Ds, la Quercia perde i rami
Angius pronto a lasciare il partito
Gavino Angius
ROMA - Il primo ad annunciare l'addio era stato Fabio Mussi. Il leader del Correntone aveva scelto il palco del congresso diessino di Firenze per dire no al futuro Partito democratico e lasciare la Quercia in via di scioglimento. Gavino Angius, invece, non aveva portato lo strappo elle estreme conseguenze. Alle assise di Firenze Angius e i suoi non avevano votato il dispostivo finale che prevede l'inizio della fase costituente per la nascita del Partito democratico.
Oggi, invece, il leader della terza mozione ha deciso di lasciare i Ds. Annunciando una nota che ne spiegherà i motivi. In attesa dell'ufficializzazione della scelta fanno fede le parole che Angius pronunciò dal palco di Firenze. "Penso che si sta sbagliando il percorso, anche se convengo con Fassino che separarsi non è la soluzione. Ma non è sbagliato chiedersi su che cosa ci si unisce - disse il leader della terza mozione - Si scioglie la più grande forza della sinistra italiana. Ho sentito tante parole: andiamo avanti, facciamo in fretta. E mi ha ferito soprattutto un'espressione: andiamo avanti anche se si perdono pezzi. Come se i compagni e le compagne che se ne vanno siano pezzi".
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