La chiamata alle armi di Silvio Berlusconi è forse un sintomo di debolezza, un contrattacco che rivela la situazione confusionale all’interno di un Popolo della Libertà ormai privo di controllo. Ma al di là del contingente, c’è del vero e del giusto nell’appello del Premier. Di fronte alla possibile avanzata delle sinistre e del giustizialismo giacobino, il popolo di centrodestra non può che ritrovare l’unità e la compatezza necessarie per affrontare vittoriosamente la battaglia. Manca ormai poco meno di un mese al fatidico appuntamento elettorale di marzo. I risultati delle Regionali avranno delle conseguenze pesanti sul proseguio della legislatura e sugli equilibri di governo. E’ legittimo pertanto porsi una domanda: l’Italia ha bisogno di un esecutivo sfilacciato, corroso dalla correnti, oppure di una compagine rafforzata da un buon successo, da un centrodestra confermato e pronto ad approvare velocemente provvedimenti adeguati ed efficaci, in vista della risoluzione definitiva di annose questioni come la crisi economica, la giustizia, le riforme istituzionali? Perchè mai premiare una opposizione incoerente, divisa in modo irreparabile, priva di un progetto concreto per il paese?
Ecco, Silvio Berlusconi ha individuato perfettamente il punto. Le difficoltà in seno al PDL devono essere risolte tramite una chiara vittoria elettorale, un “via libera” definitivo dei cittadini all’ultima parte della legislatura, un ulteriore imprimatur a questo Governo che gode tuttora, nonostante le polemiche e gli scandali giornalistici, di un consenso elevato. Al Premier vanno consegnate le chiavi in grado di aprire una stagione di tranquillità operosa, di riforma complessiva dello Stato e della Costituzione, di attuazione della Rivoluzione Liberale tanto declamata ma, per una questione o per l’altra, mai effettivamente realizzata. I Paladini della Libertà, in lotta contro le forze del “male sinistro” – retorica che ricorda i tempi fausti di Ronald Reagan – sono dunque chiamati a questa sfida esiziale per le sorti del paese. Non un solo voto può andare sprecato. Il successo può costituire il viatico per il buon governo da qui al 2013, un periodo altamente fecondo e produttivo. La sinistra deve rimanere chiusa nello spazio angusto dell’opposizione, senza possibilità di velenosi colpi di coda. Rispondere all’appello del Cavaliere costituisce un imperativo per tutti gli uomini e tutte le donne di centrodestra.
I Paladini della Libertà all’attacco! Anduril