Nel medioevo esisteva la bottega..non la scuola..se non per materie umanistiche..e la bottega era l'equivalente della fabbrica attuale..e chi voleva imparare il mestiere doveva andare a bottega..e passare la trafila di apprendista...operaio...maestro...etc...
    Mi sa che tra poco le fabbriche apriranno delle scuole..o botteghe..se vogliono rifornirsi di tecnici preparati..perchè l'Università non basta..a fronte dell'esperienza pratica...
    Vero!

  10. #10
    Makeru ga, katta
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    Where Are All The Workers?
    Companies worldwide are suddenly scrambling to manage a labor crunch


    Employers in some unlikely places say they're having trouble filling jobs. Factory managers in Ho Chi Minh City report many of their $62-a-month workers went home for the Tet holiday in February and never came back. In Bulgaria, computer experts are in such demand they can't be bothered to answer the want ads of a Los Angeles movie studio. And in Peoria, Caterpillar Inc. (CAT ) is struggling to train enough service technicians. The problem in each case: not enough people who are both able and willing to do the work for the posted pay. "We've got a global problem...and it's only going to continue to get worse," says Stephen Hitch, a human resources manager at Caterpillar.

    A global labor crunch, already being felt by some employers, appears to have intensified in recent months. That's in spite of widely publicized layoffs, including Citigroup's (C ) plans to shed as many as 15,000 staffers. In fact, U.S. unemployment remains low--just 4.5% in February--and even companies in countries with higher jobless rates are feeling pinched. "It's not just a U.S. phenomenon," says Jeffrey A. Joerres, CEO of Manpower Inc., the staffing agency. On Mar. 29, Manpower was to release the results of a survey of nearly 37,000 employers in 27 countries. The study found that 41% of them are having trouble hiring the people they need.

    What's going on here? With global growth running at a strong 5% a year since 2004, the strategies that companies developed to hold down labor costs--including offshoring work to low-wage countries--are running out of gas far sooner than many expected. The seemingly inexhaustible pools of cheap labor from China, India, and elsewhere are drying up as demand outstrips the supply of people with the needed skills. "Companies were hoping they wouldn't have to worry about human resources at all," says Peter Cappelli, director of the Center for Human Resources at the University of Pennsylvania's Wharton School. "Now they do."

    Corporations are determined to keep labor costs under control, so they're reaching deeper into their bag of tricks. Some are doing more in-house training so they don't have to recruit pricey talent on the open market. Some are lowering their standards for new hires or moving operations to virgin territories other outsourcers haven't discovered, such as the Belarusian capital, Minsk, or smaller cities in Bulgaria and Romania.

    WRITE YOUR OWN TICKET
    For now, though, workers with skills that are in short supply are enjoying the ride. If you're a petroleum engineer in Colorado, where energy companies such as Shell (RDS ), EnCana (ECA ), and Halliburton (HAL ) are hiring like mad, you can write your own ticket. Even unskilled workers are being snapped up, says Sue Tuffin, director of the Mesa County Workforce Center in Grand Junction, Colo. "Parents are trying to convince kids to stay in school," she says, but the lure of the gas fields is strong: "You can go to work on a drill rig with no training and make $30 an hour." Pittsburgh-based Consol Energy Inc. (CNX ) is so desperate for coal miners that it's staging a media campaign that includes billboards, the Internet, and its first-ever television commercials. In agriculture, the crackdown on illegal immigration has dried up farm labor so much that crops were left rotting in the fields last year. Even Michigan, which has the nation's highest unemployment rate, is reaching out to migrant farmworkers from Texas and, soon, Florida. Its slogan is "Venga a Michigan"--Spanish for "Come to Michigan."

    The job U.S. employers say is hardest to fill is sales representative. The trouble is, companies can't find people with the technical expertise and business savvy to explain complex products to customers, Manpower says. Right behind them on U.S. employers' wish lists are teachers, mechanics, and technicians. "There are certain professions where skills are in such demand that even average or below-average people can get hired," says Michael Alter, president of SurePayroll Inc., which keeps tabs on the labor market as it processes small-business payrolls.

    Economists, of course, will tell you there's no such thing as a labor shortage. From a worker's viewpoint, many so-called shortages could quickly be solved if employers were to offer more money. And worldwide, millions of people still can't find jobs. The strongest evidence that there's no general shortage today is that overall worker pay has barely outpaced inflation. In the U.S., the share of national income going to corporate profit, rather than, say, labor, is hovering around a 50-year high. With so many people newly available for work in China, India, and the former Soviet Union, the only thing that could cause a real shortage would be "a global pandemic that kills millions of people," Harvard University economist Richard B. Freeman wrote in a research paper in September.

    But try telling that to employers whose workforce strategies, developed for a period of surplus labor, don't fit the new realities. The challenge is finding people who can do the jobs on offer. Manufacturers in Japan are suffering a lack of skilled workers because of the country's aging population as well as downsizing during the 1990s. "Now they're paying the price for not developing human resources," says Hisashi Yamada, an economist at the Japanese Research Institute in Tokyo.

    China, although far more youthful than Japan, could soon feel the same pinch. Sure, its biggest problem at the moment continues to be creating jobs for the millions of workers pouring into cities, and wages are barely rising overall. But that may be starting to change as the government boosts incentives for people to stay in rural areas and most factories remain concentrated in a few coastal regions. In an article published in early March in the China Daily, Beijing economist Cai Fang said China is approaching a "Lewisian Turning Point." That's a reference to the late Nobel laureate Sir Arthur Lewis, who said a developing nation's industrial wages begin to rise quickly at the point when the supply of surplus labor from the countryside tapers off.

    Cost-conscious employers around the world are fighting to hold the line on labor. In Japan, the core rate of inflation in January was precisely zero, in part because corporations are keeping wage increases to a minimum. Instead, Japanese businesses are going with other gambits, such as hiring temps full-time, increasing mechanization, offshoring work, and rehiring retirees. Toyota Motor Corp. (TM ), for instance, is asking some workers over 60 to delay their retirement for a year or more. In Europe, Swiss staffing company Adecco (ADO ) is teaching Polish carpenters to speak Norwegian so they can fill construction jobs in Oslo.

    Caterpillar, meanwhile, is redoubling training. A network of vocational schools in six countries teaches a Caterpillar-approved curriculum, and students enter it with a dealership already committed to hiring them. They will spend up to half their time in apprenticeships at Cat dealers, learning on the job.

    The labor squeeze in India gets lots of attention. Oddly, though, Manpower's survey found that employers in India reported the least problems filling jobs: Just 9% said they had difficulty, vs. 41% in the U.S. and 82% in Mexico. The explanation? Manpower's staff thinks turnover is so rapid in India that employers figure if they really need to fill a job, they'll lure someone away from another company. But stealing scarce talent from rivals isn't a strategy for the long run. That's why employers are on an all-out campaign to increase training and raise education levels. While India produces 400,000 engineering graduates a year, few have the skills and language abilities to work in an advanced multinational corporation. Some 1.3 million people applied to tech-services giant Infosys Technologies Ltd. (INFY ) last year, for instance, but the company says only 2% of those were employable. For business, it seems, there's no shortage of work involved in easing worker shortages.
    _______________________
    Gli zeri, per valere qualcosa,
    devono stare a destra.

 

 
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