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Di fronte al genocidio in Darfur c'è chi, come Bernard-Henri Lévy, propone di boicottare l'Olimpiade di Pechino per costringere la Cina ad abbandonare la difesa del Sudan in sede Onu. Che pensa del boicottaggio dei Giochi?
«Bisogna arrivare a minacciare i Giochi olimpici. Non escludo un boicottaggio delle Olimpiadi del 2008, perché occorre utilizzare tutti i mezzi a disposizione. Non è perché ci sono giacimenti di petrolio in Sudan che si può lasciare compiere questo genocidio abominevole. La comunità internazionale è restata troppo a lungo indifferente, oggi occorre realmente agire. Cominciando dalla creazione di corridoi umanitari».
Questa parte dell'intervista me la segno e spero di ricordarmela a tempo debito.
Se mantiene questa promessa, prometto di ritirare le mie critiche su di Lei. Se no, ci avevo visto giusto.
Crede che l'Italia possa essere fonte di ispirazione per lei? Si parlava di una coalizione dei socialisti con il centrista François Bayrou, e il modello del nuovo Partito democratico italiano è stato citato spesso.
«La coalizione pone anche molti problemi, non è sempre facile da gestire, con tante diversità. In Francia abbiamo un sistema elettorale più stabile rispetto all'Italia, anche se vorrei inserire una quota di proporzionale. Se ne discuterà in Parlamento. Sono pronta a fare questa riforma istituzionale, è importante per ridare respiro all'Europa».
Se effettivamente nel sistema elettorale francese fosse inserita una quota proporzionale il discorso per Bayrou potrebbe cambiare.