L'Osservatore Romano: ''Terroristico attacco al Papa''
Il quotidiano della Santa Sede contro l'intervento di Andrea Rivera durante il 'concertone' del primo maggio: ''E' terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali''. Il conduttore: ''I miei testi li ho proposti agli autori e sono stati approvati. Sono un cattolico e credo in una Chiesa libera''. Dal premier Romano Prodi l'invito ad abbassare i toni
Roma, 2 mag. (Adnkronos/Ign) - ''Anche questo è terrorismo. E' terrorismo lanciare attacchi alla Chiesa. E' terrorismo alimentare furori ciechi e irrazionali contro chi parla sempre in nome dell'amore, l'amore per la vita e l'amore per l'uomo. E' vile e terroristico lanciare sassi questa volta addirittura contro il Papa, sentendosi coperti dalle grida di approvazione di una folla facilmente eccitabile. Ed usando argomenti risibili, manifestando la solita sconcertante ignoranza sui temi nei quali si pretende di intervenire pur facendo tutt'altro mestiere''. E' l'Osservatore Romano a sottolinearlo riferendosi al concerto del 1 maggio in piazza San Giovanni, durante il quale, ''uno dei 'conduttori' ha tenuto un piccolo comizio nel quale ha mischiato varie cose e varie aggressioni verbali, dando vita ad un confuso e approssimativo discorso sull'evoluzionismo e sui temi della vita e della morte. Tutto questo di fronte a circa 400.000 persone e ad un più numeroso pubblico televisivo''.
Le critiche dell'Osservatore Romano si riferiscono all'intervento dal palco di Andrea Rivera che ha scatenato anche la reazione del mondo politico e, ieri, degli stessi sindacati. Dal palco di piazza San Giovanni, il conduttore ha detto tra l'altro: "Il Papa dice di non credere nell'evoluzionismo, e c'ha ragione: la Chiesa in 2mila anni non si è evoluta affatto". "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato il funerale a Welby, cosa che non ha fatto per Pinochet, per Franco e per uno della banda della Magliana", ha aggiunto ieri.
''I sindacati ed altri partecipanti alla manifestazione si sono dissociati dalle parole del 'conduttore'. Eppure - prosegue l'Osservatore Romano - resta il fatto che questo personaggio, al quale purtroppo si è costretti a concedere ora un'immeritata notorietà, da qualcuno è stato scelto. E chi l'ha scelto non ha tenuto conto del momento che stiamo vivendo. Le parole del 'conduttore' forse sono solo espressione di una sconcertante superficialità. Ma la loro pericolosità non è altrettanto superficiale''.
''Sono di queste ore - ricorda il quotidiano vaticano - gli attacchi e le minacce, pesanti, rivolte al presidente della Cei, l'Arcivescovo Angelo Bagnasco. Sono di queste ore anche gli slogan nei cortei inneggianti ai terroristi, i messaggi che appaiono su Internet, provenienti da 'br' in carcere, un'offensiva che cerca di trovare terreno fertile nell'odio anticlericale. Un odio purtroppo coscientemente alimentato da chi fa del laicismo la sua sola ragione d'essere, per convenienza politica''.
Da parte sua, Andrea Rivera ha avuto modo, dai microfoni di Radio Deejay, di replicare alle polemiche innescate dalle sue dichiarazioni: ''I miei testi li ho proposti agli autori e sono stati approvati. La maggior parte dei mie detrattori ha detto che ho fatto delle battute fuori luogo… Allora l'articolo 21 della costituzione che ci fa lì? Non è fuori luogo?''. ''Trovo molto più violento mandare una pallottola a Bagnasco, quello è grave, io faccio autocritica: sono un cattolico, credo in una Chiesa libera, in una libera coscienza. Io sono fuori da ogni clima d'odio. Trovo molto più violente delle trasmissioni sul calcio dove si urla e si istiga all'odio negli stadi'', ha concluso Rivera.
www.adkronos.com