bene gente,visto che molti in questo forum han la puzza sotto il naso e dicono questo non è liberale e quello fa solo finta di esserlo,vi chiedo: CHI OGGI si può definire liberale,sia esso un politico,un tecnico o quel che volete?
bene gente,visto che molti in questo forum han la puzza sotto il naso e dicono questo non è liberale e quello fa solo finta di esserlo,vi chiedo: CHI OGGI si può definire liberale,sia esso un politico,un tecnico o quel che volete?
Su Visco e Bersani.
prima diamo una definizione di liberalismo, altrimenti è falsata come discussione.
lo sto chiedendo da quando ho messo piede qui, in cambio ho ricevuto offese.
è liberale chi si definisce
liberale
liberista
e libertario
poi potrà essere più o meno aperto circa i rapporti con la fede etc. in base a questo sarà un cattolico-liberale o no, forma ibrida. Secondo alcuni un ossimoro.
se ritiene se stesso un liberale ma non è un liberista -cioè non sta con l'economia di libero mercato e contro la regolazione- è automaticamente un socialista giacchè in economia la scala dell'interventismo è quella del socialismo [Von Mises], dunque sarà un liberal-socialista, un ibrido che non è un liberale ma è una altra cosa. Secondo alcuni un ossimoro.
Tutti coloro i quali non si definirebbero sic et simpliciter liberali ma solamente liberal-democratici sono individui i quali -male intendendo il senso di "democraticità"- intendono una forma di regolazione sociale particolarmente vicina al popolo, cioè una regolamentazione condotta tramite istituzioni molto democratiche. In certa misura essi sono a mio avviso Repubblicani di ispirazione Liberale, alternativamente sono persone innamorate di una parola che storicamente era già ricompresa nel termine "liberale".
In nessun caso è definibile "liberale" -oggi- chi non sia contro la regolazione dell'economia, questo cozza contro la storia del pensiero liberale nel nome di deviazioni in larga parte novecentesche e costruite sull'inganno della cosiddetta economia dell'intervento pubblico.
La storia del pensiero economico, la storia dei regimi che hanno sperimentato deviazioni dal paradigma del laissez faire e la storia delle distorsioni che attraversano paesi come il nostro -deliberatamente posizionatisi sul confine tra libertà e schiavitù- sono lì a dimostrare l'errore su cui si sono fondate posizioni sbagliate, non importa per quali buone intenzioni assunte. L'economia ha chiarito chi aveva ragione e chi aveva torto diverse volte, oggi il Keynesianesimo è abbandonato per la più parte e l'economia neoclassica fa da padrona, mentre l'economia austriaca -quella più genuinamente liberale- è in continua crescita.
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P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
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Presidente di Progetto Liberale
l'economia liberale, l'economia chiarisce chi ha ragione, sempre e solo economia.
scusa, ma dire che è liberale chi è liberale è un paradosso.
i radicali italiani non sono solo liberali, ma sono anche liberisti, e sono libertari( cioè libertà civile piu' spinta)
ragioniamo sulle tue affermazioni dunque.
cattolico-liberale: è un cattolico che crede nei principi liberali. un principio del liberalismo è quello della laicità, quindi un cattolico-liberale non è altro che un liberale che nella sfera privata è cattolico.
in realtà è un concetto per definire i democratici cristiani aperti a teorie liberali, quindi è una forma di ossimoro.
intanto hai definito l'esistenza di 2 realtà, quella liberale e quella liberista, poi dici che sono indissolubili. questa è una teoria di alcuni economistiliberali che abbracciano il liberismo. è una tesi non la verità incontrovertibile. altri economisti liberali hanno un altra concezione, e tra loro si sono scannati per chi aveva ragione.se ritiene se stesso un liberale ma non è un liberista -cioè non sta con l'economia di libero mercato e contro la regolazione- è automaticamente un socialista giacchè in economia la scala dell'interventismo è quella del socialismo [Von Mises], dunque sarà un liberal-socialista, un ibrido che non è un liberale ma è una altra cosa. Secondo alcuni un ossimoro
chi non è liberista non può diventare automaticamente socialista. il liberal socialismo è la volontà di unire il concetto di libertà implicito nel liberalismo con quello di giustizia sociale del socialismo. fu un modo per differenziarsi dai liberali che annettevano la teoria liberista nel liberalismo come unica fonte di ispirazione, ma in particolar modo dai socialisti vecchio stampo.
liberaldemocratici è una forma di liberalismo progressista, che si differenzia dal liberalismo"classico" ormai diventato conservatore nei diritti civili e liberista in quello economico.
questo indica che la cultura liberale ha formato altre sottoculture, contaminando altre ideologie modificandole. ci sono i liberali che credono nel liberismo, quelli piu' progressisti, quelli moderati, quelli piu' radicali, quelli che abbracciano alcune tesi del socialismo ammodernandolo.
posso sapere che intendi per regolazione dell'economia? in che misura tu sei contro la regolazione dell'economia?e se per regolazione intendi anche regolamentazione?
Falso.intanto hai definito l'esistenza di 2 realtà, quella liberale e quella liberista, poi dici che sono indissolubili. questa è una teoria di alcuni economistiliberali che abbracciano il liberismo. è una tesi non la verità incontrovertibile. altri economisti liberali hanno un altra concezione, e tra loro si sono scannati per chi aveva ragione.
Ho detto che "chi si ritiene liberale ma non si ritiene liberista (i.e. liberale in economia) è semplicemente uno che in economia è socialista e dunque NON e' un liberale ma uno che si pone da solo nell'ambito del liberalsocialismo.
Il liberalsocialismo non è il liberalismo, il cattolicesimo liberale non è il liberalismo, la liberal-democrazia non è il liberalismo.
Il liberalismo è puro in chi è
liberale
liberista
libertario
senza la triade non sei un liberale pieno
E un interventista è un socialista, "poco o molto" a seconda di quanto interviene. La natura dell'intervento pubblico comporta come conseguenza logica il socialismo e la definizione di questo procedimento non è scritta solo in
"la via della servitù" di Hayek ma anche in "liberalismo" di Mises
La scuola economica liberale è il manchesterismo -fuori dall'Italia- solamente qui gli imbecilli nostrani preoccupati di differenziarsi senza uscire dall'ombrello ideologico del "siamo tutti liberali".
Niente di più falso. Solo i liberali sono liberali, quelli che hanno contaminazioni si chiamano
liberal-socialisti
cattolici-liberali
liberal-democratici
il Liberalismo dei Liberali puri e semplici, senza orpelli o contraddizioni è quello di chi è liberale, liberista e libertario
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P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
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Presidente di Progetto Liberale
vabbè, fattela su misura allora la definizione.
quando si parla di liberalismo si itnende al masimo la libertà individuale, non si intende la libertà economica in stile liberista.
se un liberale per essere tale deve essere oltre che liberista e libertario anche liberale, mi spieghi che significa?
io ho già dato una spiegazione. liberale è una pratica ampia(ora magari diciamo che croce non era liberale)in cui ci sono state differenziazioni:
liberismo, accentuazione della libertà d'impresa, economica, voluta dalla borghesia prima del liberalismo e portata avanti da economisti liberali.
libertarismo, accentuazione delle libertà civili, e annessi diritti.
chi non ha seguito il liberismo a sua volta si è suddiviso in liberaldemocratico e liberalsocialista(annettendo alcune idee del socialismo), in piu' i conservatori hannon tenuto la questione liberista senza abbracciare quella libertaria.
queste sono le suddivisioni.
poi se vogliamo definire liberale solo chi è liberista e libertario assieme, facciamo, ma quindi essere liberista è un qualcosa che esiste e va differenziato dall'essere semplicemente liberale, poichè un liberaldemocratico deriva dal pensiero liberale, un liberal socialista anche, seppur differenziandosi abbastanza dal liberalismo.
non può esserci libertà individuale senza le libertà economiche.
Se il mio desiderio di libertà mi porta ad aprire una farmacia in uno stato come il nostro, iper regolamentato, non posso, quindi la mia libertà individuale di vendere aspirine va a farsi fottere.
Se per libertà personale volessi fare il tassista, molto probabilmente non potrei farlo perchè ho bisogno del certificato statale, quindi la mia libertà di portare in giro la gente in cambio di un compenso va a farsi fottere.
Se per libertà personale non voglio dare i miei contributi all'imps ma investirli in un fondo aureo o utilizzarli per pagare un mutuo per una casa non posso, perchè per legge di stato i contributi devono andare per forza all'imps.
Ti è piu' chiaro ora come le libertà siano tutte collegate tra loro? Non ha senso fare differenze tra libertà economiche, civile e politiche, almeno per un liberale, che considera la libertà il valore piu' alto, in qualsiasi ambito.