E' una scelta un po coraggiosa e un po senza alternative: DS e Margherita hanno capito, anche alle ultime politiche, che da soli non ce la fanno. E hanno deciso di procedere. Condivido, in pieno.
Sarà dura, ma una cosa l'hanno azzeccata: i tempi. Non ci sono elezioni importanti a breve, c'è tempo di fondersi, di strutturarsi come nuovo soggetto, di scegliere il simbolo ed il leader e persino di fare una buona campagna per promuovere il nuovo partito.
Se la CdL non si sbriga a federarsi, arriva a ridosso delle Europee e poi è dura fare un partito unico tra un'elezione e l'altra.
Ripeto quello che ho detto, i dirigenti possono anche uscire dal partito, quello che conta sono i voti, che si ottengono anche e soprattutto con un nuovo leader nazionale e con personaggi locali (presidenti e assessori di regione, di provincia, sindaci).
E' lì che va misurata l'eventuale diaspora.