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  1. #1
    independent
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    Predefinito Fondo di solidarietà, è scontro Nord-Sud

    Torniamo a cose purtroppo serie:

    Campania,
    federalismo fiscale
    Fondo di solidarietà, è scontro Nord-Sud

    Braccio di ferro tra Nord e Sud sul federalismo fiscale in seno alla Conferenza Stato Regioni svoltasi ieri. Protagoniste dello scontro Campania (rappresentata dall’assessore al Turismo Marco Di Lello) e Veneto. Nodo del contendere, il finanziamento del fondo di perequazione a vantaggio delle amministrazioni con meno risorse: le Regioni meridionali, che contestano il principio di territorializzazione delle entrate fiscali (che avvantaggerebbe il Nord), lo vorrebbero alimentato da fondi erariali e non dalle Regioni “ricche”.
    di Alessandro PonziSul federalismo fiscale è scontro aperto tra Campania e Veneto, l’una portabandiera delle “povere” regioni del Sud, l’altra delle “ricche” regioni del Nord. Lo strappo si consuma ieri, in seno alla Conferenza Stato regioni; motivo del contendere, le modalità di finanziamento del fondo perequativo, cioè il fondo “di solidarietà” che dovrà essere istituito per compensare gli squilibri territoriali tra aree ricche e aree povere del Paese.
    Per le Regioni del Sud, Campania in testa, il fondo deve essere alimentato da entrate erariali, quindi dallo Stato, e non dalle regioni più ricche.
    Il vero nodo da sciogliere riguarda la “territorializzazione” del gettito fiscale: le Regioni del Sud la contestano, e secondo questa visione, non esisterebbe ad esempio differenziazione nella raccolta dell'Iva da una Regione a un’altra, essendo l’Imposta sul valore aggiunto un tributo statale.
    “Per noi — spiega l’assessore regionale al Turismo Marco Di Lello - è inaccettabile - che siano le Regioni più ricche, come vorrebbero le amministrazioni del nord, a farsi carico delle Regioni più povere. Deve essere lo Stato ad accollarsi le differenze, e non il Veneto o la Lombardia”. Di Lello ha avuto un duro battibecco con l’assessore veneto al Bilancio, Isi Coppola, “sconcertata” per l’atteggiamento di Regioni come la Campania, “che — a suo dire - ha addirittura messo in discussione i principi stessi del federalismo fiscale”. A darle manforte arriva in serata lo stesso Governatore del Veneto, Giancarlo Galan: “Sull’iter avviato da governo e Conferenza delle Regioni — afferma Galan - pesa l’assurda contrarietà di Regioni quali la 'rossa' Campania che ha rimesso in discussione i principi stessi del federalismo fiscale. Rossi e borbonici - prosegue Galan - ma borbonici nel senso peggiore del termine, cioè di colui che è sempre pronto ‘a piangere e a fottere’ gli altri. L’abbiamo detto e ridetto: siamo federalisti e lo siamo in senso solidale verso chi ha bisogno, ma non siamo fessi - conclude Galan -. Attenti allora a non tirare troppo la corda”. Replica Di Lello: “In tutti questi anni ho sempre studiato che l’Iva è un’imposta dello Stato che paga il consumatore finale. Oggi scopro che c’è chi vorrebbe farci credere che è di derivazione veneta. L’Iva Serenissima è una trovata che ci diverte molto ma che non esiste nella realtà. Il fondo di perequazione è costituito dal gettito erariale e quindi non può che essere statale. Il governatore Galan — chiude Di Lello - se ne faccia una ragione e sia sereno che non piangeremo”.
    A stemperare i toni è il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. “Abbiamo fatto alcuni passi avanti — dice - e altri ancora sono da fare, in particolare sulla questione relativa al funzionamento del fondo perequativo. Sono stati invece definiti i principi per determinare i costi standard delle funzioni da erogare. Per le Regioni la sfida del federalismo fiscale è anche un elemento fondamentale di autoriforma, che ci consente di qualificare la spesa e garantire migliori servizi ai cittadini”. 4-05-2007

    www.denaro.it

  2. #2
    naufrago
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    Questi parassiti sanno benissimo che se per potersi pagare i loro sprechi devono chiedere i soldi a chi li produce e non più allo stato pantalone e coglione, diventano *zZ! acidi... quindi cominciano con le barricate.
    Una domanda: ma la Lombardia, dall'alto del suo 25% del PIL totale... tace ?!?

  3. #3
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    he... noi c'abbiamo Formigoni... quello sta alla finestra come ogni bun democristiano e aspetta che siano gli altri a battersi per poi raccogliere i frutti e il merito...

  4. #4
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    Bravo Galan, questo è il nodo fondamentale del federalismo fiscale. Cedere su questo punto significherebbe arrendersi al centralismo.

  5. #5
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    “Per noi — spiega l’assessore regionale al Turismo Marco Di Lello - è inaccettabile - che siano le Regioni più ricche, come vorrebbero le amministrazioni del nord, a farsi carico delle Regioni più povere. Deve essere lo Stato ad accollarsi le differenze, e non il Veneto o la Lombardia”.
    Ha perfettamente ragione. Come se alla Campania assegnassimo il compito di gestire il ciclo dell'immondizia in Lombardia.

    L'unica cosa disdicevole è che, temo, il fondo di solidarietà sarà sempre usato impropriamente.

    Ragazzi, ma davvero volete passare al progetto "Adotta una regione!"?

  6. #6
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    Non ha senso distinguere tra "Stato" e "Regioni ricche". Queste ultime finanziano co munque lo Stato. Meglio obbligare le "Regioni povere" a non lavorare in nero, a produrre, a mettere al muro i mafiosi, a distribuire il reddito secondo prestazione e non secondo appartenenza a qualche clan tribale di africana memoria.
    Certo che ormai anche al Nord le tribù stanno spopolando...

  7. #7
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    c'è ancora qualcuno che crede alla balla delle regioni povere ...
    ci sono solo regioni di furbi e ladri che fanno il 70% di economia in nero, così da risultare sempre povere e farsi mantenere, ma se uno va in queste zone vedrà che vivono meglio di noi

  8. #8
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    Defungeremo all'opposizione...
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    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    c'è ancora qualcuno che crede alla balla delle regioni povere ...
    ci sono solo regioni di furbi e ladri che fanno il 70% di economia in nero, così da risultare sempre povere e farsi mantenere, ma se uno va in queste zone vedrà che vivono meglio di noi
    Se il datore di lavoro, in nero, ti da' 100€ al mese di stipendio o ti paga a cottimo l'unico che si arricchisce è lui (che magari appartiene alla criminalità). Oltre al pizzo.

    Cmq io parlai con una che lavorava per una scuola privata (tutto in regola); le davano "sulla carta" uno stipendio normale e di fatto 230€ al mese.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Adriano1897 Visualizza Messaggio
    Ha perfettamente ragione. Come se alla Campania assegnassimo il compito di gestire il ciclo dell'immondizia in Lombardia.

    L'unica cosa disdicevole è che, temo, il fondo di solidarietà sarà sempre usato impropriamente.

    Ragazzi, ma davvero volete passare al progetto "Adotta una regione!"?
    Scusa Adriano, ragiona.

    Come giudichi il principio per cui la Regione Veneto, facendo registrare una base imponibile pari al 120% di quella nazionale, è tenuta ad alimentare il fondo di perequazione per un importo non superiore a una cifra equivalente al 20% delle proprie entrate iscritte a bilancio? Come giudichi questa proposta tenendo anche conto che il fabbisogno dipenderebbe dalla maggiore o minore virtuosità degli enti locali e da loro AUTONOME scelte politiche?

    Il fondo di perequazione potrebbe essere costituito attraverso la formulazione di diritti e doveri di cui gli enti locali potrebbero farsi autonomamente carico senza coinvolgere lo Stato centrale. Che al limite potrebbe sovrintendere al corretto funzionamento di un meccanismo semplice, equo e perfino meritocratico.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da ZENA Visualizza Messaggio
    Scusa Adriano, ragiona.

    Come giudichi il principio per cui la Regione Veneto, facendo registrare una base imponibile pari al 120% di quella nazionale, è tenuta ad alimentare il fondo di perequazione per un importo non superiore a una cifra equivalente al 20% delle proprie entrate iscritte a bilancio? Come giudichi questa proposta tenendo anche conto che il fabbisogno dipenderebbe dalla maggiore o minore virtuosità degli enti locali e da loro AUTONOME scelte politiche?

    Il fondo di perequazione potrebbe essere costituito attraverso la formulazione di diritti e doveri di cui gli enti locali potrebbero farsi autonomamente carico senza coinvolgere lo Stato centrale. Che al limite potrebbe sovrintendere al corretto funzionamento di un meccanismo semplice, equo e perfino meritocratico.
    Ho cambiato idea da qualche giorno. O meglio, non ne sono più così sicuro.

 

 
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